Salario accessorio, promesse non mantenute. Polizia Locale
La Polizia Locale di Roma Capitale, esempio lampante di come è possibile attaccare un’intera categoria, tentare di distruggerla e stremare i dipendenti. Salario accessorio e riforme, con Romolo Bonarota.
Settore educativo con Catia Mineo, Polizia Locale di Roma con Romolo Bonarota. Alla vigilia del primo incontro primaverile tra sindacati e commissari per cercare una ‘quadra’ che salvi letteralmente l’esistenza e la dignità dei dipendenti capitolini, torniamo a parlare con i protagonisti di questi incontri/scontri/occupazioni. Detto che l’occupazione della Sala delle Bandiere, terminata dopo le 3 del mattino con un ‘ci rivediamo presto’, non ha sortito l’effetto sperato eccoci in attesa dell’incontro del 7 aprile, domani dovrebbe cominciare una nuova fase della trattativa.
Romolo Bonarota, segretario aggiunto SULPL, ha un posto al tavolo per gli interessi degli agenti della Polizia Locale. Sappiamo che, nonostante le promesse di Marino e Nieri, anche i caschi bianchi hanno perso circa 300€ di salario accessorio dallo stipendio -già smilzo- oggi, considerando che la busta paga è solo uno degli aspetti da rivedere, qual’è la priorità e come intendete muovervi considerando le continue promesse?
“Quello che la Giunta Marino è riuscita a fare ai Dipendenti di Roma Capitale è qualcosa d’indegno e non ha alleggerito solo le loro buste paga , ma li ha privati di parte della loro dignità . In ogni occasione , ben in linea con quanto era il dettato del Governo Renzi, i lavoratori sono stati fatti oggetto di un massacro mediatico costante, per giustificare di fronte all’opinione pubblica i tagli .
Mi si chiede quale sia la priorità:
bene credo proprio sia questa, ovvero restituire quella dignità e ciò è certamente senza ombra di dubbio a costo zero. Nel momento che tutte le scelte fatte da Marino e dai suoi ‘attendenti’ sono state sconfessate dal TAR e dai Giudici del Lavoro che le hanno definite illegittime, si spieghi alla cittadinanza quale sia stata la ratio che ha determinato dette azioni e l’utilità che si voleva perseguire, poi si espliciti quale sia stato il reale risultato di quanto posto in essere che è andato in ben altra direzione. Le priorità poi a seguire sono senz’altro in ordine d’importanza queste altre: i lavoratori di Roma hanno bisogno di assunzioni, perché in assenza del turn over, checché si voglia far credere asserendo un’inesistente surplus di personale, sono vitali per la città la mancanza obbligherà ad ulteriori tagli di servizi e se non ci sarà consapevolezza di ciò, con un’inversione di tendenza spingendo il Governo a consentire le assunzioni necessarie, saranno giorni bui per questa città (un solo dato oggettivo altri 496 colleghi in pensione, entro l’anno ed il medesimo trend negli anni a seguire con età media superiore ai 55 anni) con un Comune che chiuderà i battenti molto presto.
E’ stato vomitevole scoprire agli ultimi tavoli che Marino ha scientemente non utilizzato ben oltre 12 milioni che potevano servire per ben 2000 assunzioni, ogni commento è superfluo.
Altra emergenza è senza ombra di dubbio un nuovo contratto basato su una produttività incentrata sulla qualità e non su quantità e presenza che stimolano un meccanismo “commerciale” e non certo di servizio. Cosa faremo quindi? Certo continuare in tutte le possibili aule giudiziarie questa è una strada percorribile e poi sedere ancora ai tavoli sperando di strappare all’Amministrazione Commissariale la definizione del Fondo Ricorrente per il pagamento degli stipendi ed un nuovo contratto con tutele e garanzie al nuovo Sindaco.”
Questo è quel che posso dire alla faccia delle promesse di marinaio.
In evidenza foto di @Paola Rosati