Vulvodinia: come affrontare questo disturbo intimo
La Vulvodinia è una patologia intima che colpisce l’apparato genitale femminile e si caratterizza per un dolore cronico, localizzato soprattutto nella zona che circonda la vulva.
La Vulvodinia si manifesta solitamente senza una causa specifica e senza segni visibili: la vulva, all’esame visivo, non presenta anomalie, ma il soggetto colpito riporta sintomi come dolore, bruciore ed irritazione, di un’intensità elevata da rendere difficile lo stare seduta o l’avere rapporti sessuali.
Nel caso in cui si avvertano questi sintomi è necessario ricorrere al consulto del Ginecologo, per poter intervenire in maniera efficace e tempestiva.
Questa patologia si manifesta generalmente con sintomi simili a quelli di altri disturbi più frequenti, quali Candida e Cistite, con le quali viene spesso confusa.
Le difficoltà nel formulare la diagnosi derivano dal fatto che i test ginecologici e le indagini specifiche eseguite durante la Visita Specialistica con il Ginecologo risultano negativi, costringendo la paziente a consultare diversi Ginecologi, per poter giungere ad una diagnosi corretta e soprattutto ad una cura efficace. Negli ultimi tempi, grazie ad alcuni siti specializzati quali www.medicalbox.it è possibile accelerare il processo prenotando queste visite direttamente online.
Le cause purtroppo non sono ancora state individuate con certezza, ma esistono alcuni fattori che concorrono alla comparsa della patologia:
Sbalzi ormonali
Storia di infezioni vaginali
Lesioni o irritazioni a carico dei nervi nella zona genitale
In ogni caso non è una malattia sessualmente trasmissibile e non è sintomo di patologie tumorali.
Vulvodinia: Sintomi e Diagnosi di una patologia diffusa
E’ un disturbo mediamente diffuso, che colpisce circa il 6% della popolazione, coinvolgendo circa 440.000 donne.
I sintomi lamentati dalle pazienti affette sono:
bruciore
prurito
dolore pulsante e pungente
secchezza
dispareunia (dolore durante i rapporti)
irritazione
Le complicazioni causate da questa patologia riguardano soprattutto la sfera emotiva e personale del soggetto colpito, che può trovarsi a sperimentare:
ansia
depressione
disfunzioni sessuali
percezione alterata del proprio corpo
difficoltà relazionali
Per poter formulare una corretta diagnosi, il Ginecologo raccoglierà l’anamnesi, cioè tutte le informazioni sulla storia clinica della paziente, in modo da capire anche la natura e la gravità dei sintomi.
Successivamente si procede con la Visita Ginecologica ed eventuali approfondimenti, quali l’esecuzione di un tampone vaginale per poter prelevare un campione di cellule da esaminare per escludere altre patologie.
Tra i Test Ginecologici a disposizione, quello maggiormente utilizzato è il cosiddetto “test del Cotton Fioc” che consiste nell’utilizzo del cotton fioc per esercitare pressione sulla zone in modo da poter delineare l’area colpita. Durante l’esecuzione di questo test, la paziente riferisce dolori estremamente forti, paragonabili all’attrito di un coltello.