Stafilococco al San Camillo reparto maternità
Santori FdI-AN “degrado al reparto maternità del San Camillo, nuovi casi di stafilococco, neonati a rischio”. Urge un intervento ispettivo immediato della Commissione Salute.
Stafilococco Aureo Meticillino Resistente. “E’ inutile che la Direzione Sanitaria del San Camillo si affretti a difendere lo stato pietoso in cui versano la degenza del nido e la Patologia Neonatale del San Camillo sotttovalutando dei gravi casi di stafilococco. Dopo l’allerta dello scorso 23 febbraio sulla presenza di 11 casi di Stafilococco Aureo Meticillino Resistente (MRSA) e la seguente indagine epidemiologica da cui risultarono 16 bambini infetti dall’inizio dell’anno, e dopo che, lo scorso 27 febbraio, la giunta Zingaretti aveva certificato l’assenza di nuovi casi, sono state richiamate altre pazienti per neonato con stafilococco. Almeno due mamme sono state messe in isolamento e una media di 12 donne al giorno vengono richiamate nell’ambulatorio di neonatologia. Siamo certi che siano state realmente messe in atto tutte le misure preventive di protezione del personale e tutti gli atti per arrestare l’epidemia?”
E’ quanto dichiara Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale in merito alla nota della Direzione del San Camillo.
“Preoccupa che a distanza di un mese – prosegue Santori – l’epidemia non sia stata debellata. Non bisogna sottovalutare i rischi di infezioni anche gravi che un simile batterio potrebbe causare a carico di diversi distretti dell’organismo. Tanto più che nonostante le numerose segnalazioni, il padiglione Maternità versa in uno stato di indicibile degrado e sporcizia e le foto certificano l’abbandono in cui è lasciata una delle eccellenze della sanità laziale. Questo di certo non aiuta, visto che l’MRSA si trasmette con strumenti medici e apparecchiature medicali, oltre che con contatto diretto con la persona infetta. Senza dimenticare che continuano a mancare le scale antincendio, e questo è un altro potenziale rischio in cui vengono a trovarsi i neonati e le mamme ricoverate. Inoltre gli ascensori non rispettano le minime regole igieniche di trasporti dei panni sporchi che risulterebbero essere sullo stesso tracciati della biancheria pulita. In più le liste d’attesa non scorrono.
E’ necessario verificare se c’è chi se ne approfitta per dirottare su strutture private accreditate le pazienti di ginecologia, costrette a costosissime visite che si potrebbero benissimo fare in ospedale. Quello che accade al San Camillo ha da tempo oltrepassato la misura. La Direzione sembra giorno dopo giorno sempre meno all’altezza di saper gestire un ospedale che è stato sempre un punto di riferimento per le sue eccellenze e che, ora, sta vivendo la parte più buia della sua storia. E’ ora di dire basta, – conclude Santori – urge un intervento ispettivo immediato della commissione Salute che ho già attivato con una nota ufficiale, ma che continua ad occuparsi di nomine invece di risolvere i reali problemi dei pazienti e delle loro famiglie”.