Riforma delle banche nel settore cooperativo
Banche e Cartolarizzazione sono le parole chiave della recente riforma bancaria, si realizza con la concessione di garanzie dello Stato agli istituti di credito e non solo.
Il 15 marzo Roma presso la sala Aldo Moro della camera dei Deputati si è tenuto il convegno in cui è stato discusso il Decreto legge n. 18/2016, attraverso la valutazione di nuove proposte e l’esamina di scenari che potrebbero verificarsi all’indomani della riforma delle banche, gli On.li: Fabrizio Di Stefano, Pietro Laffranco e l’On. Maurizio Bernardo, che presiede la Commisione Finanze, hanno espresso le loro riflessioni.
Quello che è emerso è che il provvedimento in esame propone misure per smaltire i crediti in sofferenza delle banche attraverso la concessione di garanzie dello Stato per favorire la cartolarizzazione dei crediti dei debitori insolventi ed incapaci di saldare il proprio debito, pur senza linee giuda per le Società di rating.
Le cartolarizzazioni delle obbligazioni bancarie cosa sono?
La cartolarizzazione, in sintesi, consiste nella cessione dei crediti delle banche, attraverso l’emissione e il collocamento di titoli obbligazionari. I crediti vengono ceduti a terzi per il recupero al fine di restituire il capitale e gli interessi agli acquirenti delle obbligazioni emesse. Se tale recupero non fosse possibile, gli acquirenti dei titoli cartolarizzati incorrono nella perdita sia del capitale versato .
Con la garanzia per la cartolarizzazione dei crediti in sofferenza (GACS), lo Stato intende intervenire per garantire le cartolarizzazioni dei crediti in sofferenza più sicuri (cd. senior). Ma non essendoci dei criteri unitari e oggettivi di giudizio, a cui le società di rating dovrebbero attenesi potrebbe creare un caos, ossia una diversa valutazione della reale solvibilità bancaria.
L’ntervento del Ralatore On. Fabrizio Di Stefano
Il problema del funzionamento del Sistema Bancario è da risolvere e va analizzato nel dettaglio soprattutto adesso, è necessaria una maggiore competenza ed una complessa analisi di tutte le possibili sfaccettature della riforma, così esordice l’On. Di Stefano con il suo intervento introduttivo al convegno. Continua dicendo, che questo provvedimento nasce perché c’è un’economia di crisi del sistema della media e piccola imprenditoria e attraverso il sistema delle cartolarizzazioni si immette moneta nel mercato. Le perplessità dell’Onorevole si focalizzano sulle garanzie statali concesse alle obbligazioni ed in particolare sul ruolo delle società di rating che dovrebbero vigilare tutto il sistema delle cartolarizzazioni delle banche. Le perplessità dell’On. Di Stefano si incentrano sulla mancanza di regole prestabilite riguardo alle valutazioni delle società di rating in ordine alla solvibilità delle banche.
L’oggettività dei criteri di valutazione delle società di rating
Il punto saliente della riforma è rappresentato dall’oggettività dei criteri di valutazione a cui le soc. di rating dovrebbero attenersi, così l’On. Pietro Laffranco, che condivide le perplessità espresse dal Collega di Stefano, propone l’intervento del M.E.F. o della Presidenza della Repubblica con un provvedimento che detti le basi da seguire per tale valutazione.
Il beneficio fiscale anche ai “professionisti delle aste“
L’on. Laffranco chiede perché i benefici fiscali di questa manovra debbano favorire solo professionisti, i quali non verserebbero nessuna tassa per l’aquisto di un immobile all’asta. Occorrere, al più presto, una modifica anche in tal senso, per far si che anche i singoli cittadini possano godere di tali sgravi.