Giorgia Meloni e Virginia Raggi, la sfida al femminile
Giorgia Meloni scende in campo per una sfida tutta al femminile con Virginia Raggi mentre Roberto Giachetti rischia e Berlusconi guarda verso Marchini.
Finalmente Giorgia Meloni decide e si lancia nella sfida per il Campidoglio con una conferenza stampa al Pantheon strapiena di giornalisti, curiosi e militanti. Un luogo troppo piccolo per un evento auspicato da gran parte degli elettori di destra, sufficientemente evocativo se pensiamo alla vicinanza con l’area sacra di Torre Argentina dove fu pugnalato Giulio Cesare. E’ Silvio Berlusconi il Giulio Cesare che riceve il benservito dalla leader di Fratelli d’Italia dopo che Matteo Salvini aveva già scaricato il pupillo Bertolaso. Il problema è che l’ex protezione civile non sarebbe mai riuscito ad unire le due anime del centrodestra, la destra sociale più popolare e vicina alle periferie incarnata da Giorgia Meloni con l’elettorato alto borghese dei commercianti e degli imprenditori che anche da sinistra si fida di un suo pari: Alfio Marchini.
Berlusconi, errore o strategia
Silvio Berlusconi per il momento non smette di puntare sul suo cavallo, Guido Bertolaso, che francamente non ha nessuna chance di arrivare al ballottaggio e la conta elettorale potrebbe essere impietosa, soprattutto se ad appoggiare Giorgia Meloni non fosse solo Matteo Salvini. A questo punto, per evitare il tracollo elettorale il Cavaliere dovrà cambiare strategia e optare per una scelta che ne salvi l’immagine, per questo il riavvicinamento con Angelino Alfano a livello nazionale si potrebbe ripercuotere immediatamente con la scelta Capitale. E’ noto che Alfano appoggerà Alfio Marchini, e quindi sarebbe facile per Berlusconi salutare l’avventura di Bertolaso e decidere di partecipare alla competizione per l’Aula Giulio Cesare insieme ad Alfano e al costruttore, intesa che potrebbe portare ad un successivo accordo a livello nazionale.
Sfida femminile
La pentastellata Virginia Raggi ad oggi è data favorita a poca distanza da Roberto Giachetti, ma la discesa in campo di Giorgia Meloni le fa perdere il vantaggio di essere l’unica candidata donna insieme ad una fetta degli elettori che non avrebbero votato a destra Bertolaso, ma nemmeno Marchini. Con Giorgia Meloni che recupera il suo elettorato ammiccando agli indecisi si aprono ben altri scenari; innanzitutto la sfida da maschile si trasforma in femminile, saranno le donne l’ago della bilancia. La passionale leader di FdI viene dalla Garbatella, parla al popolo delle periferie e milita da sempre in politica. Virginia Raggi parte avvantaggiata nei sondaggi, può contare su un’area compatta intorno alla sua candidatura ed è fotogenica quel che basta per catturare l’attenzione nei talk TV. A perdere smalto in questo gioco a tre è lo sfidante maschietto: Roberto Giachetti può solo sperare che tutto il PD lo sostenga veramente, che non si ripetano le elezioni del 2008 con Rutelli impallinato dal suo stesso apparato e che Fassina insieme ad Ignazio Marino non gli portino via troppi voti a sinistra.
non capisco come si possa votare la Raggi, priva di qualsiasi esperienza, sconosciuta, che vanta solo un praticantato nello studio Previti e l’appoggio di grillo e casaleggio