Signorinette: ce n’è una in ogni donna
Signorinette, in scena al Teatro Tordinona, via degli Acquasparta 16 fino al 20 marzo vede un cast composto interamente da 4 donne che sono anche le autrici dell’opera.
Su un palco in cui sono presenti 4 sedie e una rella carica di abiti femminili, la storia delle Signorinette si apre con l’appello accorato di 3 prostitute che chiedono all’ onorevole Angelina Merlin di abolire la prostituzione legalizzata in Italia, cosa che accadrà proprio con la Legge Merlin del 20 febbraio 1958 n 75. La loro supplica “Non si dia per vinta. Lotti, lotti e vinca” sarà il leit motiv che accompagnerà lo spettatore per tutta la durata della pièce teatrale. Lottare e non arrendersi. Le 4 donne ci raccontano le battaglie combattute per arrivare ad ottenere il diritto di voto da parte dell’universo femminile partendo dalla lettura dell’articolo 3 della Costituzione Italiana. Ci illustrano l’importante ruolo svolte delle donne durante la Resistenza, dicendoci che “nessuna resistenza sarebbe stata possibile senza le donne in un periodo in cui essere incoscienti era una necessità, in cui se non hai niente devi avere fiducia”.
E le nostre donne la ebbero. Fornirono abiti, cibo, lavorarono nei campi e nelle fabbriche al posto dei propri uomini, sole crebbero figli, tra loro si sostennero. Donne con un livello culturale più elevato attivarono corsi per insegnare a leggere e a scrivere ad altre donne analfabete, per permettere loro di avere una corrispondenza con i propri cari al fronte. Istituirono un canale radio dove la voce che si diffondeva nell’etere era quella delle mogli, delle madri, delle sorelle, delle figlie che speravano di essere ascoltate dai mariti, dai figli, dai fratelli, dai padri. Misero bombe, furono arrestate, torturate, prigioniere politiche. Con ironia e sensibilità ci fanno vivere le emozioni e le situazioni di quegli anni, riportando aneddoti divertenti che allo stesso tempo inducono a riflessioni più profonde su come la donna, e la sua capacità di essere in grado autodeterminarsi e discernere, veniva considerata appena 70 anni fa. Significativo in tal senso un episodio accaduto alla partigiana Teresa Mattei eletta deputato a Montecitorio. Mentre faceva un discorso sulla parità di accesso in magistratura per uomini e donne si alzò un deputato liberale: “Signorina, ma lei lo sa che in certi giorni del mese le donne non ragionano?”. La sua risposta fu “Ci sono uomini che non ragionano tutti i giorni del mese”.
Il fondo del palcoscenico si trasforma in un pannello video sul quale vengono proiettati con cadenza regolare parti di documentari, interviste o film come “L’onorevole Angelina”, interpretato magistralmente da una sempre splendida Anna Magnani.
Finalmente il voto alle Signorinette di tutta Italia
E finalmente dopo che per venti volte, partendo dall’Ottocento venne rifiutata la richiesta, si giunse al suffragio universale grazie anche a 4 coraggiose e determinate donne interpretate dalle attrici di Signorinette: Teresa Noce, Angelina Merlin, Leonilde Iotti e Maria Federici che insieme a Angela Gotelli entrarono a far parte della commissione speciale presieduta da Meuccio Ruini incaricata di elaborare e proporre il progetto di Costituzione da discutere in aula, divenuta nota col nome di Commissione dei 75.
Le prime elezioni amministrative alle quali le donne furono chiamate a votare si svolsero a partire dal 10 marzo 1946 in 5 turni, mentre le prime elezioni politiche si tennero il 2 giugno 1946 in occasione del Referendum istituzionale Monarchia-Repubblica. Tra il serio e il faceto ripetono il consiglio “le donne si guardino dal lasciare tracce di rossetto sulle schede”, ma non dimentichino di indossarlo subito dopo. Forti come si dice siano gli uomini, sensibili e tenaci come solo le donne e le madri di figli e della Patria che lottano sanno essere. Uno spettacolo fatto da donne, che parla di donne, ma che andrebbe visto da tutti. Per info e prenotazioni Teatro Tordinona