Bullismo, Simeone “legge necessaria ma incompleta”
Bullismo, in una nota il consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone “legge necessaria ma incompleta, per questo ci siamo astenuti dal votarla”
“Forza Italia ha deciso di astenersi dal voto sulla proposta di legge concernente “Disciplina degli interventi regionali per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del bullismo”, in discussione oggi, in consiglio regionale, perché siamo convinti che si potesse fare molto di più su una tematica così importante proprio perché colpisce i nostri figli, i giovani proprio negli ambienti come la scuola che dovrebbero maggiormente tutelarli. Avevamo proposto una serie di emendamenti migliorativi. Ma la maggioranza di centrosinistra si è mostrata, come al solito, sorda nel recepirli.
La Regione ha fatto bene a dotarsi di questa legge ma siamo costretti a rilevare che non si è stati in grado di mettere a punto strumenti stringenti e risolutivi per un fenomeno che sta facendo troppe vittime tra i nostri giovani colpendo soprattutto adolescenti e bambini. Negli ultimi giorni, anche nella provincia di Latina, in alcune scuole sono emerse, come dimostrano gli articoli diffusi a mezzo stampa nuovi casi di bullismo. Questo a dimostrazione del fatto che si tratta di un fenomeno estremamente complesso ed articolato a cui oltre ad una attenta azione di monitoraggio dobbiamo affiancare una determinata attività di incentivazione sul piano formativo e di sostegno diretto alle famiglie, ai docenti, agli educatori e agli operatori del mondo dello sport.
Il bullismo è un fenomeno caratterizzato da intenzionalità tra gli individui coinvolti. Può essere collegato con un insieme di fattori personali, familiari, scolastici e sociali ed è sempre più facilmente amplificato dalle complesse dinamiche collegate ai social network e alla comunicazione digitale in rete. E ad un problema, che è diventato emergenza, così stratificato sul piano sociale, psicologico, emotivo, si deve rispondere con interventi diversificati ed efficaci. Si deve intervenire attraverso una programmazione complessa e strutturata a lungo termine, che preveda necessariamente la partecipazione attiva della famiglia, della scuola e delle istituzioni del territorio, in una prospettiva di corresponsabilità, progettazione, condivisione capaci non solo di reprimere ma di prevenire e di recuperare sia chi è vittima che chi è carnefice. Di tutto questo in questa proposta di legge abbiamo visto poco o nulla”.