Doppio Taglio. Come i media raccontano la violenza sulle donne
Doppio Taglio di Cristina Gamberi. Da giovedì 25 a domenica 28 febbraio al Teatro Due di Roma. Con il Patrocinio Pari Opportunità Rai.
Marina Senesi è in scena in uno spettacolo di cui firma anche l’adattamento, diretto da Lucia Vasini, con le musiche originali di Tanita Tikaram e le voci fuori campo di Filippo Solibello e Marco Ardemagni (Caterpillar Radio2).
“Nelle immagini che accompagnano articoli e campagne pubblicitarie il carnefice è assente, oppure è un’ombra. Paradossalmente proteggiamo l’immagine di lui!” spiega Senesi – “Mentre la vittima è sempre esposta allo sguardo. Inerme. Con i segni della violenza in evidenza. Una donna che si vede rappresentata così è incentivata alla denuncia? Nella maggior parte dei casi, la foto proposta ritrae la donna in soggettiva, cioè come se l’aggressore fosse di fronte a lei, e tutti noi con lui. Guardiamo la vittima dalla stessa visuale del suo aggressore. Perché dovrebbe fidarsi, se sa che non stiamo dalla sua parte?”
Circondata dai ‘ri-tagli’ di giornale, che accompagnano in proiezione tutto il racconto, Marina Senesi scopre insieme a noi cosa c’è dentro la notizia, svelando come il ‘taglio’ scelto dai media, nella composizione di una fotografia o di un titolo, possa trasformare anche la più sincera condanna della violenza in un’arma a ‘doppio taglio‘. Marina Senesi è un’attrice/autrice che si è sempre distinta per la capacità di fondere in un’unica cifra la forza dell’ impegno e il gioco dell’ironia (molti ricorderanno il suo spettacolo di teatro civile La Vacanza, patrocinato dal Premio Ilaria Alpi, le sue campagne per Caterpillar–Radio2Rai e per l’associazione LIBERA contro le mafie). Cristina Gamberi è dottore di ricerca in Studi di Genere all’Università di Napoli Federico II. Insieme al Progetto Alice è ideatrice di percorsi formativi nelle scuole sull’educazione al genere e sulla violenza contro le donne. Dal loro incontro è nata l’idea di riadattare per il palcoscenico una ricerca accademica della Gamberi, decostruendo l’impianto lessicale e iconografico degli articoli diffusi su stampa e web, per interpretare il taglio comunicativo che i media applicano (più o meno involontariamente ) nel descrivere l’uccisione di una donna per mano del proprio uomo. Tutto questo, elaborato in una narrazione semplice ed immediata, capace di interessare, incuriosire e sorprendere.
L’originalità e la forza di questa proposta hanno immediatamente convinto altre due artiste d’eccezione: Lucia Vasini, che firma la regia, e la cantautrice inglese Tanita Tikaram (la voce calda e sensuale di “Twist In My Sobritety” – indimenticabile hit – tornata a incantare il pubblico internazionale con il suo ultimo lavoro, “Can’t Go back”), che regala allo spettacolo il suo sound intriso di folk e sophisti-pop. Con loro, scopriamo come la cronaca raramente si sottragga – anche oggi – alla regola di una tradizione letteraria volta ad alleggerire la responsabilità dell’aggressore quando si ritiene che la donna abbia varcato i confini imposti al suo genere.“Quando Marina mi ha coinvolto in questo progetto” – racconta Lucia Vasini – “ho immediatamente detto di sì per l’entusiasmo e la sincerità che la contraddistingue in ogni viaggio all’interno del teatro civile. Quando una sera dopo le prove mi ha telefonato a casa per dirmi: ‘Andiamo a Londra domani, a incontrare Tanita Tikaram?’, ho detto subito di sì senza pensare a nient’altro se non alla voce magica di questa grande musicista. L’’incontro con Tanita è stato veloce (due ore), giusto il tempo della colazione nel centro della città. Ma in quelle due ore il tempo si è dilatato come succede durante veri incontri. …
E le note di regia vorrei fossero proprio le parole di Tanita, formulate in un divertente italiano, attraverso una domanda diretta a Marina mentre velocemente raggiungevamo la metropolitana per il ritorno a Milano: ‘Marina, io non credo che il tuo racconto urli aggressivo, vero?’ Ci siamo guardate e intese: ‘No,no!’, abbiamo risposto in coro.”