Cronaca

Colloqui tanti ma nessun lavoro: vi racconto la mia storia

Quasi 100 colloqui effettuati, pochi dei quali, per lavori degni di questo nome. Se il lavoro nobilita, il non lavoro cosa fa all’uomo?

Dopo 8 anni e molti colloqui andati a buon fine nel  2007 decido senza troppi pensieri, di lasciare  il cosiddetto posto fisso per tentare l’avventura in un’attività indipendente. Le prospettive ci sono, tutte: possibilità economiche e una socia-amica  con cui iniziare, oltre ovviamente a  tanto entusiasmo. Sono pronta a lanciarmi in questa impresa, quando una serie di contrattempi mi costringe ad accantonare  il progetto.  Non avevo fatto i conti con la crisi.

Non mi scoraggio e mi riaffaccio nell’insidioso mondo del lavoro effettuando colloqui a rotta di collo. Inizio una serie infinita di contratti particolari che mi consentono di fare programmi non molto esaltanti per il futuro e al massimo per le successive 2 settimane. Nonostante i primi ostacoli il mio innato ottimismo mi porta a pensare che troverò la mia strada e quel famoso posto nel mondo di cui tutti parlano e che ancora sento di non aver trovato.

Mi voglio sentire al passo coi tempi così decido di iscrivermi ad un paio di corsi a pagamento: uno sull’organizzazione di eventi e l’altro sul giornalismo sportivo. “Impara l’arte e mettila da parte, mi dico, tutto tornerà utile”. Nel 2009 trovo lavoro presso una società di eventi, settore vendite. Sono entusiasta: ho appena terminato un corso a tema e già ho un lavoro che mi aspetta! Forse non è vero che il settore del lavoro è diventato così spietato.

Dopo meno di 6 mesi il mio entusiasmo subisce una brutta batosta, ho ottenuto un contratto a progetto e lo sfruttamento è sempre dietro l’angolo.

Decido di licenziarmi e provare a cercare di meglio. Ho tanta esperienza e parlo bene l’inglese non avrò difficoltà mi dico, così eccomi ancora alla ricerca. Trovo un altro lavoro sempre a progetto, sempre nel settore delle vendite. Attività neanche a dirlo, sottopagata. Si tratta di una piccola società che vende servizi di segreteria virtuale. Idea innovativa ma purtroppo non così molto di impatto. L’azienda è in crisi e  inizio nuovamente a guardami intorno.

Si ripresenta alla mia porta il mio vecchio datore di lavoro  -società di eventi- e io vulnerabile come non mai,  dopo l’ennesimo assurdo colloquio decido di dargli un’altra chance e torno a farmi le ossa nel fantastico e sfavillante settore degli eventi. Tra matrimoni e meeting aziendali, il contratto con la famigerata azienda giunge al termine due anni e mezzo più tardi quando la Direzione decide di ridurre il personale e mandare  a casa me e altri colleghi.

Arriva il 2013 e da quell’anno ad oggi i contratti più duraturi li ottengo in una multinazionale americana, che mi convoca per ben due sostituzioni (in due anni diversi) che sommate tra loro sono meno di 12  mesi.

Terminate quelle brevi ma intense esperienze neanche a dirlo, mi viene riproposto un lavoro nelle vendite. Nessuno stipendio fisso mi dicono al colloquio, come a dire “per carità è così fuori moda”, ma mi promettono alte provvigioni. Il fatto che puntualmente vengono ritrattate è irrilevante per loro.

Nel frattempo per non scoraggiarmi torno a fare la promoter nei week end, la baby sitter nei pomeriggi e la cat sitter a serate alterne.

Il mio CV inizia ad essere troppo carico di esperienze cosa che mi fanno notare puntualmente ad ogni colloquio. Se a 20 anni la domanda ricorrente era “Come mai ha avuto così poche esperienze di lavoro”? a  40 è diventata “Come mai ha cambiato così tanti lavori negli ultimi anni”?

In entrambi i casi avrei voluto rispondere “ma da quale pianeta venite”? Alla prossima assurda proposta però sono pronta a rispondere “vi farò sapere”! Sbattendo la porta dietro di me con grande soddisfazione.

Tiziana Tringale

La mia grandissima passione sono i viaggi, perché attraverso il viaggio posso conoscere persone diverse e altre culture. Ho studiato le lingue proprio per questo motivo e non vorrei mai smettere di studiarne ogni giorno una nuova. Avrei voluto diventare una scrittrice di libri gialli, ma la vita mi ha portato altrove. Le altre passioni sono sintetizzabili con una sola frase: trascorrere il tempo con i miei amici e con le persone che mi trasmettono qualcosa di positivo. Allieva Academy SenzaBarcode 2016

3 pensieri riguardo “Colloqui tanti ma nessun lavoro: vi racconto la mia storia

  • Cornetta Maria

    Perché assurdo? E’ assurdo continuare a tollerare quando c’è uno strumento EFFICACE e DEMOCRATICO per cambiare le cose. Ultimamente si vedono forze politiche che AGISCONO (magari decurtandosi EFFETTIVAMENTE gli stipendi, quindi dando l’esempio) verso il cambiamento. Ora tocca alle casalinghe far sentire la loro voce: le disoccupate più occupate di tutti dovrebbero smetterla di essere i FANTASMI DEL FOCOLARE e chiedere uno stipendio per il loro lavoro socialmente utile.

  • Cornetta Maria

    Il suo post è la trionfale conferma di quello che ho sempre detto: senza basi non si va da nessuna parte e quelli che osannano il lavoro precario hanno sempre alle spalle famiglie benestanti che garantiscono proprio quella solidità e continuità economica indispensabili per condurre una vita serena. In sintesi, il figlio di papà può considerare arretrato il concetto di posto fisso, perché non corre rischi comunque. Ciò che ho sempre inculcato ai miei figli è proprio la ricerca di una collocazione lavorativa specifica, che escluda le brutte sorprese di un licenziamento. Per fortuna, mio figlio è già statale e mia figlia combatterà per raggiungere lo stesso obiettivo.

  • Last Knight

    E io, che per meno di 500€/mese NON dichiarate (quindi ciao ciao documentazione di esperienza su CV), mi viene ordinato di fare 1000 cose in 8 ore giornaliere ed imparare in poco tempo… Ma tutti parliamo e non reagiamo, implodendo su se stessi… Però, nonostante tutto ho deciso che presto questo mio “datore” lo mando a quel paese, come si suol dire: padrone di niente e servo di nessuno. Altra gente preferirebbe stare a massacrarsi le pudenda, venendo sfruttata come muli da lavoro, io invece non ci sto e spero che siate in tanti a sposare il mio assurdo ma in parte giusto pensiero!

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