Santori: mancati lavori di urbanizzazione, Procura apre indagini
Fabrizio Santori: “Procura apre indagini su mancate opere di urbanizzazione”. Convocato in Procura dalla Sezione di Polizia Giudiziaria Reparto Urbanistica per fare luce sul Procedimento Penale n. 1062/2015
“Ringrazio la Procura della Repubblica di Roma per aver dato seguito all’esposto che presentai sui mancati lavori di urbanizzazione di Monte Stallonara. Si tratta di una delle vergogne di questa città con residenti lasciati a sé stessi senza strade e impianto fognario e proprietari che non possono accedere alle loro case per mancanza dei requisiti di abitabilità, di fatto pagando il mutuo di una casa di cui non possono ancora godere e, contemporaneamente, il costo di affitto di un’altra abitazione. Doveva essere un quartiere di giovani famiglie romane ma ad oggi è una realtà quasi da far invidia alla Detroit della crisi del 2008”, così in una nota il consigliere regionale del Lazio Fabrizio Santori, convocato in Procura dalla Sezione di Polizia Giudiziaria Reparto Urbanistica come persona informata sui fatti e presentatore dell’esposto per fare luce sul Procedimento Penale n. 1062/2015 aperto in seguito all’esposto sui mancati lavori del piano di zona B50 Monte Stallonara.
“Attualmente nell’area in questione sono infatti presenti edifici completati ma privi delle opere di urbanizzazione primaria e pertanto non in grado di accogliere i potenziali residenti, con esclusione di una porzione irrisoria di abitazioni. Durante l’iter di realizzazione del Piano di zona B50 Monte Stallonara, i cittadini, privati assegnatari dei lotti per l’edificazione, venivano costretti ad interrompere i lavori di costruzione degli edifici sia a causa delle intervenute varianti urbanistiche, nonché a causa del rimodellamento del territorio. In merito alle opere di urbanizzazione, nel corso di questi anni, risultano intercorse diverse criticità, inerenti sia aspetti burocratici che di natura finanziaria, le quali di fatto hanno generato una situazione di grave immobilismo. Numerosi cittadini risultano aver regolarmente acquistato degli immobili sulla base dell’allora pianificazione, nella legittima convinzione di entrare in possesso della loro abitazione nei tempi programmati mentre a distanza di parecchi anni risultano impossibilitati a fruire della loro proprietà”, prosegue Santori.
“Per la realizzazione del Piano di Zona risultano essere stati finalizzati fondi pubblici, i quali a tutt’oggi non trovano adeguata rispondenza nell’interesse pubblico della collettività e quella che nel 2003 nasceva come una significativa opera di riqualificazione urbana, nell’ambito del settore dell’edilizia agevolata, paradossalmente rischia di divenire causa di gravi danni economici per tutti i cittadini coinvolti, proprietari solo “virtuali” di immobili siti in area priva di qualsivoglia servizio fondamentale per il vivere civile, atteso che i pochi residenti risultano costretti a vivere in aree fangose e strade di terra battuta, mentre per altri proprietari è ancora precluso il trasferimento”, conclude Santori.