Terza variante SR 156 Monti Lepini. Interrogazione di Santori
Della variante SR 156 (ex s.s.) dei Monti Lepini, abbiamo già parlato ma le assurdità non sono terminate. L’attesa all’interrogazione del consigliere regionale Fabrizio Santori.
L’Italia e le sue strade e anche il Lazio fa bella mostra di se, tra le grandi incompiute c’è la S.R. 156 (ex S.S.) alla sua terza variante. SenzaBarcode se ne era occupata tempo fa parlando di Sezze il paese degli anfiteatri e degli ecomostri insieme a Diego Sabatinelli e Luigi Gioacchini, il primo Radicale e membro del Gruppo che dalla Regione Lazio si erano interessati alla vicenda con diverse interrogazioni, dossier e approfondimenti condividendoli in ambienti politici, giornali tv e media, purtroppo il lavoro venne interrotto quanto la Giunta venne sciolta dopo le dimissioni dell’allora presidente Renata Polverini, il secondo da sempre in prima linea per la denuncia di tutti gli sfaceli che stanno letteralmente distruggendo la sua zona, dagli anfiteatri di Sezze alla malasanità fin’appunto alla SR 156 dei Monti Lepini
La storia della S.R. 156 parte da lontano, un valido resoconto lo trovate nel video a fondo pagina, per restare alle ultime vicende va sottolineato che se prima era il gruppo dei Radicali a battersi per risolvere e denunciare ora è il consigliere Fabrizio Santori che dal gruppo Misto sta proseguendo l’opera. In attesa di risposta è anche l’ultima interrogazione rivolta al presidente del Consiglio Regionale Daniele Leodori, tempo ne è passato parecchio perché risale al 05/05/2015 ma come dimostra l’immagine qui accanto, ancora giace in attesa di missiva -come pure altre interrogazioni dei mesi precedenti-.
L’interrogazione è scaricabile da questo link: Criticità e anomalie nella 3° variante dei lavori per il completamento della S.R. (ex s.S.) 156 tratto – 2° lotto – dallo svincolo di pontinia allo svincolo di Sezze–
Il progetto della S.R. 156 nasce da subito con un micidiale e atroce errore progettuale, non si sono accorti che non è possibile continuare i lavori a meno di sventrare o “rimuovere” una montagna che si para proprio sulla linea tracciata nel progetto -siamo abbastanza certi fosse li da prima- , ma non basta vi sono le sorgenti ‘Sardellane‘ -garantiamo anche per loro, la presenza delle sorgenti è documentata-.
Per il Movimento Libero, Iniziativa Sociale Sezze in una intervista rilasciata da Gioacchini si tratta di “una assurdità razionalmente improponibile, i pozzi in basso rispetto all’impianto superiore sarebbero compromessi per la realizzazione del completamento della strada” e Santori appunto domanda se il Consiglio Ragionale fosse al corrente dell’errore quando il 20 dicembre 2012 diede con parere favorevole anche alla terza variante e all’aumento di spesa arrivando sino a euro 78.962.417,61, quasi 80 mln di euro.
A leggere l’interrogazione di Santori c’è da restare basiti, milioni di euro impiegati irragionevolmente e fermi da anni, oltre che a gravi anomalie che riguardano tutta la progettazione, lo svolgimento a regola d’arte dei lavori e non ultimo il quesito che riguarda le garanzie a proposito delle Sardellane, l’ASTRAL -società che sta svolgendo i lavori- è in grado di assicurare alla cittadinanza di preservare e controllare i rischi inquinamento delle sorgenti?
Come già detto ad oggi non vi è stata risposta, “L’unica novità sulla S.R. 156” dice il consigliere Santori “riguarda il fatto che i lavori ancora non sono terminati, nonostante il cartello dicesse che dovevano essere conclusi lo scorso mese” e Luigi Gioacchini affonda “Nonostante i lavori per portare a termine la S.R. 156 sarebbero dovuti finire il 30 di agosto la fine appare ancora lontanissima. In merito a questa incresciosa vicenda che ha visto una stra regionale finire addosso ad una montagna, dopo aver attraversato il terreno paludoso adiacente un lago, il consigliere regionale Fabrizio Santori ha presento da mesi una circostanziata interrogazione. Ai milionari quesiti posti a Zingaretti non è arrivata risposta.”
Anche SenzaBarcode attende fiduciosamente la risposta all’interrogazione, garantendo di continuare ad interessarci anche di quel che accade nel già più volte provato territorio di Sezze.
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