Cronaca

Alessandro del Grande e minori contesi

Alessandro Del Grande ai microfoni di Radio Radicale per spiegare la sua “fuga” con il figlio di 5 anni nella puntata dell’11 agosto. In studio Diego Sabatinelli e in collegamento Fabio Nestola, Alessio Cardinale e Tiberio Timperi.

Alessandro Del Grande, ingegnere livornese trentanovenne, è pienamente consapevole delle conseguenze che potrebbe comportare il suo gesto, ci dice che è un errore compiere un reato soprattutto per una persona come lui che cerca la normalità, un rapporto dignitoso con suo figlio e che non ha mai cercato la ribalta della cronaca, quella che ha per due giorni seguito il caso forse nella speranza di un epilogo tragico da sbattere in prima pagina, su cui costruire infiniti dibattiti, teorie e magari assemblare l’ennesimo plastico del luogo del crimine. Ma questa volta dall’altra parte c’è un bambino di 5 anni che da quando ne ha 3 è senza il padre. In questo gesto c’è stata la volontà congiunta di un bambino e di suo padre di dire stiamo bene insieme e ci siamo presi una vacanza da assitenti sociali, tribunali e periti per passare ore spensierate in un parco acquatico come fanno in periodo estivo un normale genitore con il proprio figlio. Anche se non deve essere preso con leggerezza il gesto di sottrarre il figlio agli obblighi previsti da un provvedimento del giudice, una vacanzina insieme di poche ore è stata la risposta ai servizi sociali, ai giudici, agli avvocati.

Guardarsi negli occhi

Dice Alessandro Del Grande che col figlio si sono guardati negli occhi per capire se la cosa gli faceva piacere, ma non sono stati fuggiaschi: una cena inseme e il giorno dopo il parco acquatico. Alessandro Del Grande riconosce la gravità e le conseguenze giuridiche del suo gesto, ma questa pausa li ha rifocillati della presenza reciproca, ha dato forza a padre e figlio e ha fatto parlare di loro. Alessandro Del Grande chiede, però, di non punire il bambino per punire il padre, non togliete il padre a questo bambino che può solo vedere il suo genitore negli incontri protetti alla presenza degli assistenti sociali, senza intimità e senza dignità. Anche Alessandro Del Grande ha delle rivendicazioni che andrebbero valutate opportunamente, denuncia dei reati gravi compiuti anche ai suoi danni, pagherà ma “abbiamo anche subito” dichiara, e quindi tutto questo venga valutato con giustizia. Io e mio figlio abbiamo fatto 8 mesi di visite protette, dichiara, e quindi questo gesto è una palese contestazione a questa misura lesiva. Un padre ed un figlio, se non ci sono delle esigenze vere di protezione, devono vedersi garantito al meglio il proprio rapporto: la presenza della figura paterna come quella materna sono importanti.

Interviene Fabio Nestola, portavoce FENBI. Fabio Nestola considera due livelli distinti in questo caso, il gesto configura un reato che può portare a conseguenze spiacevoli che sono sempre da evitare, d’altro lato perché una persona per sperare di far valere i propri diritti in uno stato civile deve compiere gesti eclatanti? Incatenarsi davanti ad un tribunale, fare lo sciopero della fame, prendersi una pausa illegale per stare una giornata col proprio figlio? Quando si tratta del padre che si allontana col figlio la ribalta mediatica è assicurata, i media si aspettano la conclusione drammatica, forse sperano nel caso che faccia riempire le pagine di cronaca, ma quando il reato lo compie una madre questa attenzione dei media non è così morbosa, cercavano già il giallo dell’estate.

Alessio Cardinale portavoce nazionale Adiantum. La vicenda ci ha lasciati sorpresi, purtroppo si arriva a dover violare la legge per avere 24 ore di normalità con i propri figli. Nessuno si interroga sui gravissimi reati compiuti dallo stato italiano a livello internazionale a causa dei tribunali minorili e degli assistenti sociali. La stessa legge ormai ha legittimato la figura del genitore collocatario o prevalente, una discriminazione che porta alle conseguenze tipiche di un regime che legalmente sancisce la presenza di un genitore di serie a e uno di serie b : di fatto c’è una discriminazione per sesso in violazione della normativa internazionale. Non è cambiato nulla rispetto al passato, a prima della legge sull’affido condiviso, anzi, si è fatto un passo indietro. La comunicazione è un mostro difficile da domare e dopo 2 o 3 giorni si parla di altro, però noi ci siamo scocciati di essere diplomatici, di chiedere incontri, di fare cultura, da questo settembre verrà annunciato in senato in Senato la presentazione di Disegno di Legge che introduce un nuovo reato: impedimento doloso alla cura genitoriale, con conseguenze gravi. Combatteremo per far approvare la norma quale serio deterrente contro chi vuole impedire ad uno od entrambi i genitori di prendersi cura dei figli. Figli che vengono strappati al nucleo familiare perché magari si è perso il lavoro invece di sostenere economicamente la famiglia. Il gesto di Alessandro Del Grande è stato fatto solo per amore del figlio.

Tiberio Timperi, è un delitto voler bene ad un figlio? In estate c’è sempre molto poco di cui scrivere, non conosco la vicenda negli aspetti legali, mi permetto di stigmatizzare alcuni giornali che hanno parlato di rapimento, Alessandro del Grande ha fatto qualcosa che legalmente non doveva fare, ma come si può moralmente condannare un padre che porta il figlio a fare un giorno di vacanza sottraendolo agli incontri protetti? Va riformato totalmente il diritto di famiglia, l’ottica deve essere quella di togliere il divorzio alla capacità discrezionale dei giudici. Ci sono due disegni di legge, sui patti pre matrimoniali e sul riconoscimento della sindrome da alienazione parentale che necessita far approvare. Bisognerebbe fare un tavolo di confronto con la magistratura favorevole al ruolo genitoriale del padre, la Corte di Strasburgo ha dichiarato che i padri sono discriminati nel rapporto con i figli, ma questa discriminazione è frutto spesso di una filiera lunghissima di professionisti che va sfoltita, un giro enorme di denaro. Non conosco i motivi che hanno portato a questi incontri protetti, se fosse stata una mamma che avesse preso un bambino per non farlo vedere al padre sarebbe stata lo stesso sottrazione di minori? Lo stesso dovrebbe valere, quindi, anche per quelle scuse reiterate che spesso vengono utilizzate dal genitore collocatario, quasi sempre la madre, per impedire al padre di avere un rapporto vero con i figli.

C’è stata una giornata giocosa, è un delitto voler bene ad un figlio?

Riascolta la trasmissione

Diego Sabatinelli

Dal ’95 letteralmente “batto le strade” di Roma per promuovere le iniziative nonviolente radicali, a partire dalla raccolta firme su 20 referendum che si svolge proprio quell’anno…

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