UGL Sicilia: porre fine alle azioni illegittime di pochi ex iscritti
Ugl Sicilia interviene ancora una volta, in merito a dichiarazioni rilasciate in queste ultime ore da ex iscritti, per fare chiarezza su quanto asserito da soggetti già espulsi dall’UGL per violazioni statutarie.
Riceviamo e pubblichiamo
“A seguito di una recente sentenza del Tribunale di Roma, – per Ugl Sicilia – la Confederazione si è già adoperata nel rispetto del dispositivo e secondo le norme statutarie, convocando per il 29 agosto prossimo una nuova assemblea con due terzi, tra l’altro già acquisiti, dei componenti del Consiglio Nazionale”.
“Il 90 per cento dei dirigenti sindacali Ugl è per Capone – chiarisce la nota Ugl Sicilia – il quale ha dimostrato e continua a dimostrare di esser il giusto riferimento per l’intera comunità umana fatta di lavoratori e seri dirigenti sindacali e la bellissima iniziativa nazionale dedicata ai pensionati d’Italia, ed in particolare in Sicilia, né è la piena testimonianza, dove Ugl è stata ancora una volta protagonista al fianco dei più deboli per le giuste cause”.
Ugl Sicilia sottolinea che “la riunione non autorizzata, tenutasi a Roma lo scorso 10 agosto, su iniziativa di alcuni soggetti,uno sparuto numero di personaggi noti come destabilizzatori della UGL, non organici al sindacato nazionale Ugl, finalizzata all’elezione di un nuovo Segretario Generale è illegittima”.
“In realtà – prosegue la nota sindacale – la presunta elezione è avvenuta in spregio alle norme statutarie e regolamentari, nonché alle norme vigenti in materia, evidenziandosi la macroscopica illegittimità/illiceità di una nomina avvenuta al di fuori di ogni organismo istituzionale e statutario dell’UGL, tanto da potersi qualificare come nulla e/o inesistente e conseguentemente, il sindacato subisce, indubbiamente, un gravissimo danno da siffatte condotte illegittime ed usurpatorie degli organismi istituzionali, sia per il discredito che ne deriva, sia per lo stato di confusione ed incertezza che determina fra i dirigenti, gli iscritti e l’intero settore di riferimento”.
“La situazione di empasse che ha imbrigliato per l’ennesima volta il sindacato – si continua a leggere nella citata nota Ugl Sicilia – trascinerà gli autori di questo caos a risponderne in tutte le Sedi giudiziarie. È infatti inconcepibile assurgersi al ruolo di ‘paladini’ senza il riconoscimento dell’elettorato attivo dei 2/3 del Consiglio Nazionale, come prevede lo Statuto della UGL”. “A completamento d’informazione – conclude la nota Ugl Sicilia – la Confederazione e tantissimi dirigenti sindacali hanno avviato azioni legali miranti al risarcimento danni pari a 5 milioni di euro per pregiudizio all’immagine, per il discredito e per il danno alla reputazione e al decoro in quanto dirigenti sindacali nei confronti degli autori dell’illegittima elezione”.