Cronaca

Istruttori per i Servizi Culturali, Turistici e Sportivi di Roma Capitale

I vincitori e gli idonei del concorso Istruttori per i Servizi Culturali, Turistici e Sportivi di Roma Capitale non ci stanno.

Fortemente penalizzati dal piano assunzionale 2014-2016 di Roma Capitale che prevede, a fronte di 150 vincitori, soltanto 17 assunzioni in tre anni, sono sdegnati alla notizia dell’intenzione di affidare a volontari servizi fondamentali della gestione delle biblioteche di Roma Capitale.

“Abbiamo appreso con preoccupazione della deliberazione n. 19 del 22 maggio 2015 del CdA dell’Istituzione Sistema Biblioteche e Centri Culturali di Roma Capitale, contenente linee guida per l’emissione di un bando rivolto ad associazioni di volontariato per la realizzazione di attività integrative nelle biblioteche comunali” afferma Fiodor Passeo, delegato a rappresentare i 150 vincitori e i 665 idonei della procedura. “In realtà, contrariamente a quanto sostenuto dalla Presidente dell’Istituzione in un confronto con le sigle sindacali, dalla Deliberazione si evince chiaramente che i volontari non saranno chiamati a svolgere attività complementari, bensì specifiche mansioni tra le quali, per esempio, il front office a supporto dei bibliotecari, che rientra a tutti gli effetti tra le competenze che noi Istruttori per i Servizi Culturali Turistici e Sportivi abbiamo acquisito nel corso dei 4 lunghi anni di preparazione al concorso. Si tratta di uno scandalo che vede di fatto la privatizzazione di un servizio pubblico, con grave detrimento della qualità delle prestazioni in un ambito così importante e delicato per il tessuto sociale della città”.

Dopo il bando dello scorso novembre emesso dalla Sovrintendenza Capitolina per l’affidamento ad associazioni di volontariato dell’apertura al pubblico dei “7 piccoli musei” di Roma –Museo di scultura antica Giovanni Barracco, Museo delle mura, Museo della Repubblica romana, Villa di Massenzio, Museo napoleonico, Museo Carlo Bilotti e Museo Pietro Canonica-, questa Deliberazione è l’ennesimo schiaffo alle legittime aspettative di ciascun vincitore di concorso, che vede leso il proprio diritto all’assunzione acquisito con sacrificio, seguendo il normale iter stabilito dalle leggi per poter accedere al Servizio Pubblico.

La stipula di accordi con Associazioni di volontariato per l’individuazione delle migliori proposte progettuali per le biblioteche comunali, oggetto della Deliberazione, si traduce di fatto in una scorciatoia per sopperire a servizi essenziali, che non verranno altrimenti coperti per mancanza di personale. Tale provvedimento non ha trovato favore neanche nei sindacati, che lamentano la mancanza di una politica culturale adeguata a supporto delle biblioteche e denunciano la mortificazione di professionisti del settore della cultura, non ultimi i vincitori di un concorso pubblico in attesa di vedere riconosciuto un diritto soggettivo.

I futuri Istruttori Culturali, le cui competenze rientrano anche nell’ambito bibliotecario, si sentono fortemente penalizzati dalla politica del Campidoglio, che non fa nulla per garantire risorse umane qualificate per le biblioteche, le quali costituiscono importanti luoghi di aggregazione soprattutto nelle periferie, centri propulsori della vita dei quartieri.

“Troviamo gravissima – commenta Passeo – la scelta strategica dell’Istituzione Biblioteche che affida ad associazioni di volontariato servizi per i quali si richiede una formazione professionale specifica e per i quali è prevista in pianta organica la figura dell’Istruttore per i Servizi Culturali, penalizzando il merito e chi ha dato prova del proprio valore professionale vincendo una durissima selezione pubblica”.

La situazione appare tanto più grave in vista del prossimo Giubileo: questo evento eccezionale, che si protrarrà dall’8 dicembre 2015 al 26 novembre 2016, rappresenterà per la città una grande occasione di rilancio e di sviluppo economico solo e soltanto se l’Amministrazione saprà essere all’altezza dello sforzo organizzativo per far fronte all’accoglienza dell’enorme flusso di pellegrini e turisti e alla gestione dell’evento con tutte le manifestazioni ad esso collegate.

“Con tutto il rispetto per l’indiscutibile apporto del volontariato associato in termini di partecipazione, solidarietà e pluralismo, riteniamo che le scelte al risparmio perseguite dall’Amministrazione non rappresentino un guadagno per i cittadini di Roma Capitale e, in generale, per i fruitori di tali servizi”. “Le attività di cui si parla nel bando – precisa il delegato – non prospettano un ampliamento dell’offerta culturale o un potenziamento dei servizi, ma sono relative alla mera sopravvivenza delle biblioteche che, proprio per mancanza di personale, verranno quasi certamente chiuse ad agosto, per almeno due settimane. Ricorrere a volontari sottopagati risponde ad una logica svalutativa e mortificante, che non sottrae l’Amministrazione dall’affrontare problemi strutturali, come l’endemica carenza di organico nel settore della Cultura.

Attendiamo un riscontro dalle persone che hanno la responsabilità di poter cambiare l’assetto gestionale della Cultura e delle biblioteche in primis affinché tali cambiamenti avvengano in meglio e tengano soprattutto conto dell’esistenza di professionisti che si sono formati seguendo le linee ben definite di un bando, quello sì, mirato a far sopravvivere e a migliorare sempre di più l’offerta culturale della nostra città.

SenzaBarcode Redazione

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