Cronaca

060606 Abramo, un silenzio politico?

Una vicenda contorta, con qualche colpo di scena ed un gran silenzio. Servizio 060606 le novità, la certificazione SA8000 e le questioni politiche. Da Almaviva Contact ad Abramo Customer Care.

Per riassumere velocemente e con due parole la vicenda dello 060606 basterebbe dire “non è politica, è Roma”, ma temo non sarebbe abbastanza, quantomeno per chi ancora non sa che chiamando il servizio informativo Chiama Roma risponde Crotone o non sa che erano stati sollevati dubbi a proposito della correttezza del Bando vinto poi dalla Abramo Customer Care S.p.A. La prima notizia ci arriva dalla segreteria della consigliera Immacolata Battaglia – SEL, alla quale avevo chiesto se effettivamente aveva proceduto con l’interrogazione per sapere se la Abramo possedeva o meno la certificazione etica SA8000 che “è uno standard internazionale che elenca i requisiti per un comportamento eticamente corretto delle imprese e della filiera di produzione verso i lavoratori”.

AbramoEd ecco il primo colpo di scena, la Abramo possiede la certificazione in oggetto ma, nell’Accordo Quadro CONSIP non era richiesto tale requisito. A lungo ci si è interrogati, considerando che sembrava fondamentale averlo invece ecco la smentita nell’immagine a fianco Nel sito SA8000.info, è ben spiegato perché è importante la certificazione e nel dettaglio “- È il primo standard internazionale che MISURA il grado etico e la responsabilità sociale di un´azienda. – È applicabile a livello internazionale in QUALSIASI settore merceologico. – La conformità alle norme dello standard è garantita da una certificazione di PARTE TERZA, INDIPENDENTE, emessa da ORGANISMI ACCREDITATI. – Richiede, oltre ai comportamenti, di evidenziare pubblicamente LA GESTIONE DEL SISTEMA.” In pratica parliamo di sicurezza per i lavoratori, controllo dei contratti, e trasparenza, difficile comprendere perché CONSIP non verifichi che questa certificazione sia in possesso delle aziende che partecipano ai loro bandi. Per fortuna la Abramo ne è provvista, ma visitando il sito ufficiale si scopre il secondo colpo di scena: è la  Abramo Printing & Logistics S.p.A. e non la  Abramo Customer Care S.p.A. a vantare la certificazione. Nel disegno sotto è specificato ed è verificabile a questo link.

I certificati della Abramo Customer Care S.p.A. sono scaricabili qui.

Abramo

Va però ripetuto che CONSIP non chiedeva espressamente il certificato e una parte della Holding possiede la SA8000, anche se non nel reparto che ci interessa. Sembra un gioco di scatole cinesi ma comunque il risultato non cambia, la Abramo Customer Care vince il bando, porta il servizio Chiama Roma a Crotone ed ha attivato le procedure per ottenere la certificazione.

La prima volta che abbiamo incontrato i dipendenti Almaviva Contact  c’erano 280 lavoratori a rischio licenziamento, ne ho parlato oggi con Simone Bartolini dipendente Almaviva, Rsu Ugl Tlc “È stata avviata una procedura di mobilità volontaria, a seguito del nuovo Accordo Quadro nazionale sul Contratto di Solidarietà. Settore, quello delle telecomunicazioni, sempre in forte crisi per delocalizzazioni selvagge e gare al massimo ribasso che non tengono conto del costo del lavoro. Marco Tripi -presidente di Almaviva Contact l’azienda che, prima di Abramo, gestiva lo 060606 Chiama Roma ndr.- ha fatto sapere pubblicamente, che Almaviva Contact potrà reggere, grazie al nuovo accordo sulla solidarietà siglato l’8 aprile, fino a febbraio 2016. Se per quella data il Governo non regolamenta il settore con leggi a tutela occupazionale nazionale, potremmo ritrovarci con scenari drammaticissimi per circa 9000 famiglie”.Continua Bartolini entrando nello specifico della questione romana “I colleghi del servizio Comune di Roma sono stati ricollocati su altri servizi. C’è chi ha scelto la mobilità volontaria. Tutti i servizi attualmente operativi su Roma, sono tutti sovrastaffati rispetto alle reali esigenze numeriche di cui si ha bisogno, è per questo motivo che la percentuale di solidarietà è stata portata da un picco massimo del 35% al 45%”

Il MEF -Ministero Economia e Finanza- impone tagli e sacrifici, li stanno amaramente subendo le basi della società, dai dipendenti capitolini a tutti quelli che lavorano nell’indotto di Roma Capitale, dipendenti della Roma Multiservizi costretti a dormire in Campidoglio per ottenere attenzione, i 20 del settore verde che da 8 mesi sono senza stipendio, le biblioteche chiudono e il loro personale resta senza lavoro, ricordo i dipendenti TPL e quelli del Condono Edilizio, e mi viene un groppo in gola sapendo che non li conosco tutti e non sono stata capace di dare a tutti le stesse attenzioni e spazio su SenzaBarcode. Poi il mio pensiero va alle dichiarazioni di Ignazio Marino mentre si lamenta del suo “esiguo” stipendio di oltre 4 mila euro al mese, penso ai 170mila euro che incassa il responsabile ufficio stampa del Campidoglio, ai 2 milioni all’anno che percepisce lo staff del sindaco di Roma, penso a Mafia Capitale, alle cooperative #mangiasoldi #speculadignità e mi chiedo con che faccia alcune persone si presentino in pubblico.

Alla fine dell’articolo vi state chiedendo dove sono le implicazioni politiche? Scusate, non è Politica… è solo Roma.

Sheyla Bobba

Classe 1978. Appassionata di comunicazione e informazione fin da bambina. Non ha ancora 10 anni quando chiede una macchina da scrivere come regalo per il sogno di fare la giornalista. A 17 anni incontra un banchetto del Partito Radicale con militanti impegnati nella raccolta firme per l’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti e decide che avrebbe fatto comunicazione e informazione, ma senza tesserino. Diventa Blogger e, dopo un po’ d’inchiostro e font, prende vita il magazine online SenzaBarcode.it Qualche tempo dopo voleva una voce e ha creato l’omonima WebRadio. Con SBS Edizioni & Promozione si occupa di promozione editoriale e pubblicazione. Antipatica per vocazione. Innamorata di suo marito. Uno dei complimenti che preferisce è “sei tutta tuo padre”.

Un pensiero su “060606 Abramo, un silenzio politico?

  • Questo bando di gara è ‘esempio degli interessi della politica romana e nazionale, le lobby operano all’interno dei palazzi, anche in quello comunale , Marino un inetto e di chi ha gestito il bando ha operato in un modo trasparente e ricordo che a gli operatori di Almaviva si chiedevano standard qulitativi, dalla frase di apetura e chiusra di una telefonata ai minuti di conversazione, stress accumulato in anni di alvoro difficile da smaltire, oggi invece ad Abramo e i suoi lavoratori nulla è stato richiesto per avere una risposta sulla citta di Roma 7 minuti e 42 e di chiamata di cui 2 minuti di attesa, inofrmazioni scorrete. Per essere richiamati per la cancellazione al portale dieci giorni lavorativi di attesa con chiamata dell’addetta comunale, invece che nelle 24 declamate.Nulla e chiaro in questa assegnazione di bando pubblico..la vergogna di una calsse politica inetta anche a livello locale quanto naziionale….Marino dimettiti e Renzi non sei stato letto da nessuno il popolo sovrano non ti vuole la dimostrazione le utlime elezioni…Mafia Cpitale come governo mafioso una realtà.

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