Fasano jazz Festival 2015: intervista ad Antonio Di Lorenzo
Intervista ad Antonio di Lorenzo per SenzaBarcode.
SenzaBarcode, mediapartner ufficiale del Fasano jazz Festival, presenta Antonio Di Lorenzo, protagonista della prima serata del 26 maggio con i giovani studenti del Liceo Musicale “L. Russo” .
1)Protagonisti della prima serata inaugurale saranno i ragazzi del Liceo Musicale “L. Russo” con il concerto the Beatles: the Rooftop Concert. Lei ha curato questo incredibile spettacolo. Come è nata quest’idea? Come si strutturerà l’esibizione?
2) Collaborare con i giovani è sicuramente un’esperienza costruttiva per ambo le parti. Cosa crede di aver trasmesso a questi ragazzi e cosa loro hanno trasmesso a lei?
1) e 2) Le risponderò contestualmente alle prime due domande poiché sono intrinsecamente collegate. L’idea è nata perché volevo realizzare uno studio analitico della musica pop- rock ai massimi livelli e quindi la scelta non poteva che ricadere che sui Beatles! Il Rooftop concert è la loro ultima esibizione live, ottimamente documentata e filmata: abbiamo analizzato i brani e li abbiamo così riproposti con uno spirito non didascalico da cover band (che personalmente non amo), ma cercando di decifrare i meccanismi della musica per capirne come gli stessi Beatles modificassero i brani a seconda dei casi e degli ospiti, infatti nel concerto del Rooftop c’era come ospite l’allora pianista di Ray Charles, Billy Preston. Nel concerto suonarono Get Back all’inizio e alla fine e le due versioni sono differenti: ecco, per me è stato importante smontare e rimontare quel meccanismo, possibilmente utilizzando strumenti identici per “penetrare” nelle suggestioni sonore che i Fab Four possono aver subito. I ragazzi sono stati fantastici; hanno studiato, provato e le ultime prove sono diventate degli happening dove tutto l’istituto faceva ressa per assistere e cantare i brani! Una vera carica di energia positiva e vitale. C’è da considerare anche il fatto che l’impegno era gravoso anche dal punto di vista tecnico strumentale: stiamo parlando di ragazzi che hanno 14 e 15 anni!! Ecco perché abbiamo dovuto ovviamente separare le parti vocali affidandole a dei cantanti, e tuttavia è stato sempre difficile perchè ovviamente stiamo parlando di ragazzi non ancora nel pieno della maturità fisica e in corso del fatidico adolescenziale “cambio di voce”. Ma questi sono aspetti tecnici importanti ma non essenziali: è l’energia positiva che questa musica trasmette a noi e a loro, l’aspetto più importante; ed io imparo da loro molto, anche sulla nuova dinamica mentale dei ragazzi di oggi. Ma chi mi conosce sa che ho una mentalità da “eterno studente”; a 50 anni studio ancora ogni volta che posso, compongo, suono e sono ancora totalmente immerso nel panorama musicale attivo. Per chi come me è impegnato anche nella didattica, ritengo sia un “Mantra” personale . Un plauso al dott. Raffaele Buonsante che ha annoverato questo progetto tra quelli annuali al liceo Musicale, conferendogli la dovuta importanza. In sei mesi di lavoro tra me e i ragazzi c’è stato un costante scambio di emozioni, informazioni ed esperienze che difficilmente è possibile esprimere in parole. Mi auguro inoltre di aver trasmesso un concetto importante per un musicista, sopratutto che comincia a studiare: l’umiltà. Spesso qualcuno pensa che i Beatles siano musica “facile”, da suonare e riproporre, ma quando poi si prova solamente a cercare di riproporre correttamente quei brani ci si rende conto dell’estrema difficoltà che comportano! E pensare che loro quella musica l’hanno anche inventata!
Lo spettacolo sarà strutturato nel seguente ordine: si comincerà appunto con la riproposizione del Rooftop Concert, poi il mio solo di batteria e poi un grande omaggio del’Orchestra del Liceo Musicale Luigi Russo al rock Progressive, con il “Concerto Grosso” di Valter Poles, storico arrangiatore per Orchestra dei brani dai New Trolls alla Pfm e così via. Questa composizione originale per il Fasano Jazz sarà diretta dal M.to Vincenzo Campinopoli. Un brano molto impegnativo per i 40 musicisti sul palco.
3) Al Fasano jazz Festival presenterà anche il suo ultimo lavoro “Dr. Beat”. Cosa può dirci di questo novo album?
3) Dr. Beat è un disco del futuro, un’operazione assolutamente unica, è un disco di sola batteria, ma non di assoli di batteria. In pratica è una serie di groove di batteria che partono, crescono, a cui si aggiungono con la tecnica del contrappunto successive parti di percussioni o sample o campionamenti tutti rigorosamente suonati. in pratica un brano di musica compiuta, ma anche una traccia di ritmica per future composizioni. il disco permette di estrapolare singoli campioni o con una o più possibilità di percussioni. e come se non bastasse richiedendolo al sito thebumps.net è possibile avere tutte le tracce separatamente e remixarle secondo il proprio gusto. un precedente simile alcuni anni fà lo fece Billy Martin del gruppo Medeski, Martin e Wood e in realtà è stato il mio amico John Medeski ad ispirarmi in questa operazione. Dr. Beat, che ha come sottotitolo Groove tracks for future compositions, è il primo di 3 dischi che verranno pubblicati in questo stile. il prossimo è già pronto e sul terzo ci lavorerò in inverno. ovviamente ho suonato tutto io sulle mie batterie vintage (sono uno dei maggiori collezionisti di batterie vintage al mondo) o sulle percussioni V drums della Roland che conosco molto bene e di cui sono dimostratore. E’ un disco speculativo, poichè non intendo portare live questa esperienza, ma è nato anche su una mia riflessione su quella che potrebbe essere una diversa via all’improvvisazione jazzistica e alla composizione, laddove ho cercato di creare delle tracce “avventurose” con tempi non semplici e soluzioni ritmiche non banali. Sono molto soddisfatto del risultato e vedremo dove è possibile spingere questa intuizione.
4) Che progetti ha per il futuro?
4) troppi!!! oltre agli altri due volumi di groove, il mio maggiore impegno continua ad essere con il gruppo dei Bumps con cui abbiamo recentemente pubblicato un disco di cui siamo molto orgogliosi “Al di Sopra di ogni sospetto” in cui abbiamo lavorato e stravolto la musica di Morricone. Con i Bumps (Vince Abbracciante tastiere vintage e fisarmonica e Davide penta al basso) stiamo lavorando al nuovo disco di originals per la nostra etichetta, nonchè alla relativa tournè. Poi dovrei registrare molti dischi come sideman insieme al mio grande amico il pianista e cantante Davide Saccomanno, e alcuni lavori che faccio come produttore esecutivo anche in ambito rock. Dovrei ultimare il mio libro sulle batterie vintage finalmente e poi magari pensare ad un disco con un mio gruppo da solista; se ci aggiungi il fatto che scrivo per DrumSet Mag e lavoro con la Suzuki Italia come responsabile delle percussioni e clinician (oltre che con la Roland!) capirai che ho poco tempo e troppi progetti da portare a termine! in più l’intensa attività didattica, che impegna molto la stagione invernale. é un buon momento della mia carriera Deo Gratias e con lungimiranza vorrei poter fare bene nell’ultima parte della mia storia musicale.