Seduta consiliare VdA, estensione dell’accesso al microcredito
A inizio della seduta consiliare pomeridiana del 20 maggio 2015, il gruppo Union Valdôtaine Progressiste ha presentato un’interpellanza in merito all’estensione della possibilità di accesso al microcredito a microimprese e soggetti bancabili.
«Visto che il termine di presentazione delle domande è ormai scaduto», ha spiegato il Consigliere Elso Gerandin, «vogliamo fare il punto sulle richieste presentate e accettate, su quante potranno essere finanziate, nonché sull’importo massimo dei finanziamenti e le loro tempistiche di erogazione e rendicontazione, per evitare il disimpegno dei fondi europei.»
Il Consigliere ha anche chiesto se «ci sono norme del Fondo sociale europeo che prevedano la possibilità di finanziare il microcredito esclusivamente per microimprese e soggetti “non bancabili”; infine, se sia intenzione del Governo regionale estendere la possibilità di microcredito anche a microimprese e soggetti bancabili, a meno che questo sia vietato dalle norme europee.»
L’Assessore alle attività produttive, Pierluigi Marquis, ha specificato: «I dati disponibili sono parziali e fotografano la situazione al 15 maggio 2015; sono state presentate 389 domande, di cui 311 sono state avviate al percorso formativo. Attualmente la formazione si è conclusa per 88 soggetti, altri 64 la stanno completando. Il fondo disponibile ammonta a 4,5 milioni di euro e le domande possono essere finanziate fino al raggiungimento di tale budget; sull’effettivo importo del finanziamento si potrà rispondere solo a seguito della scadenza della presentazione delle domande e a conclusione dell’istruttoria, perché solo allora si conoscerà l’entità dei crediti richiesti.»
Per evitare il disimpegno dei fondi FSE, l’Assessore ha comunicato che la scadenza è fissata al 31 dicembre 2016. «Il vincolo della non bancabilità è determinato dalla natura stessa del microcredito e dalle disposizioni del testo unico bancario, secondo cui il microcredito assume una duplice configurazione: la prima riservata alle attività imprenditoriali o di lavoro autonomo, la seconda è di tipo sociale, per le sole persone fisiche. Il finanziamento non deve essere assistito da garanzie reali e deve essere affiancato da attività di assistenza e monitoraggio, nel nostro caso dall’attività formativa per la predisposizione del piano aziendale. Il progetto di sviluppo della microimpresa deve essere valido e sostenibile nel tempo per poter esser finanziato solo sulla base della credibilità del progetto e del proponente. Sin dall’inizio dell’iniziativa, è stata prevista una fase di valutazione dei risultati in vista di un’eventuale nuova taratura. Nell’ambito dell’attuale impianto, approvato a livello europeo, i destinatari rimangono i soggetti di accesso al credito definiti non bancabili, ma va evidenziato che per i soggetti bancabili esistono altri strumenti. Purtroppo occorre rispettare una fitta serie di norme, ma cercheremo di attenuare la rigidità del sistema nel caso di una sua ripresentazione.»
Nella replica, il Consigliere Gerandin ha evidenziato: «Non c’è dubbio che lo strumento del microcredito sia valido, ma le informazioni in merito non sono state veicolate nel modo corretto, traendo in inganno microimprese in difficoltà. In questo momento di difficoltà dobbiamo lanciare il segnale per cui chi rispetta le regole e i pagamenti, pur essendo magari pieno di debiti, non viene penalizzato. Sarà comunque mia premura approfondire la normativa in materia.»