Cronaca

Alì il piccolo di cammello nato allo Zoo di Napoli

Dopo le caprette, i conigli e i wallaby è nato anche Alì il piccolo di cammello, noto per la straordinaria resistenza nelle difficoltà estreme del deserto. Allo zoo di Napoli, Via John Fitzgerald Kennedy, 76, aperto tutti i giorni dalle ore 9 al tramonto

E’ nato il 19 aprile Alì, ed oggi ha appena un mese. E’ un cucciolo, ma già il primo giorno di vita, appariva nelle sue grandi dimensioni, perché come si sa il cammello è un mammifero di grossa mole, che in età matura raggiunge un’altezza di circa due metri. Alì è un maschio, nato dall’esemplare femmina più anziano dei due tenuti allo Zoo (arrivato nel 2005). Attualmente Alì, isolato con la mamma, riceve le normali cure parentali e viene tenuto giornalmente in osservazione.

Uno spettacolo di tenerezza ma anche educativo, perché tali eventi rappresentano per i bambini un motivo di interesse, nel programma di attività didattiche dello Zoo di Napoli che è stato immaginato e messo a punto da esperti in Scienze della Natura, che seguendo con entusiasmo corsi di formazione sulla didattica delle Scienze, hanno privilegiato l’incontro con gli animali, sulla base della ricchezza della biodiversità attraverso visite guidate e laboratori differenziati, per i bambini delle scuole di ogni ordine e grado, focalizzati su temi strettamente collegati con il programma scolastico. Per scoprire il lungo processo evolutivo della forma e il colore degli animali, i meccanismi di difesa, i fenomeni migratori, i comportamenti degli animali ed il ruolo che svolgono nel loro ambiente, fino all’importanza dell’acqua nel ciclo vitale e la relazione tra animali e piante nei vari ambienti naturali grazie alla varietà di piante autoctone ed esotiche presenti nel giardino.

Così dopo le caprette tibetane, le lepri, i conigli e i marsupiali wallaby più noti come canguri, è la volta del piccolo di cammello, dalle caratteristiche ben diverse, si tratta infatti di un mammifero erbivoro diffuso in Asia Centrale, con la particolarità di avere due grosse gobbe sul dorso a differenza del dromedario che ne ha una. La gobba in entrambe le specie svolge la stessa funzione, come riserva di grasso da utilizzare nei periodi di scarsità di cibo, caratteristica che conferisce al cammello la capacità di resistere anche in condizioni ambientali estreme.

E come molte specie di ambiente desertico cammelli e dromedari sono in grado di ritenere i liquidi e sono caratterizzati da una limitata sudorazione, cosa che consente loro di sopravvivere senza bere acqua anche per settimane, sostenuti esclusivamente dai liquidi contenuti nelle piante di cui si nutrono.

SenzaBarcode Redazione

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