Cronaca

In Regione Lazio discussione su progetto utilizzo spiagge

Iniziata in consiglio la discussione del progetto di legge sull’utilizzo delle spiagge. Refrigeri: avviata riforma complessiva del settore

Iniziata oggi alla Pisana la discussione di aula della proposta di legge 221 sull’utilizzo del demanio marittimo per finalità turistico-ricreative che modifica, in particolare in materia di spiagge, la normativa regionale del 2007 sul sistema turistico del Lazio. Varie le novità della proposta di legge, come la nascita della “spiaggia libera con servizi” e l’adozione del termine “spiaggia libera”, in modo da uniformare la normativa laziale alla denominazione in uso nelle altre Regioni italiane. Quello del libero accesso è uno degli elementi cardine del nuovo provvedimento regionale in discussione, con il quale si propone di stabilire che i Comuni sono tenuti a riservare alla pubblica fruizione una quota pari ad almeno il 50% dell’arenile di propria competenza.

Una legge dello Stato del dicembre 1993 riguardante le concessioni demaniali marittime aveva posto in capo alle regioni la responsabilità di predisporre “un Piano di Utilizzazione del Demanio Marittimo” al fine di stabilire le norme generali e le linee guida per la pianificazione e l’organizzazione delle attività turistico ricreative che si possono svolgere sulle spiagge. La Regione Lazio fino a oggi non ha mai approvato uno strumento di questo tipo, supplendo provvisoriamente con alcune norme contenute nella LR 13/2007 sul (turismo) e con un Regolamento regionale del luglio 2009 (sulla disciplina delle diverse tipologie di utilizzazione delle aree demaniali marittime per finalità turistico ricreative e classificazione degli stabilimenti balneari).

“Con la modifica delle disposizioni sul demanio marittimo della legge regionale sul turismo del 2007 – ha dichiarato l’assessore all’Ambiente della Regione Lazio, Fabio Refrigeri – intendiamo avviare una riforma complessiva del settore, riforma che sarà completata, nelle settimane immediatamente successive all’approvazione di questo progetto di legge, con le modifiche al Regolamento del 2009 e, soprattutto, alla predisposizione e all’approvazione del Piano regionale di utilizzo degli arenili”. “La proposta di legge che stiamo discutendo – ha continuato Refrigeri – è il frutto di un confronto ampio e costruttivo, che ha visto la partecipazione in commissione di tutte le forze politiche, ed è un processo estremamente importante perché questa riforma è una parte costitutiva del programma di rilancio dell’economia del mare e fa parte di una strategia generale che intende coniugare lo sviluppo turistico delle coste del Lazio in un quadro di regole certe, sostenibilità ambientale e trasparenza. Una sfida che dobbiamo vincere tutti insieme”, ha concluso.

Punti qualificanti del provvedimento sono, nello specifico:

la modifica e semplificazione delle diverse definizioni di utilizzazione del demanio marittimo attualmente in vigore (stabilimenti balneari, spiagge attrezzate e spiagge libere attrezzate), che hanno creato problemi e difformità di comportamenti tra i Comuni del litorale laziale. Viene introdotta una nuova e più funzionale classificazione delle diverse tipologie di utilizzo del demanio marittimo: stabilimenti balneari, spiagge libere con servizi e spiagge libere;
per la prima volta, viene stabilito per Legge che ogni Comune deve avere un rapporto equilibrato tra spiagge libere (o spiagge libere con servizi) e stabilimenti balneari. I Comuni sono tenuti a riservare a spiaggia libera o spiaggia libera con servizi una quota non inferiore al 50% dell’arenile di propria competenza e sono altresì tenuti ad assicurare una distribuzione equilibrata della presenza di spiagge libere sull’intero territorio comunale. inoltre, il progetto di legge regionale elimina dalla Legge del 2007 la illegittima previsione del “rinnovo automatico” delle concessioni demaniali marittime, perché in palese contrasto con la Direttiva Bolkestein;

Infine, una volta approvata la legge, la Giunta dovrà procedere con tempistiche serrate all’adeguamento del Regolamento regionale del 2009 attualmente in vigore, sull’uso delle aree demaniali marittime per finalità ricreative (adeguamento da compiere entro un mese e mezzo dall’entrata in vigore della legge) e all’adozione del piano regionale di utilizzazione delle aree del demanio marittimo (il “Pua regionale”) da adottare – a sua volta – entro 45 giorni dal regolamento. I Comuni dovranno adottare o adeguare il loro Pua secondo le linee guida approvate con il Pua regionale entro 180 giorni, decorsi i quali la Regione eserciterà i poteri sostitutivi. In ragione di tale disposizione, per la prima volta nel Lazio si pongono le basi per una pianificazione unitaria dell’utilizzo delle spiagge.

Nel Regolamento e nel Pua saranno anche definiti indirizzi e linee guida, a cui dovranno uniformarsi i Pua comunali, finalizzati a garantire e migliorare la visibilità del mare – anche attraverso programmi di demolizione e ricostruzione degli impianti – l’accessibilità, nonché la diversificazione e la destagionalizzazione dell’offerta turistico-ricreativa, legata all’uso sostenibile del demanio marittimo.

SenzaBarcode Redazione

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