Killing The Classics di Vito Ranucci, un senso diverso
Mi ritrovo nelle mani questo cd dal titolo “KTC”, acronimo di “Killing the classics”, lavoro di Vito Ranucci
Sinceramente non so cosa aspettarmi, per una volta non voglio leggere nulla nelle didascalie. Non so perché ma la prima cosa che penso é che si tratti di un disco metal (voglio talmente un giudizio sgombro da preconcetti che non leggo neanche il nome del compositore scritto piccolo in basso). Spingo play. Parte un pezzo che invece mi sorprende, dal ritmo decisamente dance/new age d’atmosfera, nel quale riconosco immediatamente però le note inconfondibili di Mozart. A questo punto decido di leggere cosa ho in mano. E leggo Vito Ranucci, il noto compositore partenopeo famoso anche per la sua collaborazione con Monicelli.
In questo lavoro Vito Ranucci mira ad estrapolare dai Grandi Classici (Beethoven, Ravel, Mozart, Vivaldi, Puccini…) l’anima della Musica come essenza fluttuante nell’aria, come note presenti e impalpabili, patrimonio universalmente riconosciuto, ma in una forma completamente nuova e rivisitata, facendo uso della moderna tecnologia per dare un senso diverso e alternativo a quelle note. Più che un rifacimento, é una rivisitazione vera e propria, che lascia l’ascoltatore in bilico tra ritmi ipnotici e temi accennati tra reminiscenze di quelle opere, a volte più, a volte meno riconoscibili, che hanno dato linfa a questa idea. In questo senso si può affermare che il titolo dell’album é provocatorio, con buona pace di chi subito storcerà il naso sentendo toccare i cosiddetti “Intoccabili”.
Ma, se così fosse, si dimostrerebbe di non aver compreso il senso di questo esperimento. Ranucci qui ha voluto dare un senso diverso ai grandi Temi, non andando assolutamente ad intaccare o manipolare le Opere Originarie, semplicemente a mio avviso ha voluto dimostrare che si può guardare alla Musica da mille angolazioni diverse, e che anche la Musica Classica, per antonomasia la Madre di tutta la musica, puó essere fonte di ispirazione, sempre riconoscendole il dovuto rispetto, per sperimentare nuove strade, anche lontanissime in apparenza da quella Maestra, perché nella musica l’importante é rimanere sempre aperti e non far mai posare la polvere su cose che si ritengono appartenenti ad un passato ormai chiuso in se stesso, come a volte purtroppo, la Musica Classica é stata giudicata.