Cristicchi al Tor Bella Monaca, successo di cuore e ragione
Simone Cristicchi, Il Secondo Figlio di Dio, al Teatro di Tor Bella Monaca, imperdibile! ultimo spettacolo oggi alle 18.
Lo ammetto, ho un debole per Simone Cristicchi. Fa parte di quella cerchia di artisti a tutto tondo, una di quelle persone che secondo me avrebbe saputo dare un risvolto artistico a qualunque cosa avesse deciso di fare nella vita. L’abbiamo conosciuto musicalmente, per i più é diventato personaggio noto con la famosa “Vorrei cantare come Biagio Antonacci” e con il successo sanremese nel 2007 di “Ti regalerò una rosa” (per me una delle canzoni d’amore piu belle di sempre), ma il vestito di “fabbricante di canzoni” evidentemente al nostro sta stretto, e infatti, da vero estro genialoide qual’é, si trova benissimo a proprio agio sul palco non solo per cantare, ma anche in veste di attore.
E che attore!
Questa volta Simone ha deciso di cimentarsi nella veste di narratore di una storia di quelle, come dice lui, “che se non te la raccontano, non la sai”, quella di David Lazzaretti, detto “il Cristo dell’Amiata” o “il profeta di Arcidosso”. É la storia di un umile barrocciaio (così venivano chiamati coloro che si guadagnavano da vivere trasportando terra coi carretti) nato ad Arcidosso nel 1834, che durante la giovinezza fu fulminato da alcune visioni mistiche, che lo segnarono per sempre portandolo ad abbandonare la sue abitudini dissolute per mettere la propria vita nelle mani di Dio e al servizio degli altri.
La popolarità di quest’uomo ben presto crebbe sempre più, tanto che fu circondato da numerosi seguaci che videro in lui un profeta, fin tanto che Lazzaretti arrivò a proclamarsi, appunto, “Il secondo figlio di Dio”, dando fastidio anche alla Chiesa, che vide in lui un pericoloso rivoluzionario. Nel racconto non mancano i colpi di scena, che lascerò godere allo spettatore. Cristicchi, in questo monologo, sfodera tutta la sua bravura riuscendo a tenere alta l’attenzione del pubblico con la sua capacità di descrivere luoghi, persone e situazioni in modo avvincente e camaleontico, cambiando toni, accenti, voce e ritmi con rapidità e disinvoltura impressionanti, tanto che sembra di vederli tutti lì sul palco i personaggi da lui narrati, e ci si immerge nella vicenda ritornando per un po’ bambini, come quando l’anziano del paese raccontava una storia davanti al focolare, e tutti lì a pendere dalle sue labbra per sapere come sarebbe andata a finire…
Grande Simone Cristicchi, e grandi le sue idee.
A lui il merito di saper dar voce a storie e a situazioni che a volte rimarrebbero in disparte. Dimostra che oggi un artista puó unire cuore e ragione, e sa toccare le corde più profonde della nostra sensibilità rendendo omaggio in pieno al concetto di artista. Colui che, appunto, riesce a farci sognare ad occhi aperti, anche, semplicemente, quando ci racconta una storia.
Teatro Tor Bella Monaca, via Bruno Cirino, all’angolo di viale Duilio Cambellotti con via di Tor Bella Monaca. Lo spettacolo è scritto da Manfredi Rutelli e Simone Cristicchi, con la collaborazione di Matteo Pelliti