Legge Brunetta, partecipazione verifica servizio pubblico
Si parla spesso di disservizi all’interno delle aziende della pubblica amministrazione, ma esistono dei controlli e strumenti adeguati affinché si possa percorrere la strada corretta? Legge Brunetta.
Ne parliamo con Cinzia Massa, Segretario Commissione di inchiesta errori in sanità del Parlamento Virtuale
Sì. La Legge delega 27 ottobre 2009 n°150 definita anche “Legge Brunetta” ha autorizzato ogni azienda pubblica ad effettuare controlli nelle proprie aree per migliorare i servizi rivolti agli utenti. Per fare ciò ogni azienda sanitaria (e non sanitaria) deve istituire delle commissioni per la valutazione, la trasparenza e integrità delle Amministrazioni Pubbliche.
Con questa legge, si è voluto porre l’attenzione sull’ottimizzazione del rendimento del personale delle aziende, senza dimenticare l’importanza del praticare il proprio incarico con efficienza e trasparenza, verificando, nel frattempo, il grado di soddisfacimento dei cittadini. Il miglioramento del lavoro, unito all’efficacia degli obiettivi passando per l’efficienza, assicurano trasparenza nell’organizzazione del lavoro, utilizzando la minor risorsa economica attuabile.
Con l’entrata in vigore della riforma Brunetta, il compito dei controlli interni si sono ampliati. Questo è sicuramente un forte segnale volto a dare importanza sia al dipendente pubblico sia all’utenza, che diventa attore principale delle innovazioni, al fine di garantire la soddisfazione del cittadino “cliente”, per conseguire obiettivi della trasparenza della spesa pubblica con l’attenzione alla valutazione del personale.
Con le verifiche convergenti previste della legge Brunetta si mette a disposizione un’occasione di accrescimento culturale, offrendo ai cittadini la possibilità di cooperare con le aziende pubbliche, valutando personalmente l’adeguatezza dei servizi sanitari attraverso l’utilizzo di uno strumento importantissimo, ma poco diffuso, quale il “customer satisfaction” ovvero un questionario da compilare a cura dell’utente, reperibile in ogni azienda, il quale è in grado di misurare la qualità del servizio utilizzato dall’utente al fine di porre l’attenzione sulle migliorie da apportare.
Purtroppo, non sempre è disponibile il questionario, quando fruibile l’utente non lo redige.
Questa cooperazione è fondamentale per ogni ente pubblico sia per adeguarsi ai cambiamenti richiesti dalla normativa sia per avvicinarsi alle esigenze dell’utente. Questo contributo è efficace anche per la cittadinanza la quale è chiamata a partecipare attivamente nell’implementazione delle politiche sanitarie, al fine di evitare “il ristagno” oppure il “sommarsi” di regole presenti, senza adeguarle alle esigenze delle persone e senza integrazione di norme (in alcuni casi contrastanti) che alla peggio terminano con irragionevolezza, smarrendo la strada maestra degli obiettivi finali.
Al fine di raggiungere gli obiettivi prefissati è importante compiere una capillare sensibilizzazione, su più livelli, cioè mondo politico, accademico, dirigenti pubblici, operatori del comparto degli enti di lavoro, con lo scopo di riformare i servizi Pubblici e garantire un meccanismo ad ingranaggi dove ogni piccola ruota dentata ha un ruolo importantissimo sempre più orientato verso un continuo miglioramento del servizio alla persona, “persona” che viene collocato al livello più alto della piramide delle priorità di ogni azienda pubblica.