Costretti a combattere per i propri diritti. Polizia Municipale
Polizia Municipale DICCAP SULPL Piacenza, stato di agitazione a causa di “passività, inerzia e refrattarietà dell’Amministrazione piacentina”
A Torino come a Piacenza, due sindacati diversi ma entrambi costretti a dichiarare lo stato di agitazione. Il CSA a Torino spiega in questo comunicato stampa le motivazioni che hanno spinto a dichiarare lo stato di agitazione -propedeutico ad uno sciopero- anche durante i giorni dell’ostensione della Sindone. A Piacenza, per quanto riguarda il sindacato DICCAP SULPL, le motivazioni sono:
Chiarimenti in merito ai festivi e festivi infrasettimanali
Ridefinizione degli standard della Polizza Infortunio per gli operatori della Polizia Municipale
Richiesta Commissione Medica di Verifica
Equa distribuzione di turni/servizi e straordinari
Missioni: ai lavoratori della PM assegnati alle missioni viene impartita la disposizione verbale di non timbrare né in ingresso, né in uscita
Qui per scaricare il comunicato stampa con il dettaglio dei punti: agitazione SULPL
Sarà mai possibile che le richieste, oltremodo legittime, del Corpo di Polizia Municipale di Piacenza abbiano necessità dello stato di agitazione? Chiedono di poter lavorare al meglio e in sicurezza, che il loro operato sia garantito così come la loro salute. Eppure, su questo Corpo esistono degli “italici pregiudizi”. Son costretti a scioperi -dove ci rimettono economicamente in prima persona- assemblee e agitazioni, eppure da Torino a Palermo denunciano tutti lo stesso problema e fanno la stessa richiesta: riforma del contratto, riconoscimento della mansione, tutela della salute e dei diritti, vedi ad esempio l’equo indennizzo.
A Roma ne abbiamo avuto prova pochi giorni fa con l’aggressione degli agenti nei campi rom, a Collesano in provincia di Palermo è morta dopo una settimana di agonia Maria Ilardo, vigilessa 47enne investita durante il servizio, è lo stesso a Cremona come a Pavia. Mandati ad affrontare situazioni di pericolo protetti dal cappello e la cravatta! Certo, sono armati, ma quante volte un agente della Polizia Municipale ha estratto l’arma e quante è stato aggredito? Quanto spesso sono sottoposti ad addestramento? Hanno anche lo spray al peperoncino, è vero, proprio nelle stesse identiche situazioni in cui la Polizia di Stato o i Carabinieri hanno caschi, scudi e mezzi blindati. C’è qualcosa che non funziona, è ovvio.
Non vi è chiarezza nei ruoli, nelle competenze e neppure vi è rispetto. Ogni giorno leggiamo attacchi agli agenti della Polizia Municipale, pochi giorni fa abbiamo pubblicato comunicazione sui fatti di Piazza Turati a Genova dove anche quando svolgono in maniera impeccabile i loro lavoro c’è chi trova il modo di denigrare l’operato.
Continua la lettera che il sindacato DICCAP SULP di Piacenza ha inviato al prefetto della provincia di Piacenza, al sindaco, agli operatori di Polizia Municipale, alla commissione di garanzia e alla stampa “… Il potersi muovere liberamente sul territorio è indice di una società in sviluppo, pertanto ben venga l’aumento della mobilità, questo però comporta enormi problemi di sicurezza stradale, anche in questo caso la P.M. è in prima linea per trovare soluzioni, per regolare situazioni di crisi, per prevenire e reprimere episodi e comportamenti che possono danneggiare la collettività, per proteggere la salute dei cittadini, per dare assistenza ai coinvolti negli incidenti stradali. Tale onere/onore va ad incidere sotto l’aspetto della salute fisica, infatti il contatto con gli agenti inquinanti, presidiando transenne o effettuando posti di controllo, provoca danni irreparabili alla salute così come evidenziato nella relazione medica stilata dal Prof. Aldo Piacenza Titolare della cattedra di malattie respiratorie dell’Università degli Studi di Siena, totalmente ignorata dall’attuale A.C, che ad ogni buon conto si allega per opportuna conoscenza; inoltre non va sottovalutato l’aspetto psicologico in quanto l’azione degli operatori si svolge spesso in un contesto conflittuale con gli utenti della strada”. Qui per la lettera completa e documento prodotto dall’assemblea: Comunicazione della proclamazione dello stato di agitazione.
Abbiamo protocolli, studi e persino allerta continua sullo stato di salute del nostro Pianeta, si cercano soluzione per tutelare la vegetazione che rischia “soffocata dallo smog” e poi lasciamo donne e uomini per strada a colmarsi i polmoni di diossina e ogni sorta di veleno.
Ogni cittadino dovrebbe indignarsi e tutelare, per una volta, gli Agenti della Polizia Municipale, invertire i ruoli e provvedere a chi ci protegge silenziosamente ogni giorno, abbandonati dalla istituzioni, dalla politica e spesso dalla cittadinanza che vede solo una multa ogni volta che incontra “il Vigile”.