Stefania Colasanti, “La Scrittora” mosaico di realtà
Ogni autore ha il proprio processo creativo. Quello di Stefania Colasanti inizia ogni sera, seduta davanti alla scrivania o più comodamente sprofondata sul soffice divano turco.
L’ennesima sigaretta e l’immancabile calice di vino rosso accompagnano le sue dita che freneticamente, come un pianista, compongono, sulla tastiera del pc, le note dei suoi romanzi fino al mattino dopo, quando viene rapita dalle braccia di Morfeo o più semplicemente quando si interrompe momentaneamente la comunicazione con la propria Musa ispiratrice. Perché Stefania Colasanti non è solo una autrice poliedrica di romanzi, ma un mosaico di realtà umane. Di emozioni e sentimenti celati, di dimensioni parallele che si intersecano, di vicende che, come un conato, non trovano sfogo nella quotidianità di tutti i giorni. Stefania Colasanti è una e centomila.
Non riflessi di sé stessa, ma catalizzatrice di eventi e dialoghi attinti dalla vita reale. emozioni rubate e vissute attraverso le sensazioni del cittadino di tutti i giorni. Un teatro dove trova le luci della ribalta anche l’elemento più banale, il quale assorge a frammento del mosaico che compone la trama letteraria. Stefania Colasanti è una scrittrice, anzi “scrittora”. « Il nome nasce per caso – spiega – una sera, a cena con degli sconosciuti, una di quelle cene tra artisti esponenti dell’alta finanza, non sana come accoppiata, non sempre. Nacque una discussione sciocca e senza senso. Mi divertivo ad ascoltare, senza proferire, fino a quando qualcuno disse: “Scrittora, non ha niente da dire?” Non so se la cosa fosse offensiva e non me ne preoccupai. Mi fece sorridere e decisi che da quel momento sarei stata ” la Scrittora”». Una “scrittora” che ha abbandonato la propria carriera nel campo della sanità per abbracciare il mondo della letteratura che, per lei, rappresenta un destino ineluttabile. Un carisma dono di una spiritualità indefinibile, lontana dagli schemi precostituiti della religione ma che è, al tempo stesso, Fede e devozione profonde. I suoi due romanzi “Io, il ninnolo di Dio” e “Ho voglia di Dirti” sono frutto di questo dialogo spirituale. Storie comuni di personaggi che si muovono e si intersecano sul palcoscenico del romanzo mossi da vita propria, sfuggendo al controllo dell’autrice che diventa scrittrice e spettatrice di un miracolo artistico.
Le esigenze di marketing e comunicazione non la sfiorano. In un’era in cui scrittori e case editrici dedicano più tempo ad un briciolo di visibilità gratuita sui social network, Stefania Colasanti focalizza la sua attività ad un impegno qualitativo, dove internet rappresenta solo un beneficio secondario e sottinteso. Una “cantastorie” 2.0, una scrittrice “senza peli sulla penna”. L’imminente uscita del suo nuovo romanzo – questa volta dipinto di giallo – , annunciato sul suo sito ufficiale la vedrà impegnata in un tour promozionale che esordirà in Campania, toccando, tra le altre, Avellino e il capoluogo Napoli, per poi proseguire verso il Nord Italia e aprendo i propri orizzonti anche al mercato internazionale dei Paesi oltreoceano.
Stefania Colasanti, per gli amici Stefi, è una mamma, una persona normale, un angelo, un demone, un concentrato di emozioni difficile da riscontrare nella gran parte degli individui. Toccata pesantemente dal destino nei suoi affetti più cari, con fatica è riuscita a risollevarsi e riesce a trasmetterci con i suoi scritti, sensazioni talmente dirette e coinvolgenti, al punto di farci leggere i suoi libri tutti d’un fiato. Donna molto sensuale, può sembrare a prima vista facile preda, ma vorrei raccomandare molta prudenza perchè, lei non è la preda ma bensì il predatore! Grande capacità espressiva, magnifica scorrevolezza discorsiva, risulta notevolissima anche nella lettura di sue e di altrui opere, veramente una scrittrice completa. Vorrei sottolineare che la conosco molto bene, ho letto tutti i suoi scritti, ho assistito a sue presentazioni e recite e quindi sono una persona che parla di una reltà che conosce bene, senza voler fare favoritismi di sorta.
Angelo Giustini