Vince il NO alla preintesa, retroscena e nuova trattativa
Vince il NO alla preintesa che il Campidoglio ha siglato con CGIL e CISL. I Dipendenti capitolini pronti a nuove trattative
Era decisamente atteso questo referendum, finalmente si è data voce ai dipendenti che hanno scandito chiaramente il loro NO, lo hanno segnato 8635 volte contro 5726 SI, affluenza del 60% che, fuori dall’orario di lavoro, ha portato nei 32 seggi 14549 dipendenti capitolini su 26010 aventi diritto.
Con un passo indietro ricordiamo che la preintesa era stata siglata solo da CGIL e CISL che hanno quindi portato avanti la campagna a favore del SI. Natale Di Cola, Segretario generale di Roma e Lazio, in un’Ansa di ieri alle 12.29 dice “E’ una giornata storica per i lavoratori del Comune di Roma”, dopo le 18, insieme alla CISL, preso atto della vittoria dei NO e “della volontà dei lavoratori capitolini di non sottoscrivere definitivamente il contratto, coerentemente invieremo una nota all’amministrazione con cui ritireremo la firma sulla pre-intesa”. Il Campidoglio si dice impossibilitato ad un accordo migliore di quello appena proposto, dato che a loro giudizio il MEF non lo accetterebbe mai.
Ora s’impone una riflessione, in pratica Palazzo Senatorio ha partorito qualcosa che la maggioranza dei dipendenti rigettano e che solo 2 sigle sindacali avevano firmato, era palesemente un accordo al ribasso per i lavoratori sotto ogni punto di vista, dopo che hanno indetto il referendum, fortemente voluto dai sindacati, affermano “non possiamo fare di meglio” tornando a parlare di MEF quando sappiamo che il Ministero dell’Economia e della Finanza prima di parlare di salario accessorio illustra in centinaia di pagine i vari tagli disponibili per fare cassa? Maestre, Agenti della Locale, Amministrativi obbligati a vivere con una spada di Damocle che punta alla giugulare, uno stipendio che quasi non li porta alla terza settimana, con la parte accessoria garantita solo per il primo dei tre anni di validità e un contratto non contratto che abolisce la dignità, costretti a vivere sotto allo stesso cielo di super consulenti da 2,5 milioni di euro, e nessuno può fare nulla?
In questo referendum non sono mancate anomalie, Antonietta Principe RSU all’interno di USI in un comunicato ha portato alla luce un atteggiamento grave e scorretto e le chiedo “si legge di precari/e non ammesse a votare, che cosa è veramente successo?”, le segnalazioni difatti erano apparse già in diversi gruppi Facebook e a lei sono state riferite da colleghe in più municipi iscritte USI e USB “ai seggi erano stati consegnati gli elenchi aggiornati alla data 13 gennaio e per come la vedevano loro poteva votare solo chi faceva parte di quell’elenco. L’anomalia o se la vogliamo chiamare coincidenza, sta nel fatto che in quella data tante precarie in forma di protesta per il contratto decentrato e i tagli che venivano fatti su di loro non accettavano le supplenze e lasciavano i servizi scoperti. Tutti i NO che si andavano ad aggiungere a quelli ricevuti mancano all’appello o sono stati dati con tanta tantissima difficoltà, bastava usare la stessa metodologia delle elezioni RSU. Ma non era conveniente altrimenti non si spiega”.
Viene ancora da domandarsi che cosa vuole realmente ottenere questa Giunta e se l’opposizione del 60% dei dipendenti non gli è bastato come campanello d’allarme. In questi giorni di bilancio, di indagati, dimissioni e commissariamenti, i sindacati, almeno quelli che non hanno siglato la preintesa, torneranno certamente all’attacco con assemblee, scioperi e chiedendo tavoli di trattativa, e tutto questo alle porte del Giubileo.
L’Unione Sindacale di Base dichiara “La prima valutazione dell’USB è che la vittoria del NO riapre la trattativa sindacale ed impone all’Amministrazione capitolina di cambiare completamente rotta nei rapporti con i propri dipendenti. Il contratto che l’USB andrà a proporre sarà un contratto più vicino alle vere esigenze della città, non con specchietti per le allodole come l’apertura degli sportelli anagrafici fino alle 18.30, e più rispettoso della dignità di tutti i dipendenti capitolini”.
L’ASBEL – CNL –Associazione Sindacale di Base Enti Locali– appena confermata la vittoria dei NO rilascia un comunicato “Quello che emerge con chiarezza dal voto è la sonora bocciatura da parte della maggioranza delle lavoratrici e dei lavoratori dell’operato di quei vertici sindacali che, anziché contrastare con decisione le scelte inique e unilaterali dell’Amministrazione, hanno sottoscritto una pre-intesa figlia di quelle stesse scelte e funzionale solo a tagli lineari alle buste paga e a una logica burocratica e autoritaria del lavoro. Una scelta sbagliata e ingiusta, tanto più insopportabile a fronte dei privilegi che continuano a essere garantiti a una dirigenza che dopo Mafia Capitale è ancora interamente al suo posto”.
Stefano Giannini Segretario di Roma del Sulpl per la Polizia Locale commenta così i risultati ” I lavoratori non rifiutano semplicemente un contratto, ma lanciano un segnale al loro datore di lavoro nel quale dicono basta ad una politica fatta di aggressione alla loro dignità ed al loro continuo linciaggio mediatico. Ora si torni seduti al tavolo di trattativa lasciando da parte arroganza e tracotanza che, visti i recenti scandali, non ha proprio ragione di essere”
Raggiungo Catia Mineo responsabile del settore scolastico educativo del CSA e le chiedo una sua opinione “Ieri c’è stata risposta straordinaria ed una schiacciante vittoria del No, che di fatto rimette in discussione l’operato dell’amministrazione già al collasso per via delle indagini legali e del bilancio, il CSA non si è reso partecipe di questo goffo salvataggio attraverso una preintesa che aveva questo amaro sapore. Ora ci auguriamo che in modo democratico l’amministrazione e la giunta prendano atto della volontà e del coraggio di oltre 8000 dipendenti e non metta in campo un terrorismo psicologico, atti vendicativi e coercitivi contro i suoi lavoratori. Il CSA fà presente che già da lunedi prossimo farà proposte attendibili che potranno essere accolte dal Mef, con maturità e responsabilità. Ora ci devono riconvocare per scrivere una nuova pagina contrattuale che modifichi veramente l’unilaterale. Siamo consapevoli e fieri di aver contribuito ad una svolta sindacale a favore di tutti i lavoratori e accanto a loro costruiremo una equità salariale ed una qualità della vita organizzativa di tutti i settori. Ora devono ascoltarci. Lo facciano da subito. Il settore scolastico educativo è presente ed ha compreso che se fosse passato tale scempio per anni avrebbero dovuto subire una organizzazione ed un salario assolutamente sconcertante”.