Arte e Cultura

Un Natale rosso Sherlock al Teatro dei Conciatori di Roma

Sarà in scena al Teatro dei Conciatori di Roma dal 24 marzo al 5 aprile 2015 Un Natale rosso Sherlock, testo e regia di Francesca Draghetti. Musiche originali di Nanni Baldini.

In scena: Gerolamo Alchieri, Antonella Alessandro, Roberto Stocchi, Giovanni Caravaglio, Sandra Conti. Simone Crisari, Ughetta d’Onorascenzo, Gerry Gherardi.

Uno spettacolo che è un classico della comicità, in testo irresistibile e sempre molto amato dal pubblico.

Riceviamo e pubblichiamo

La notte della vigilia di Natale… una sera di festa da trascorrere in famiglia, tranne per Sherlock Holmes e il fido Dottor Watson, alle prese con un caso spaventoso. Una catena di omicidi misteriosi sta sconvolgendo un villaggio scozzese, e proprio nelle Highlands i nostri eroi dovranno inseguire l’assassino prima che colpisca ancora. Uno Sherlock Holmes che Sir Arthur Conan Doyle non avrebbe sicuramente riconosciuto, tanto goffo e pasticcione, accompagnato da un Watson geniale ma schiavo del suo tirannico principale. Si troveranno a combattere contro un fitto mistero e una serie di esilaranti personaggi, tutti loschi, tutti sospetti. Fra canzoni, balletti e tanti equivoci, la soluzione del caso arriverà grazie alle brillanti intuizioni dei nostri eroi, o molto più probabilmente, in modo del tutto inaspettato, come un regalo sotto l’albero.

Note di regia

Affrontare un personaggio amato come Sherlock Holmes richiede una buona dose d’incoscienza. E di amore. Tanti studiosi si sono confrontati con il mito, intere schiere di fan ne celebrano ancora oggi le imprese, i puristi del giallo lo indossano come una medaglia. Del resto, Holmes non ammette critiche. Leggendo le sue mirabolanti avventure, si rimane schiacciati dalla sua portentosa intelligenza, dal suo infallibile “metodo”, dalle geniali deduzioni che formano nella sua mente un quadro di splendida chiarezza, mentre il povero lettore brancola ancora nelle fitte nebbie londinesi.

Troppo bello per essere vero, troppo bello per non innamorarsi, troppo bello per non prenderlo in giro.

Anni di “esercizio della parodia” mi hanno insegnato che si gioca solo con ciò che si ama e si conosce, per questo ho deciso di regalarmi un tuffo nelle cupe atmosfere inglesi di fine secolo e portare in scena il mio Sherlock. Inscatolato in una commedia comico-musicale, il Mito si trasforma in un saccente, imbranato, improbabile detective che parte a caccia di uno spietato assassino, accompagnato dall’adorabile Watson, l’unico che capisce realmente il concatenarsi dei fatti, ma rimane comunque soggiogato dalla personalità di Holmes. I due amici, in una turbolenta notte di Natale, incontrano donne fatali, attrici petulanti, ispettori di polizia, nobili dagli oscuri segreti, frequentatori di pub dal pugno facile e, malgrado gli equivoci, gli errori, i fraintendimenti, arrivano inspiegabilmente alla soluzione del caso. Perché Holmes non può sbagliare, è impossibile, e… “Quando hai eliminato l’impossibile, qualsiasi cosa resti, per quanto improbabile, deve essere la verità”. Elementare.

Francesca Draghetti

SenzaBarcode Redazione

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