Saluggia nucleare, interrogazione M5S
Mirko Busto Movimento 5 Stelle: Saluggia nucleare, interrogazione M5S: perché costruire depositi inutili?
Riceviamo e pubblichiamo
“Siamo condannati a un’Italia di cemento inutile e spazzatura nucleare? Secondo il Movimento 5 Stelle un’altra visione è possibile. Per questo, per la questione del nucleare a Saluggia presenteremo a ore un’interrogazione a risposta in commissione sul deposito D3 a Saluggia”.
Lo annuncia il deputato vercellese in Commissione Ambiente alla Camera Mirko Busto.
“Troviamo inutile” illustra Busto “che, tra ritardi e gravi lacune, s’inizi la costruzione di un deposito temporaneo – il D3 appunto – atto a ospitare scorie cementificate ad alta intensità. Tali rifiuti dovranno essere obbligatoriamente ospitati, appena sarà pronto, nel Deposito nazionale, il cui sito è in fase d’individuazione e che siamo quasi certi non sarà più quello saluggese a causa dell’evidente rischio idrogeologico. Ma quando sarà pronto il deposito D3? Si parla del 2019. Cioè pochi anni prima dell’avvio d’attività previsto per lo stesso Deposito nazionale (2024). Dunque a cosa serve un deposito transitorio (attivo appunto soltanto pochi anni) se non per sprecare altro denaro pubblico?”.
“Senza contare l’eco dello scandalo, non ancora sopito tra i cittadini onesti, in merito all’appalto gestito da Sogin dell’intero Cemex” sottolinea Busto che ricorda: “Il Prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro, su indicazione del Presidente dell’Associazione Nazionale Anticorruzione (ANAC) Raffaele Cantone, ha da poco commissariato l’azienda Maltauro (mandante dell’appalto da 98 milioni di euro) nominando i commissari Giovanni Grazzini e Mario De Salve, rispettivamente commercialista e docente universitario. Tutto risolto? Neanche per sogno, istituzioni e cittadini devono vigilare affinché i soldi delle nostre bollette energetiche siano spesi per l’ambiente e per la salute pubblica”.
“Nell’interrogazione” conclude il pentastellato vercellese “chiederemo ai ministri competenti se non ritengano opportuno, sia da un punto di vista funzionale sia economico, rivedere e annullare la realizzazione del deposito D3, appunto perché la sua costruzione avverrà in prossimità della messa in funzione del Deposito nazionale”.