Cronaca

Stefano Masini: Dove non c’è nessuno

SenzaBarcode vi presenta Stefano Masini e la sua prima opera musicale, Dove non c’è nessuno.

In questa settimana post Festival di Sanremo, noi di SenzaBarcode abbiamo ancora voglia di parlare di musica e soprattutto di artisti emergenti. Questa volta è il turno di Stefano Masini, che con la sua voce profonda e suadente ha recentemente debuttato con l’album “Dove non c’è nessuno”.

La prima opera di questo artista denota un carattere ed un gusto musicale ben definiti, le basi moderne ed attuali creano un connubio insolito con l’interpretazione del testo, recitato più che cantato con lo stile dei cantori ( e cantautori) della tradizione italiana come De Andrè o Gaber. Sotto il profilo contenutistico i tredici brani del cd ci riconducono ai nostri tempi, narrano dell’uomo contemporaneo, un uomo sicuramente maturo ma che si approccia alle sfide emotive e fisiche che  questa epoca propone.

Stefano Masini è nato in Svizzera ma vive da sempre in provincia di Treviso, Laureato in Lettere Moderne, giornalista, è stato per diversi anni cronista televisivo, in gioventù ha suonato in vari gruppi e da allora compone canzoni. La musica di Masini risente del suo personale vissuto, i suoi testi sono pura poesia e denotano un’approfondita conoscenza della letteratura italiana e straniera, in “Ora che vivo a Praga” cita il Kafka di Murakami. Nel 2013 ha pubblicato il suo primo romanzo “le scarpe dell’allenatore“, un giallo ambientato nel mondo del calcio locale, che ha frequentato con passione.

I tredici brani sono un percorso, una sorta di viaggio al termine del quale l’ascoltatore potrà dire di conoscere l’uomo autore di quelle poche note: un cinquantenne, come afferma in “Cinquanta”, dove si descrive con molta ironia  (“troppo vecchi per esser giovani, ma non ancora anziani…”); un acuto critico della realtà sociale, in “l’ultimo giorno dell’anno” traspare una denuncia, neanche troppo velata, rispetto ai fatti del G8 di Genova; un uomo di cultura che conosce l’arte della poesia.

“Dove non c’è nessuno” è un’opera interessante e complessa che al contempo risulta piacevole da ascoltare, è una forma di intrattenimento non banale, ricca di contenuti e che si presta a non poche interpretazioni.

Clelia Tesone

E m'abbandono all'adorabile corso: leggere, vivere dove conducono le parole. La loro apparizione è scritta; le loro sonorità concertate. Il loro agitarsi si compone, seguendo un'anteriore meditazione, ed esse si precipiteranno in magnifici gruppi o pure, nella risonanza. Una delle più belle citazioni di Paul Valery per molti, come me, che crescono tramite una pagina, che sia letta, scritta o studiata.

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