Risorse per Roma. Bartoli manager d’oro tra i precari
Precari e lavoratori di Risorse per Roma in un semi limbo manifestano in Campidoglio mentre si nominano nuovi fedeli e si elargiscono super premi ai fedelissimi.
Giovedì 22 gennaio, Consiglio dell’Assemblea Capitolina in Aula Giulio Cesare, transenne a difesa del fortino/Palazzo Senatorio e manifestazioni in Piazza Campidoglio, normale Amministrazione Mariniana. Così mi si presenta la fredda giornata che va a cominciare. Venticello tagliente e pioggiarellina incessante, una costante in questi giorni, per i lavoratori di Servizi per Roma una litania: manifestazione, attesa, transenne, freddo, promesse.
Abbiamo conosciuto qualche tempo fa Massimo Fiorenza, dipendente di Risorse per Roma, uno degli 80 del condono edilizio, tutti scomodamente incassati in un semi limbo che sembrava vedere un poco di luce all’inizio dell’anno, ma tant’è che in piazza c’è pure lui. In Piazza hanno un volantino molto preciso che recita “noi lavoratori di Risorse per Roma non siamo disposti a pagare le scelte sbagliate (passate, presenti e future) di Roma Capitale 16 dirigenti (COSTO = 2 MILIONI): in buona parte improduttivi 78 lavoratori (COSTO = 2,2 MILIONI): sull’orlo del licenziamento 12 lavoratori precari già a casa inaccettabile! Pretendiamo che l’Amministrazione si assuma le sue responsabilità” continua parlando di meritocrazia, onestà, trasparenza e altri concetti forse troppo alti se inseriti in certi contesti…
In piazza c’è Elisabetta Luzzi, che ci spiega il significato di quanto contenuto nel volantino e le aspettative della giornata “Io sono a Risorse per Roma da 15 anni dopo 3 anni di precariato, questa è un’azienda con dei lavoratori sani, molto volenterosi, molto specializzati e che hanno sopperito alle mancanze degli uffici interni di Risorse per Roma, per tutte le attività inerenti all’urbanistica, alla dismissione immobiliare, alla valorizzazione del patrimonio e da alcuni anni anche al sistema informativo di Roma capitale … è uno strumento estremamente innovativo che noi abbiamo terminato da due anni, che stiamo costantemente aggiornando e che il Comune, non si sa perché, non ha ancora messo in rete per i cittadini…”! Elisabetta parla di precari e licenziati, di geologi specialisti e figure non solo utili, ma indispensabile per lo svolgimento delle molteplici attività, nel video trovate l’intervista completa.
Parliamo dei costi, la differenza tra dirigenti improduttivi e lavoratori produttivi, parliamo di licenziamenti e delle necessità della Capitale e di Risorse per Roma e, infine, parliamo di interlocutori “noi siamo qui per cercare un interlocutore serio, preparato e in buona fede rispetto alla situazione degli interni di Risorse per Roma che lavorano in condizioni inaccettabili, e dei nostri precari….” Sperano nell‘assessore Scozzese con la quale attendevano di parlare, anche se potrebbe avere la volontà di affrontare e risolvere il “nodo” ma non le deleghe appropriate per farlo.
Nella stessa giornata, la consigliera SEL Gemma Azuni, da sempre vicina ai lavoratori di Risorse per Roma, in una nota si esprimeva dicendo “L’azienda che fattura circa 56 milioni solo di dismissione del patrimonio, ha chiuso i passati bilanci, nonostante la “bizzarra” soddisfazione dei transitati vertici aziendali, con utili nettamente inferiori alle attività svolte. E’ sicuramente necessario riflettere su tali bilanci; nonostante i lauti compensi erogati a circa 16/17 tra dirigenti e amministratori delegati, succedutisi in questi anni, nonostante i rimborsi spese e i benefit di cui hanno goduto, nonostante il continuo ricorso a onerose consulenze esterne, l’azienda non ha prodotto i risultati assegnati.”
Anche Fabrizio Ghera FdI-AN dirama un comunicato a proposito dei 78 lavoratori messi in cassa integrazione, in un rigo si legge “La sinistra e Marino rompono il muro della vergogna, non era mai accaduto nella storia del Comune che i dipendenti finissero in cassa integrazione, e tutto ciò in violazione delle norme legislative – Legge 147 del 2013 e del Decreto ‘Salva Roma’ – che prevedono la salvaguardia occupazionale.”
Insomma Roma Multiservizi e i 52 licenziati insegna -o dovrebbe- anche alla luce del quadro fornito dal sindacato USI in una recente conferenza stampa.
A completare il quadro c’è Massimo Bartoli, neo eletto presidente di Risorse per Roma e i 4 nuovi dirigenti nominati da Ignazio Marino in tutta fretta, tra i quali sembra brillare la nipote di Veltroni, ancora non sono noti i loro compiti. Bartoli stava alla Provincia con Zingaretti, viene “ingaggiato” da Marino per la campagna elettorale e successivamente diviene direttore esecutivo in Campidoglio con uno stipendio di 129 mila euro all’anno. Ma la sua carriera è destinata a crescere ancora, oggi è presidente e amministratore delegato di Risorse per Roma, questo ovviamente comporta due stipendi, 37.613,3 euro come ad, 49.035,9 come presidente, più altri 18 mila euro lordi per la carica di amministratore. Totale, 104.649,2 euro lordi l’anno -dati dal Corriere.it- ma non basta perché Bartoli pare meritare pure una indennità di risultato massima che gli regala altri 111.226,6 euro. Per uno stipendio totale di 215.875,8 euro. Chi sarà mai a stabilire i compensi? Ma ovviamente il socio unico, ossia Roma Capitale che lo dichiara nella delibera di Giunta 134 del 20.04.2011.
Insomma, i lavoratori del condono sarebbero in grado di riprendere il loro lavoro e rimpinguare le scarne casse della Capitale, i 78 cassintegrati di Risorse per Roma sono l’ennesima ferita e privazione di personale indispensabile alla città, c’è poi un sistema funzionale pronto e abbandonato… se qualcuno avesse interesse ad affossare Roma starebbe usando le armi giuste; ma ovviamente nessuno potrebbe avere tale perfido interesse, vero?
è ci siamo anche noi che proveniamo dallo stesso protocollo firmato da alemanno dove appartengono gli ex dipendenti da voi citati, che domani 27 gennaio, compiono un anno di occupazione dell assessorato dell ambiente in attesa di essere collocati, come gli altri ,avendo lo stesso diritto,in comune,