Cronaca

Eros Zalambani, denuncia per la dignità della Polizia Municipale

Parte da Cervia l’esposto/denuncia di Eros Zalambani per conoscere la verità sul capodanno romano e il rispetto della Polizia Municipale. “La Denuncia è l’ultimo diritto di un uomo libero”

La notte di San Silvestro 2014 sarà ricordata, a Roma e in tutta l’Italia, come la notte dei Vigili. Eros Zalambani è un Ufficiale della Polizia Municipale di Cervia provincia di Ravenna, ha cominciato la propria carriera a Milano nel 1992, e era amico di Alessandro Ferrari l’agente caduto in via Palestro per un attentato di mafia nel 1993. Se usassimo inchiostro per gli articoli di SenzaBarcode, avremmo prosciugato le penne per quanto abbiamo scritto delle Polizia Municipali e su questa vicenda. Ormai, abbiamo chiaro il concetto della macchina del fango costruita ad arte. Durante un’intervista con il consigliere di FdI-AN al Comune di Roma, Fabrizio Ghera, abbiamo posto una domanda: incapacità o accanimento nei confronti dei Vigili e dei dipendenti pubblici in generale?

Ne parliamo con Eros Zalambani, primo a presentare un esposto denuncia presso il Tribunale Penale di Roma per “accertare la verità su quanto accaduto a Roma la sera del 31 dicembre 2014, e perseguire secondo Giustizia qualsiasi comportamento abbia costituito reato procedibile d’ufficio” -Il testo integrale è scaricabile qui –esposto/denuncia Eros Zalambani

Eros, cosa ti ha spinto a presentare l’esposto/denuncia?

Contro la nostra categoria è in atto dal primo gennaio un assalto mediatico vero e proprio, dopo l’effetto dirompente del dato dell’83% dei colleghi romani assenti per malattia fittizia, siamo stati tutti indicati come vagabondi e disertori -a questo link l’articolo di SenzaBarcode sulla verità dei numeri di capodanno– Nessuno vuole difendere eventuali comportamenti disonesti che fossero accertati, ma infangare così un’intera categoria è allucinante. Ho visto titoli di giornali come vigliacchi di Stato e traditori mai usati neppure, quando sono accaduti fatti di sangue gravissimi che hanno coinvolto altre divise. La stampa ha cercato pure di nascondere che la giovanissima collega parigina trucidata a Parigi, fosse della Polizia Municipale. Anche per tutelare la memoria di tutti gli operatori della Polizia Locale italiana ho deciso di sporgere la denuncia e nel caso si accertassero responsabilità penali, chiederò alle associazioni di categoria di costituirsi parti civili e devolvere l’eventuale risarcimento economico in favore delle famiglie dei colleghi caduti in servizio, Savarino e Liguori gli ultimi due.

In pochissimo tempo, e con l’ausilio della rete e dei social,  anche altri tuo colleghi di Cervia, Cesena, Ravenna e Santarcangelo, hanno presentato una denuncia simile, credi che sia importante che anche altri colleghi d’altre parti d’Italia facciano lo stesso?

Sì credo che sarebbe una bella cosa, un fax o una raccomandata costa veramente poco, e sarebbe utile per far capire lo sdegno che tale false notizie hanno generato in oltre 60000 operatori della polizia locale che tutti i giorni svolgono un servizio di polizia di prossimità insostituibile. Inoltre servirebbe a ricordare e onorare tutti coloro che sono caduti per onorare la nostra divisa infangata in questa maniera vile.

Il senatore Andrea Augello, Gruppo Area Popolare (NCD-UDC) in un’interrogazione a risposta scritta -scaricabile qui l’interrogazione Senatore Andrea Augello– “chiede al Ministro della Funzione Pubblica se ritenga utile trasmettere le informazioni contenute in questa interrogazione agli ispettori del Ministero inviati in Campidoglio e quali provvedimenti intenda assumere nei confronti dei vertici dell’amministrazione capitolina che hanno dato luogo a questo disastro di immagine per la città di Roma e per la pubblica amministrazione italiana.” Immagino tu sia concorde con questa interrogazione, ma credi sia sufficiente o forse, arrivati a questo punto, le varie forze politiche dovrebbero cogliere l’occasione per una importante riforma del vostro contratto?

Credo che la nostra riforma non sia più rinviabile, ci hanno dato gli stessi identici oneri delle altre forze di Polizia senza gli onori. Il colpo finale è stato toglierci pure la causa di servizio. Credo che la riforma sia ormai non solo necessaria ma tra le priorità del nostro Paese, per garantire una sicurezza sempre più a rischio e le giuste tutele agli operatori, che come dimostrano i fatti di Parigi o anche di Milano con Savarino e Ferrari sono ormai, volenti o nolenti, in prima linea.

Per ritornare alla nostra domanda con il consigliere romano, secondo te Eros è più una questione di accanimento verso i dipendenti pubblici -a favore del job act e riforme simili- e gli agenti della Polizia Municipale, oppure è incapacità nella gestione?

Gli Agenti della Polizia Municipale sono il bersaglio ideale, sono ormai gli unici che eseguono quei piccoli controlli in cui incappiamo quasi tutti, dal codice della strada al rispetto dei regolamenti comunali. Senza queste piccole regole però non ci può essere nessuna convivenza civile. Facili da colpire anche per l’opinione pubblica, specie in un momento come questo, dove i soldi mancano a tutti, e dove le Amministrazioni molte volte usano la Polizia Locale per rimpinguare le loro casse. Purtroppo moltissimi comuni usano il metro di valutazione di chi porta dentro più incassi, altro che meritocrazia.

Grazie a Eros Zalambani, non solo per questa intervista ma specialmente per il rispetto e l’amore che dimostra per la divisa che indossa e la cittadinanza che protegge. Lui, come la stragrande maggioranza degli Agenti -che siano di Roma, Napoli, Cervia, Cuneo…- chiede di essere messo in condizione di lavorare al meglio, per fornire a noi un servizio migliore.

Cosa c’è di incomprensibile in questo? Quale può essere il vantaggio nel ghettizzare, additare e tacciare di sciatteria la Polizia Municipale? Ritorna la stessa domanda: accanimento o incompetenza?

Sheyla Bobba

Classe 1978. Appassionata di comunicazione e informazione fin da bambina. Non ha ancora 10 anni quando chiede una macchina da scrivere come regalo per il sogno di fare la giornalista. A 17 anni incontra un banchetto del Partito Radicale con militanti impegnati nella raccolta firme per l’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti e decide che avrebbe fatto comunicazione e informazione, ma senza tesserino. Diventa Blogger e, dopo un po’ d’inchiostro e font, prende vita il magazine online SenzaBarcode.it Qualche tempo dopo voleva una voce e ha creato l’omonima WebRadio. Con SBS Edizioni & Promozione si occupa di promozione editoriale e pubblicazione. Antipatica per vocazione. Innamorata di suo marito. Uno dei complimenti che preferisce è “sei tutta tuo padre”.

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