Carlo Carfagni, Metamorfosi e contaminazioni
Carlo Carfagni, tra Metamorfosi e contaminazioni. Al Caffè Vanni e da Babette per un viaggio introspettivo
Nulla è statico, nulla è silenzioso e nulla semplice. Eppure è essenziale e spudorato. Il contrasto è forte e induce a riflettere. Mater er Fillius è un video che racconta una nuova Pietà, probabilmente nel luogo dove la pietà non esiste. Le sette opere fotografiche in mostra al Caffè Vanni, sono il racconto del viaggio interiore dell’artista Carlo Carfagni, ma anche il nostro viaggio. Un percorso che ci “impone” di fare lui stesso quando si entra nelle sue immagini.
Intorno caos di pensieri e distrazioni ma non appena ci si sofferma tra le ciglia o la pelle delle sue donne tutto scompare. Dialoga con le fotografie Carfagni, ma lo fa solo ora perché “è quello che gli serve in questo momento” perché come dice lui stesso “forse più che capire, fare arte è porsi delle domande”.
Fermarsi e raccontarsi non è semplice, richiede di capirsi e Carfagni ci racconta molto del suo pensiero. Metamorfosi e contaminazione, ma anche dissacralità e rispetto. Domande che hanno trovato risposte e risposte che cercano domande tra le donne-pianeta, gli ex-voto e gli uomini, forse troppo umani e fragili.
Al Caffè Vanni in via Col di Lana 10, dalle 7 a mezzanotte tutti i giorni e al ristorante da Babette, Via Margutta 1D, Roma, aperto tutti i giorni tranne il lunedì a pranzo fino al 19 febbraio, per godere di Metamorfosi e delle contaminazioni tra arte e cucina, tra riflessione e il nero assoluto dal quale sorge l’immagine nelle fotografie esposte. E da questa contaminazione e miscellanea nasce un format televisivo scritto a due mani con Lara Nicoli.