Praesaepe ad Manturanum Teatro Poetico
Praesaepe ad Manturanum Teatro Poetico dall’Umanesimo al Contemporaneo
L’Associazione culturale Nobile Contrada Carraiola di Canale Monterano (RM), Presidente Manuele Magagnini, indice la III Edizione della rievocazione storica Praesaepe ad Manturanum, Direttore Artistico Sandro Carradori, con la collaborazione del Consigliere Riccardo Rabbai, sotto il patrocinio della Regione Lazio.
Nel festeggiamento della natività il 26 e 28 Dicembre 2014 e il 4 Gennaio 2015 (con replica il 6 in caso di maltempo) dalle ore 15,00 alle ore 19,00 con ingresso da Montevirginio, la partecipazione di cento figuranti in spettacolo rinascerà le rovine dell’antica città di Monterano ad una giornata conviviale ambientata alla fine del XV secolo, sotto la famiglia Orsini, fra tardo Medioevo ed inizio Rinascimento.
L’Accademia Internazionale di Significazione Poesia e Arte Contemporanea, in Convenzione Formativa con l’Università degli Studi di Roma Tre e con il Patrocinio dell’ANCI, dell’Assessorato Scuola Infanzia Giovani e Pari Opportunità di Roma Capitale e della Provincia di Roma, partecipa all’evento con il Teatro Poetico dialogico di Fulvia Minetti ed Ilaria Romagnoli, tratto dalle sei sillogi premiate di Fulvia Minetti per una genealogia del dire uomo e mondo, dalla parola antica alla contemporanea.
“Attraverso la poesia l’Accademia propone la ricerca attiva dell’identità, fra memoria di un umanesimo ed esigenza della contemporaneità. La rievocazione propone la rinascita dell’atto di sollevamento dalla dimensione oggettuale di una ricezione identitaria passiva, esterna ed in funzione dell’inclusione in una collettività, sia essa la medievale soggiogata comunità dei fedeli o i contemporanei consorzi sociali, come domanda preformante. Si ritualizza in arte la metamorfosi da un’identità quale effetto necessario di un processo identificativo obbligato (medesimezza ricoeuriana) ad un’identità che è libero percorrere l’individuazione di sé, conoscenza protagonistica attiva e riconoscimento diveniente nel racconto vicendevole e aperto di sé e mondo (ipseità).
L’augurio è non accettarsi meri agiti membri di superiori strutture gruppali e riconoscersi essere il cammino dialettico dei nostri significati.” (Fulvia Minetti)