Cronaca

Divorzio breve e diritto di famiglia con Maglietta e Filippin

E’ andato in onda martedì 9 dicembre il consueto appuntamento su Radio Radicale con il divorzio breve. Ospiti telefonici il professor Marino Maglietta e la senatrice Rosanna Filippin

Dopo il voto in commissione giustizia del Senato, i senatori NCD hanno deciso di disertare i lavori della commissione per una sorta di Aventino in attesa di chiarimenti con la maggioranza. Nel frattempo si aspetta la calendarizzazione in Aula.

Il primo ospite in collegamento telefonico è stato il prof. Marino Maglietta, fondatore di Crescere Insieme, esperto di diritto di famiglia che da anni segue l’evolversi della materia e possiamo considerarlo tra i padri dell’affido condiviso in Italia, a seguire la senatrice Rosanna Filippin del gruppo PD, relatrice in commissione per il divorzio breve. Il prof. Maglietta critica le scelte fatte dal legislatore col Decreto Legge che ha introdotto la negoziazione assistita evitando di introdurre la mediazione familiare, quanto meno un passaggio preliminare di mediazione, tema affrontato per anni nelle passate legislature e scavalcato completamente da questa scelta del Governo. il prof. Maglietta lamenta anche una sostanziale disorganicità della riforma che rischia di complicare ancora di più il diritto di famiglia in Italia, uno dei tasti dolenti è la mancata consultazione delle associazioni in occasione delle audizioni parlamentari. Altro tema caro rimane il falso affido condiviso che oggi assume il nome di “collocamento” del minore preso un genitore reintroducendo di fatto il vecchio affido esclusivo.

Per quanto riguarda l’iter del divorzio breve la sen. Filippin pensa che ragionevolmente sarà possibile inserire la riforma nell’ordine dei lavori d’Aula dalla metà di gennaio, anche se ciò che è ragionevole pensare in questo Paese spesso viene superato dagli eventi. Affrontando il tema dell’Aventino scelto dai senatori del NCD in commissione giustizia del Senato in dissenso col voto dei senatori del PD -l’altra componente del Governo- in commissione, la senatrice Filippin ci assicura che nessun patto di Governo riguarda il tema dei diritti civili e non esiste all’interno del PD una sorta di disciplina di Partito su queste materie. Semmai il problema è sorto con il voto in merito alla responsabilità civile dei magistrati, ma nulla a che vedere con l’introduzione del divorzio diretto avvenuto in commissione giustizia e la maggioranza trasversale che vi si è formata composta non solo da PD e M5s, ma anche da FI. Insomma, sembra che l’Aventino scelto dai senatori del NCD non abbia nessuna giustificazione con le scelte fatte in piena libertà dai senatori del PD, d’altronde la stessa senatrice avverte che il divorzio diretto inserito nella riforma, ovvero la possibilità di saltare in determinati casi la fase della separazione legale, dovrà comunque essere ripresentata in Aula al Senato e lì ci sarà il banco di prova, la presenza o meno di una maggioranza favorevole al voto, niente di più e niente di meno rispetto a ciò che accade negli altri paesi che non hanno bisogno di mesi e mesi per trattare su tutto: si va al voto e vince chi avrà la maggioranza.

In studio Diego Sabatinelli per la diretta andata in onda alle 22 circa e che potete riascoltare alla fine dell’articolo. Questa settimana in considerazione degli approfondimenti introdotti dagli ospiti non si è potuto svolgere il consueto filo diretto con gli ascoltatori.

A martedì prossimo, sempre in diretta, sempre alle 22 e sempre su Radio Radicale.

Diego Sabatinelli

Dal ’95 letteralmente “batto le strade” di Roma per promuovere le iniziative nonviolente radicali, a partire dalla raccolta firme su 20 referendum che si svolge proprio quell’anno…

4 pensieri riguardo “Divorzio breve e diritto di famiglia con Maglietta e Filippin

  • mistificante l’esempio del ns. governo..!!!! dover cercare la CIVILTA’ negli altri Stati confinanti….fuga di capitali all’Estero….con il risultato che, una volta ottenuta la sentenza Estera….a NOI, l’obbligo di recepirla !!!!!! MA SI PUO’ ESSERE COSI’ MESCHINI E RIDICOLI …..???? stiamo letteralmente BARATTANDO il NOSTRO PAESE….rendendolo ridicolo agli occhi del MONDO che ci sta’ a guardare ( ammesso e non concesso che lo sta facendo )…..CHI CI VA DI MEZZO E’ IL POPOLO ITALIANO “TUTTO”…..i politici/governanti trovano giustificazione nella legislatura ” una volta passata ” i mistificatori che si sono visti….SCOMPAIONO….come la neve al sole…..RIMANE IL POPOLO ” I T A L I A N O ” ….PAGARE I MISFATTI DEGLI ORRORI ALTRUI… CHI CI STA METTENDO ” LA FACCIA “” SIAMO SOLAMENTE ” N O I ” ( ai politici rimangono -purtroppo- I VITALIZI )

  • ma è possibile che per una diavolo di legge… riforma… bisogna aspettare 2500 anni!?!?!?!??!
    possibILEE CHE NON SI CAPISCA MAI NULLA!!?!? LEGGE APPROVATA A METà… POI TORNA INDIETRO …POI SI RIAPPROVA!! POI SI TROVA L’ESCAMOTAGE..
    CHE SPRECOOO!!! STATE LAVORANDO AL GOVERNO?!?!? DOVREBBERO DARE L’ESEMPIO.. DIRIGIRE UNA NAZIONE!! NON GIOCARE
    ALLORA DISCUTETE PER BENE LE QUESTIONI… POI O SI APPROVANO O NULLA!! STOP FINE! CHE SI COMINCI A LAVORARE SERIAMENTE!!

  • Pierpaolo Poldrugo

    La trasmissione del 9 scorso su Radio Radicale serve a far capire agli ascoltatori come vengono elaborati i testi delle leggi che governano il popolo dei pecoroni sovratosati.
    Anche se la legge dell’affido condiviso 54/2006 è stata spinta dalle istanze della società civile, inevitabilmente è stata sforbiciata, limata, circoscritta e limitata in sede deliberante dalle 2 Commissioni Giustizia di entrambi i rami del Parlamento. Una concentrazione di magistrati e di avvocati quale non ve n’è uguale in alcuna parte del Parlamento.
    Il prodotto di tanta capacità professionale è stato tale che ne fu avvertita immediatamente la necessità di una parziale riscrittura per conservare ed esaltare i principi rendendone ineludibile l’applicazione.
    Nel frattempo, dopo l’approvazione della legge 219/12, il Governo ha provveduto ad acquisire dal Parlamento la delega a trasformare le leggi vigenti senza dibattito parlamentare, in via amministrativa, la cui stesura fosse ritenuta contrastare la nuova legge.
    A tale scopo Il Governo non ha trovato niente di meglio che radunare un’accozzaglia di “esperti”, capitanati, come suole, da un “eminente giurista” nella persona del Dott. Prof. Cesare Massimo Bianca.
    Se non bastasse, ad illuminare cotanti Commissari è stato necessario il contributo di esperti del settore estranei alla Commissione stessa. In particolare, al fine di acquisire le prospettazioni e le
    proposte di soluzioni da parte di tutti gli operatori del settore della famiglia, sono state disposte una serie di audizioni, coinvolgendo le associazioni rappresentative dei magistrati, per prendere atto delle problematiche presenti e dei suggerimenti formulati per l’elaborazione della proposta di decreto delegato da sottoporre al vaglio del Governo. E’ stata, altresì, disposta l’audizione degli ordini professionali degli avvocati e dei notai che, nell’ambito della loro attività, sono chiamati,
    quotidianamente, a dare applicazione alla disciplina oggetto di proposta di modifica. Inoltre, preso atto della presenza di numerose e importanti associazioni di avvocati, che svolgono attività in ambito nazionale con riferimento alle tematiche della famiglia e dei minori, si è proceduto alla loro audizione. Non meno importante il confronto con l’ordine degli psicologi e degli assistenti sociali, in considerazione del loro ruolo nel fornire all’autorità giudiziaria elementi di giudizio nelle controversie che vedono coinvolti minori; è stata, inoltre, disposta l’audizione di rappresentanti
    dell’Associazione Nazionale Ufficiali di Stato Civile e d’Anagrafe, in considerazione della funzione
    insostituibile della loro attività nelle tematiche attinenti alla filiazione. Altre associazioni, quali l’Associazione Nazionale delle Famiglie Adottive e Affidatarie, hanno fatto pervenire il loro
    contributo di idee.
    Al congresso sono tanti,
    dotti, medici e sapienti,
    per parlare, giudicare,
    valutare e provvedere,
    e trovare dei rimedi .
    Sono stati invitati a partecipare anche il Consiglio Nazionale del Notariato, il Consiglio Nazionale Forense, il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Assistenti Sociali e l’Associazione Nazionale delle Famiglie Adottive e Affidatarie (ANFAA), che hanno comunicato di non poter intervenire. Il Consiglio Nazionale del Notariato e l’ANFAA hanno peraltro trasmesso contributi scritti.
    I risultati sono stati un po’ meschini – in linea con quelli degli estensori del testo approvato dal parlamento della L. 54/2006, del resto – tant’è vero che urge in provvedimento correttivo che il Governo è legalmente in grado di emettere entro il prossimo febbraio.
    Non solo il raccordo con la L.219/12 talvolta è mancato, ma, peggio, la Commissione ha deliberato ultra petitum, andando a legiferare in campi come non era stata conferita alcuna delega al Governo.
    Così, dopo qualche progresso con la L. 54/2006, siamo regrediti alla L. 898/1970.
    Gli “esperti”, oltre che indegni moralmente, per conflitto di interessi, si sono dimostrati pure inetti culturalmente.
    È ora che trovi applicazione il sano principio per cui a scegliere la musica da suonare spetta a chi paga la banda.
    Il Governo farebbe bene ad ottenere la delega dal Parlamento per riordinare legislativamente la materia dell’affido dei figli in caso si scioglimento della coppia genitoriale, da esercitare attraverso le associazioni più significative dell’utenza.

  • mi rivolgo al sig.maglietta :
    dove si trovava quando è stato deciso il matrimonio ?
    come si permette di entrare prepotentemente al ” diritto di riservatezza e al ” diritto (sacrosanto) della privacy della coppia ?
    -come si permette la intromissione nel diritto della famiglia ?….”pensi alla sua”…
    altrimenti si va’ a vivere da lui, gestore della vita altrui..
    pensi a se stesso e alla sua di famiglia..! e verosimilmente a quella degli altri….!
    con tutti i se e i ma !!!!!!
    Mi vuole ospitare ?….senza i se e senza MA…..! i problemi degli altri RIMANGONO TALI…!
    Quanto ha studiato, il diritto della vita ( forse della sua..!)

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