Cronaca

Oltre gli occhi di Marco Proietti Mancini: la recensione

SenzaBarcode ha recensito l’ultima opera letteraria di Marco Proietti Mancini, scrittore romano autore di Oltre gli occhi, un libro toccante ed intenso.

Marco Proietti Mancini, nato a Roma nel 1961, ha iniziato a scrivere professionalmente solo nel 2009, dopo aver collaborato con numerosi blog e dopo aver scritto svariati testi tra racconti, poesie, articoli, recensioni ed altro. In seguito alla pubblicazione del suo primo romanzo, Da parte di Padre, e una serie di racconti dedicati alla città di Roma, Marco Proietti Mancini ci racconta una storia toccante ed intensa, in un viaggio dal paradiso della vita familiare all’inferno dell’isolamento soggettivo, da tutto e tutti; di fatto, Oltre gli occhi ci narra dello sprofondamento emotivo di Mattia, scappato dal mondo e da se stesso dopo un’immane quanto improvvisa tragedia.

Il protagonista del romanzo, infatti, decide di fuggire dalla realtà che lo circonda dopo la tragica scomparsa di sua moglie e di sua figlia, rifugiandosi su una spiaggia deserta, lontano da tutti, anche dalla suo stesso io. In questa sorta di “autoimpersonificazione” di Robinson Crusoe, Mattia riceverà un’inaspettata quanto sgradita visita, la quale sembrerà riportarlo gradualmente verso il ritorno alla condizione umana che aveva deciso di abbandonare.

Oltre gli occhi si snoda attraverso ricche descrizioni, sia per quanto concerne i personaggi sia per l’elemento paesaggistico, in puro stile dickensiano: molti piccolissimi dettagli ambientali vengono descritti con dovizia e precisione, in modo tale da far immedesimare il lettore il più possibile all’interno del romanzo. Lo sconvolgente viaggio emotivo di Mattia viene narrato in modalità “esterna”, andando a scandagliare tutti gli stati d’animo del tormentato protagonista, atto ad intraprendere una vita alla Crusoe; a differenza del personaggio di Daniel Defoe, Mattia sceglie egli stesso di vivere da indigeno nella natura, non per decisione del fato, fuori da qualsiasi cosa appartenesse alla sua vecchia vita, ormai priva di alcun significato.

Un romanzo fortemente introspettivo, che va ad analizzare con coraggio e sofferenza il dolore della perdita, della fuga, della vigliaccheria, in uno spettro di sentimenti ed emozioni a 360°.

È possibile acquistare il libro a questo link.

La vita è come un cerchio disegnato nel tempo. Nella vita la traccia la lasciamo negli anni, nelle cose e nelle persone e, chi dovesse osservare il nostro percorso, ci ritroverebbe alla fine allo stesso punto di partenza. Solo una cosa non si ritrova mai, l’innocenza, quello è un dono che solo i pazzi non perdono, per quanto lunga possa essere la loro vita, per quanto immenso sia il cerchio di cui lasciano la traccia.

Giuseppe Senese

Sono un laureando in Scienze e Tecnologie Informatiche, che nutre anche numerose passioni come la musica, il cinema e il calcio. Adoro il Rock Progressivo degli anni 70' (soprattutto quello britannico e quello italiano) e sono un tifoso sfegatato del Napoli.

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