Concorsone: anche loro vittime di Mafia Capitale?
Mafia Capitale è la nuova e profonda ferita di Roma. I concorsisti delle 22 procedure per la Giustizia si domandano se anche loro sono vittime.
«Ciò che sta succedendo negli ultimi giorni nella città di Roma ci amareggia non poco. Non possiamo evitare di pensare che mentre il “ramificato sistema corruttivo” venuto fuori dalle indagini riusciva a pilotare denaro pubblico, per noi, vincitori e idonei di un regolare concorso pubblico, soldi pubblici non ce ne sono. E perciò restiamo ancora a casa». È lo sfogo di Valeria Cavalli che da più di un anno presiede il Comitato 22 procedure per la giustizia, che si è costituito per rappresentare 1995 vincitori e migliaia di idonei del concorsone bandito e avviato dall’amministrazione Alemanno e concluso poi dall’amministrazione Marino. Il riferimento è all’inchiesta chiamata “Mafia Capitale”
«Noi non solo aspettiamo ancora l’assunzione – continua Valeria Cavalli – ma addirittura la delibera di piano assunzionale 2014-2016. Delibera, che dovrebbe prevedere l’immissione nel 2014 di soli 241 professionisti su 1995, perché soldi pubblici non ci sono e Roma non può arrivare all’80% del turn-over come consentito nei termini di legge. E siamo quasi nel 2015».
«Poi leggiamo in questi giorni sui giornali che un gruppo di persone avrebbe pilotato anche la programmazione del bilancio pluriennale 2012/2014 e il relativo bilancio di assestamento di Roma Capitale. Fondi che potevano essere utilizzati per le nostre assunzioni? Questo noi lo possiamo solo ipotizzare, ma certamente ci sentiamo parte lesa di tutta questa storia e ci uniamo alla città, ai dipendenti capitolini ed a tutti coloro che ogni giorno lavorano in maniera onesta nella nostra Capitale».
«E a Marino che su twitter scrive “Dobbiamo lavorare insieme, è con i cittadini onesti che questa città cambierà davvero”, noi rispondiamo “sindaco, inizi da noi. Noi siamo pronti a lavorare insieme ai dipendenti capitolini per cambiare Roma. Non aspettiamo altro».