Cronaca

Sospensione atto unilaterale, il topolino non pare democratico!

48 ore di lotta, pioggia e freddo e due tavoli infuocati hanno partorito un topolino. Sospeso per un mese atto unilaterale. Sulpl non ci sta, intervista telefonica e cronaca della nottata

E’ calata la notte sull’umida e fredda piazza Campidoglio, a Palazzo Senatorio, CGIL, CISL, UIL e CSA firmano il verbale d’incontro, insieme a Luigi Nieri, Liborio Iudicello e Svetlana Celli. A quel tavolo ci sono anche Stefano Giannini e Romolo Bonarota, SULPL ma la loro firma non compare, come non vi è traccia della firma dell’USB. I primi per scelta mentre l‘Unione Sindacale di Base non ha potuto prendere parte all’incontro.

Ricapitoliamo: martedì alle 15 salta il primo tavolo, per gravi impedimenti privati del sindaco. I sindacati insorgono e sono furiosi. La piazza è gremita da centinaia di persone. Mercoledì alle 17 si tiene il tavolo, il sindaco Ignazio Marino ha risolto i suoi problemi – ha la mente sgombra visto che ricorda ai sindacati che il 1/12 è una data importante per la lotta alla prevenzione dell’HIV e devono ricordarsi di omaggiare preservativi agli iscritti – e si discute fino alle 23 quando si chiede una sospensione fino alle 13 di oggi, i sindacati chiedono di sospendere l’ atto unilaterale a data da definire, l’Amministrazione prima chiede che vengano ritirati i ricorsi – a tal proposito ricordo la vittoria del DICCAP – e poi prospetta la sospensione dell’ atto unilaterale per un mese, in piazza centinaia di persone a prendere pioggia e freddo e a sostenere i loro sindacati.

Oggi, con centinaia di persone in piazza a prendere pioggia e freddo, i sindacati sono stati impegnati in una lotta fitta e serrata. Ma qui bisogna fare degli incisi, pubblicai un articolo, intorno alle 20.30, dal titolo Ignazio Marino assente al tavolo sindacati uniti anche USB, ma c’è un errore! Vero è che l’USB ha partecipato alla Piazza, com’è vero che Daniela Pitti del sindacato di Base che rappresenta un buon numero di iscritti, non è stata ammessa al tavolo! Quindi una condotta antisindacale. A quanto pare però, lo stesso Nieri era pronto a farla partecipare alle trattative ma sono stati i sindacati principali a non volerla.  Nell’articolo riguardante la chiusura del tavolo di ieri sottolineavo un fatto importante ossia, “Considerando la difficoltà al dialogo con questa Amministrazione, la poca propensione alle richieste dei dipendenti capitolini e le vacanze natalizie, questo mese potrebbe essere solo un modo per garantire alla città di non avere problemi a Natale. Immaginate scioperi della Polizia Locale o delle maestre, oppure una serie, giornaliera, di assemblee di un paio di ore. Si paralizzerebbe tutto il “sistema Roma” e in queste giornate il danno sarebbe anche maggiore rispetto a qualsiasi altro periodo dell’anno.” E cosa è avvenuto stasera? E’ stato firmato l’accordo per la sospensione nel mese di dicembre.

Connessi ci sono tutta una serie di problemi legati allo stipendio che ora potrebbe tardare anche di sei mesi – lo spiega bene Bonarota nell’intervista che trovate a fine articolo – oltre a garantire una insana prolungazione dell’agonia e a lasciare tutti i lavoratori col fiato sospeso pure a Natale. Questo contratto è sbagliato, proprio perché fondato su basi ingiuste e neppure risponde alle richieste del MEF, allora lo stesso “compromesso” stipulato con i sindacati, non tutti, che valore può avere? Dice bene Stefano Giannini, in questo modo si poteva chiudere tutto già ieri sera alle 18! Il principio è prendere le distanze da qualcosa di sbagliato che crea un disservizio alla città e un ambiente lavorativo che danneggia dipendenti e utenti.

Ultima, ma non ultima, è la grave gestione delle notizie: com’è possibile che alcuni giornali e addirittura il TG regionale dichiarassero l’avvenuto accordo per la sospensione quando ancora al tavolo non avevano firmato nulla? Ritengo l’intervista a Giannini e Bonarota molto “istruttiva” e ricca di spunti di riflessione.

Sheyla Bobba

Classe 1978. Appassionata di comunicazione e informazione fin da bambina. Non ha ancora 10 anni quando chiede una macchina da scrivere come regalo per il sogno di fare la giornalista. A 17 anni incontra un banchetto del Partito Radicale con militanti impegnati nella raccolta firme per l’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti e decide che avrebbe fatto comunicazione e informazione, ma senza tesserino. Diventa Blogger e, dopo un po’ d’inchiostro e font, prende vita il magazine online SenzaBarcode.it Qualche tempo dopo voleva una voce e ha creato l’omonima WebRadio. Con SBS Edizioni & Promozione si occupa di promozione editoriale e pubblicazione. Antipatica per vocazione. Innamorata di suo marito. Uno dei complimenti che preferisce è “sei tutta tuo padre”.

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