Cronaca

Sessione notturna! Dipendenti comunali in piazza di notte

Lo avevano promesso, non molleremo! A Palazzo Senatorio i sindacati con Sindaco e assessori cercano un accordo, in piazza i dipendenti comunali contestano

Erano circa le 21, ancora al tavolo i sindacati, Ignazio Marino pare abbia risolto i suoi problemi personali e sta partecipando al dibattito, SenzaBarcode è in Piazza Campidoglio con diverse decine di dipendenti comunali, loro sono stati centinaia nel pomeriggio, sotto alla pioggia e al freddo, per ribadire “siamo ancora qui, e non ce ne andremo!”

Le notizie arrivano frammentate, volano sms tra i dipendenti comunali e qualche partecipante al tavolo, la finestra maestosa del secondo piano è illuminata, si vedono gli alti soffitti e qualcuno ogni tanto fa capolino, anche il sindaco sta guardando la piazza e ascoltando i cori. Ha visto i manifesto e letto i messaggi ma non molla, non c’è accordo.

Io sono in Piazza anche di sera, con le maestre e gli agenti della Locale, educatrici, amministrativi, siamo sempre i soliti. Intervisto Laura Tommasi, insegnante, che è arrabbiata come e più di sempre, ha preso la pioggia per tutto il pomeriggio ed ancora non molla. Mi dice che non c’è alcuna volontà politica di andare incontro ai dipendenti e di trovare una soluzione “dopo sei anni che non c’è il rinnovo del contratto” spiega Laura “il sindaco propone di calarci 300 euro di stipendio…. il nostro stipendio sarà tutto <in forse> e incerto…”


Dal Palazzo arriva l’ennesimo sms, dice che qualcuno vorrebbe mollare o trovare un compromesso “non ci sono compromessi” insiste Laura “oggi la scuola è colpita in modo eclatante, le supplenti non arrivano, i sostegni vedono sempre di più le ore diminuite … non ci sono più fondi neanche per i bambini con problemi ed handicap gravi… ” Laura mi parla delle richieste “assurde” previste dal contratto che non solo metterebbe i dipendenti comunali in condizione di pecepire uno stipendio più basso a fronte di un peggiore sistema di lavoro, ma incaricherebbe, nello specifico maestre ed educatrici, di maggiori compiti e responsabilità e meno personale sulla quale contare. Per esempio dopo 5 ore a fronte coi bambini dovrebbero occuparsi di attività di segreteria, il tutto con una sola maestra per classe.

Non molla Laura e tutti i dipendenti comunali di Roma Capitale che alle 23 saranno ancora in Piazza, e ci saranno anche oggi, dalle 13 quando riprenderà il tavolo interrotto questa notte. Nel prossimo video Catia Mineo, CSA, che ci racconta, scesa in piazza tra i dipendenti comunali durante una pausa del tavolo delle trattative, e a seguire Stefano Giannini con Romolo Bonarota del Sulpl Roma che incontriamo appena sospeso l’incontro.

Il video sotto è “goliardico” ma infinitamente positivo: fino alle 23 in piazza Campidoglio, sono le maestre e le educatrici delle scuole della capitale, dipendenti comunali privati della loro dignità. E nonostante la pioggia, il freddo, il momento drammatico… loro non mollano, non molleranno mai e SenzaBarcode vicino a loro, sempre!

Sheyla Bobba

Classe 1978. Appassionata di comunicazione e informazione fin da bambina. Non ha ancora 10 anni quando chiede una macchina da scrivere come regalo per il sogno di fare la giornalista. A 17 anni incontra un banchetto del Partito Radicale con militanti impegnati nella raccolta firme per l’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti e decide che avrebbe fatto comunicazione e informazione, ma senza tesserino. Diventa Blogger e, dopo un po’ d’inchiostro e font, prende vita il magazine online SenzaBarcode.it Qualche tempo dopo voleva una voce e ha creato l’omonima WebRadio. Con SBS Edizioni & Promozione si occupa di promozione editoriale e pubblicazione. Antipatica per vocazione. Innamorata di suo marito. Uno dei complimenti che preferisce è “sei tutta tuo padre”.

Un pensiero su “Sessione notturna! Dipendenti comunali in piazza di notte

  • Sono una docente e giornalista precaria idonea al concorso bandito nel 2010 per 300 posti ed ero presente ieri notte in Campidoglio, è vergognoso questo contratto unilaterale,abbiamo studiato duramente per superare un concorso e nessuno si aspettava che sarebbero cambiate le condizioni del contratto.Chi pagherà le conseguenze saranno in particolar modo i figli degli insegnanti che vedranno ancora di meno le loro mamme.

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