Cronaca

Catia Mineo, CSA “niente dictact ai sindacati” Marino se ne va

Cosa accadrà al tavolo tra sindacati, sindaco e assessori? Le previsioni di Catia Mineo, CSA, poco prima che Ignazio Marino lasciasse il Campidoglio

Il 25 novembre 2014 si è scritta una brutta pagina del contratto decentrato e della vita dei 24mila dipendenti del Comune di Roma. Erano in piazza, qualche decina poi, in un istante, mi sono trovata circondata da centinaia tra maestre, agenti della Locale, educatrici, amministrativi… e sindacati. I segretari stavano prendendo posto al tavolo dove si sarebbe dovuto ancora – o forse cominciare – parlare del contratto che sarà effettivo dal 1 dicembre.

Sono riuscita ad intervistare Catia Mineo, CSA, pochi minuti prima che salisse anche lei a Palazzo Senatorio, potevamo solo presumere o immaginare quello che sarebbe accaduto, anche se poi la realtà ha superato la più fervida immaginazione – lo vedremo nei video e nelle prossime interviste -. Alcune donne della Piazza urlano “parla per noi Catia” e io le chiedo secondo lei cosa dovrebbe accadere e cosa crede invece accadrà al tavolo coi sindacati.

“Io credo che oggi sia la finale, una finale di Champions, la finale del Comune di Roma. Se Marino è intelligente, se c’è perché ho i miei dubbi, dovrebbe prendere tempo e dire <Signori ci fermiamo un attimo e rivediamo il tutto> perché, dopo le contro deduzioni che lui ha scritto, lui di suo pugno al MEF, praticamente ci ha detto che siamo una città virtuosa” fa un sorriso amaro Catia Mineo, CSA, e continua “mi nasce un sospetto, siccome sta facendo cassa sui dipendenti comunali in modo particolare per quello che riguarda i salari accessori ma anche la qualità dei servizi che riguardano l’area tecnica, anagrafica, la scuola, i nidi, i vigili … che praticamente hanno tenuto in piedi questa città, lui fa cassa su questa gente perché probabilmente qualcuno gli sta chiedendo i soldi…”

Catia continua parlando anche delle famose transenne e dell’ingresso in Aula Giulio Cesare. Considerando che solo il giorno prima, lunedì 24 novembre, io stessa sono riuscita ad entrare perché non vi erano liste o transenne – di questo ne abbiamo parlato e continueremo a farlo – ma in realtà non v’è stato neppure un vero Consiglio, se escludiamo i 25 minuti usati per l’appello, la votazione di una mozione e la decisione di interrompere i lavori fino al giorno dopo. Il consiglio di martedì invece si era tenuto dalle 10 alle 16, ma le transenne sono state sistemate prima della fine e dell’orario previsto per il tavolo sindacale, appunto le 16.

Catia Mineo, CSA, conclude con una domanda “io quello che capire è dove devono andare questi soldi: fosse che dovessero andare alla metro C?”

La visione del video con l’intervista a Catia Mineo è molto importante, specie si consideriamo che è avvenuta solo pochi minuti prima della “fuga” di Ignazio Marino.

Sheyla Bobba

Classe 1978. Appassionata di comunicazione e informazione fin da bambina. Non ha ancora 10 anni quando chiede una macchina da scrivere come regalo per il sogno di fare la giornalista. A 17 anni incontra un banchetto del Partito Radicale con militanti impegnati nella raccolta firme per l’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti e decide che avrebbe fatto comunicazione e informazione, ma senza tesserino. Diventa Blogger e, dopo un po’ d’inchiostro e font, prende vita il magazine online SenzaBarcode.it Qualche tempo dopo voleva una voce e ha creato l’omonima WebRadio. Con SBS Edizioni & Promozione si occupa di promozione editoriale e pubblicazione. Antipatica per vocazione. Innamorata di suo marito. Uno dei complimenti che preferisce è “sei tutta tuo padre”.

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