Stati esteri a Roma costano 400€ a testa. Daniele Frongia M5S
E’ del presidente Frongia, M5S Roma, tutto il lavoro svolto dalla commissione speciale per la riforma e la razionalizzazione della spesa sui costi per beni e servizi offerti agli stati presenti sul territorio comunale.
Si è svolta oggi la commissione presieduta dal Daniele Frongia consigliere capitolino M5S, sullo studio dei costi sostenuti dai romani per beni e servizi offerti agli stati esteri presenti sul territorio comunale, che ha evidenziato dei dati molto interessanti.
Ogni famiglia romana dona (inconsapevolmente?) più di 400 euro ogni anno alla Città del Vaticano. Tra esenzioni, servizi appaltati in convenzione ad organizzazioni cattoliche, consumi idrici ed energetici, contributi per l’edilizia di culto, i costi a carico di Roma Capitale ammontano, dalle prime stime, a oltre 440 milioni di euro.
A questi, si devono aggiungere i costi per gli oltre 350 stati presenti sul territorio comunale (consolati, ambasciate). Numerosi anche gli organismi internazionali, tra cui la FAO. Quest’ultima spende meno di un caffè per il canone annuo (1 dollaro all’anno!).
E intanto ACEA, la multiutility posseduta al 51% da Roma Capitale, continua da anni a iscrivere in bilancio circa 26 milioni di euro per crediti vantati verso la Città del Vaticano, per un contenzioso relativo a canoni di depurazione e di allontanamento delle acque reflue.
Questi sono i primi risultati dell’istruttoria che la Commissione per la revisione della spesa ha avviato con la seduta odierna, al fine di rendere trasparenti i costi sostenuti dai cittadini romani, a prescindere dalle valutazioni di merito che spettano ognuno di noi.
L’operazione “date a Cesare” prosegue…