Cronaca

Dall’informatica alla cellula: inibitore specifico per TRF2

Studio dell’Istituto Regina Elena su Journal of American Chemical Society. Bloccare la proteina TRF2: nuovo orizzonte per lo sviluppo di farmaci antitumorali.

TRF2 è una proteina strutturale delle regioni terminali dei cromosomi (telomeri), che gioca un ruolo importante nel processo di trasformazione neoplastica. Bloccarla può rappresentare una nuova e valida strategia antitumorale. Un gruppo di ricercatori dell’Istituto Regina Elena (IRE) di Roma, coordinato da Annamaria Biroccio, ha sintetizzato un piccolo peptide in grado di interrompere i segnali cellulari ad attività tumorale di TRF2. Il lavoro è stato pubblicato oggi sulla rivista internazionale Journal of American Chemical Society.

Il progetto multidisciplinare nasce dalla collaborazione con i Chimici dell’università Federico II di Napoli e si fonda sull’osservazione che la proteina TRF2,  attraverso il suo dominio TRFH è in grado di convogliare al telomero varie proteine che contribuiscono con la loro attività alla formazione del tumore. I ricercatori, basandosi su dati cristallografici disponibili in letteratura, hanno disegnato e sintetizzato un peptide che, legandosi con alta affinità al dominio TRFH di TRF2, inibisce i segnali coinvolti nel processo di tumorigenesi. Tale molecola non è stata scoperta per caso, ma tramite processi di ingegneria chimica, che hanno permesso la modulazione della sua funzionalità e l’ottimizzazione di determinate proprietà, allo scopo di trovare la molecola giusta.

Questi studi rappresentano il futuro della ricerca.  “La bioinformatica – chiarisce Annamaria Biroccio – e nello specifico gli studi predittivi, permetteranno di ottimizzare quei processi che intercorrono tra la fase di ‘disegno’ e quella di selezione dei farmaci a bersaglio molecolare e permetteranno, conseguentemente, di abbattere i tempi e, non ultimo, i costi legati alla sperimentazione.”

“Le moderne tecniche di Rational Design e l’utilizzo di modelli bioinformatica- spiega Pasquale Zizza, primo autore dello studio –  hanno consentito il disegno e la selezione di una molecola ad elevato potenziale applicativo in grado di bloccare le funzioni reclutanti di TRF2.”

“I risultati ottenuti – evidenzia Annamaria Biroccio – scaturiscono da uno studio più ampio, in collaborazione con il gruppo francese diretto dal Prof. Eric Gilson, in cui è stato identificato un ruolo non canonico della proteina telomerica TRF2. Il lavoro pubblicato sulla rivista “Nature Cell Biology” a Luglio del 2013, infatti, evidenziava come TRF2 possa contribuire allo sviluppo tumorale, non solo attraverso la sua già nota capacità di mantenere l’integrità telomerica, ma anche attraverso la modulazione di alcuni componenti del sistema immunitario.”

“Lo studio appena pubblicato – sottolinea Ruggero de Maria, Direttore Scientifico IRE -rappresenta un esempio di come attraverso un approccio multidisciplinare sia possibile in tempi rapidi passare dall’identificazione di un bersaglio molecolare al disegno di un inibitore specifico.”

SenzaBarcode Redazione

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