Cronaca

Tra realtà e finzione: simbolismo e verismo nell’Ottocento

Simbolismo e Verismo protagonisti di una mostra sull’Ottocento, in scena alla Galleria d’Arte Moderna di Roma Capitale dal 7 novembre al 14 giugno.

L’ Ottocento ben può esser considerato il secolo della rivoluzione artistica. Canoni estetici, tecniche pittoriche, la stessa concezione dell’arte subirono l’influsso dell’evoluzione dei tempi, dell’affermarsi di un nuovo stile di vita, dovuto alle innumerevoli scoperte scientifiche. Lo stile di vita dell’uomo medio subì radicali cambiamenti, che trovarono espressione nella pittura, nella letteratura, nella musica. L’idea, che è alla base della rassegna in esposizione alla Galleria d’Arte Moderna di Roma Capitale , è proprio quella di rappresentare il percorso evolutivo che ha segnato il XIX secolo.

I curatori della mostra, tra cui Cinzia Virno, in particolare hanno voluto omaggiare gli artisti italiani dell’800, selezionando i capolavori esposti tra più di 4000 opere del patrimonio culturale del nostro Paese. L’allestimento, quindi, riflette gli umori di un’età tumultuosa, segnata dalle Guerre di indipendenza e dall’Unità di Italia, evento che ha inciso profondamente sulla cultura e lo stile di vita della popolazione. Il percorso espositivo segue questa evoluzione della società e, conseguentemente, dell’arte, grazie anche alla sua stessa articolazione che prevede sei sezioni: l’ispirazione all’antico, il ritratto, l’intimismo del quotidiano, le scene di vita popolare e, in senso lato, le varie poetiche del vero dal nord al sud Italia.

Naturalismo, verismo, simbolismo si incontrano per dare origine ad una compiuta rappresentazione di un secolo, quasi definibile come uno studio che arricchisce l’osservatore, non di semplici nozioni, ma delle emozioni di un’epoca.

Due sale sono dedicate esclusivamente a Vincenzo Gemito, una dove verranno esposte le opere prodotte a partire dal 1870, le opera della sua fase matura, l’altra invece si concentra sullo studio che lo sculture napoletano ha condotto sulla figura di Alessandro Magno. Come afferma la curatrice della mostra:

Gemito, negli ultimi anni, lavorava al progetto di un monumento equestre del condottiero macedone, che però non fu mai realizzato ma sono rimasti i suoi studi, come il grande disegno preparatorio o il modello ligneo del cavallo.

Tra gli altri grandi artisti dell’Ottocento in esposizione ritroviamo anche  George Paul Leroux, con la sua “Passeggiata al Pincio” e Erulo Eroli con “Santa Cecilia”.

Clelia Tesone

E m'abbandono all'adorabile corso: leggere, vivere dove conducono le parole. La loro apparizione è scritta; le loro sonorità concertate. Il loro agitarsi si compone, seguendo un'anteriore meditazione, ed esse si precipiteranno in magnifici gruppi o pure, nella risonanza. Una delle più belle citazioni di Paul Valery per molti, come me, che crescono tramite una pagina, che sia letta, scritta o studiata.

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