Flash Valle d’Aosta: Interrogazione Salone del gusto di Torino
Riunione del Consiglio del 5 novembre 2014. Interrogazione a risposta immediata sul Salone del gusto di Torino
Nella seduta del 5 novembre 2014, il gruppo Union Valdôtaine Progressiste ha posto un’interrogazione a risposta immediata riguardante la partecipazione dell’Assessorato dell’agricoltura al Salone del gusto di Torino.
Il Consigliere Vincenzo Grosjean, illustrando l’iniziativa, ha evidenziato come il Salone del gusto di Torino, svoltosi al Lingotto nello scorso mese di ottobre, rappresenti un’importante vetrina promozionale. «Nonostante questo, la partecipazione della nostra Regione, per cui sono stati stanziati 20 mila euro, è risultata molto povera e, conseguentemente, soggetta a critiche. Chiediamo quindi se sia vero che la partecipazione valdostana sia stata limitata solamente alle DOP, pur essendo a conoscenza della non adesione dei produttori di due DOP su quattro. I produttori sono stati contattati solamente a metà ottobre: crediamo che la Regione si sia mossa in ritardo.»
Nella risposta, l’Assessore all’agricoltura e risorse naturali, Renzo Testolin, ha sottolineato che «purtroppo si sono resi necessari importanti tagli al budget dell’Assessorato: abbiamo comunque ritenuto che la presenza della Valle d’Aosta al Salone del gusto fosse dovuta in quanto si tratta di un evento di forte richiamo. La Regione ha investito 18 mila euro per uno stand di 48 metri quadrati: avendo deciso di partecipare con un format più contenuto rispetto al passato, sarebbe stato difficile sistemare tutti i prodotti enogastronomici della Valle, abbiamo quindi optato per la valorizzazione dei prodotti DOP e DOC, coinvolgendo le associazioni sul territorio. Sicuramente la situazione avrebbe potuto essere gestita con maggiore efficacia e sottolineo che in alcune fasi organizzative è mancata l’impronta dell’Assessorato. Per il futuro faremo sicuramente riflessioni diverse, valutando innanzitutto la nostra partecipazione in funzione anche di un maggiore coinvolgimento dei produttori privati sia per quanto riguarda l’organizzazione sia per ciò che concerne la suddivisione dei costi, affinché la nostra presenza sia più partecipata e condivisa. Il mio auspicio è che da questa esperienza non propriamente positiva, si possano trovare soluzioni più adeguate per la promozione delle nostre eccellenze.»
Il Consigliere Grosjean ha replicato che «per fortuna avevamo solo 48 metri, altrimenti sarebbe stato ancora più vuoto lo stand. È drammatico che non si riesca a partecipare a eventi di questo tipo con materiale informativo sulla nostra regione e con un numero più elevato di prodotti. Sottolineo per altro che la fontina di plastica posta nello stand gridava vendetta. Apprezziamo comunque che l’Assessore abbia ribadito la necessità di coinvolgere il mondo produttivo prima di decidere se partecipare o meno. Rimarco anche che le DOP non rappresentano sempre la vera agricoltura: ci sono molte aziende che lavorano il territorio e che lo mantengono vivo, ma non c’è mai nessuna attenzione per loro.»