Enrico Cappelletti: tutta la verità sul divorzio breve!
Il Senatore Enrico Cappelletti del Movimento 5 Stelle scrive tutta la verità sul divorzio breve e la gestione delle riforme in Senato! Esclusivo e da non perdere!
Il disegno di legge sul divorzio breve prevede la riduzione dei tempi di separazione da 3 anni a 6 mesi nel caso di separazione consensuale e da 3 anni ad un anno nel caso di separazione giudiziale. Il M5S é favorevole a questo provvedimento che abbiamo, peraltro, contribuito a redigere. Dopo l’approvazione alla Camera, il testo é pervenuto alla Commissione Giustizia del Senato.
In discussione in Commissione é emersa una sostanziale convergenza nel merito, trasversale ai vari gruppi. Si poteva dunque prevederne una sua tempestiva quanto ampia approvazione. Ma le cose, evidentemente, sono andate diversamente. Il provvedimento é rimasto infatti per lungo tempo (ed lo é tutt’ora), sospeso in Commissione quando, al contrario, si sarebbe potuto votare velocemente, in considerazione dell’ampia convergenza politica a suo favore. Il fatto é che – nei fatti – non é sufficiente una pur ampia maggioranza politica per approvare un qualsivoglia provvedimento legislativo. Se non sussiste il consenso del Governo, tutto – nei fatti – si arena. Perché il Governo si pone in Commissione come il garante dei rapporti interni alla propria maggioranza, peraltro spesso allargata a Forza Italia (Dennis Verdini e Luigi Zanda, per esempio, in questa legislatura hanno votato nello stesso modo nel 99,8% dei casi).
Il Governo ha bloccato in Commissione i lavori di numerosi provvedimenti considerati “indesiderati” e/o “divisivi”. Lo fa in questo modo: annuncia la presentazione di un proprio contributo (emendamento, disegno di legge, decreto legge, ecc.). L’annuncio sospende i lavori, ai sensi del Regolamento. Questo contributo a volte arriva, a volte non arriva per niente. Ma nel frattempo si perde tempo.
Anche nel caso del divorzio breve, il Governo ha annunciato un contributo che ha sospeso i lavori in Commissione per diversi mesi: si trattava del DL 132/2014, relativo all’arretrato nel processo civile. Peccato che queste norme non avessero nulla a che fare con la riduzione dei tempi del divorzio, andando piuttosto nella direzione della degiurisdizionalizzazione del processo.
Il divorzio breve non è certo l’unico provvedimento sospeso in Commissione su richiesta del Governo. Hanno seguito lo stesso destino molti altri provvedimenti, non certo di secondo piano: l’intero “pacchetto” di norme anti-corruzione (anti-corruzione; auto-riciclaggio; false comunicazioni sociali); la riforma della prescrizione; la responsabilità civile dei magistrati; perfino le Unioni Civili, la riforma della magistratura Onoraria ed altri ancora. Il Regolamento del Senato autorizza sospensioni dei lavori parlamentari limitate nel tempo, che potrebbero peraltro anche non essere osservate dalla Commissione. Ma una maggioranza ipocrita, che pubblicamente si dichiara favorevole all’approvazione di un determinato provvedimento e poi in commissione si allinea a ogni richiesta di sospensiva del governo, non manca mai.
Il Governo é responsabile del dilatarsi dei tempi dei lavori in Commissione anche attraverso l’eccessivo ricorso alla decretazione d’urgenza. I Decreti seguono infatti una corsia preferenziale, relegando tutti gli altri disegni di legge di origine parlamentare ad una trattazione successiva. Insomma, non si muove foglia che il Governo non voglia. Ed il Governo, particolarmente sensibile e riconoscente rispetto al sostegno di Forza Italia alle riforme istituzionali più inutili e dannose della nostra storia, si guarda bene dallo scontentare anche quella parte politica.
Approfittando del DL 132/2014, sono stati presentati emendamenti da parte di varie forze politiche che si proponevano di inserire in quest’ultima norma, il dispositivo del disegno di legge sul divorzio breve. Il vantaggio, qualora uno di questi fosse stato approvato, sarebbe stata l’immediata entrata in vigore del divorzio breve, a seguito dell’approvazione del decreto di conversione. Noi del M5S abbiamo fatto con coerenza la nostra parte, votando in Commissione favorevolmente ad un primo emendamento, il 6.3, tuttavia sonoramente bocciato dalla maggioranza che sostiene il Governo; abbiamo allora sostenuto e sottoscritto l’emendamento 12.0.3 proprio del PD, che prevedeva la stessa cosa. Ma alla seduta di Commissione di ieri sera é stato clamorosamente ritirato proprio dal PD, per impedire dunque alla Commissione di esprimersi in merito all’introduzione del divorzio breve. Alla faccia degli impegni assunti nei confronti dei cittadini. Questo passo indietro del PD é stato un fatto clamoroso, una ingiustificata marcia indietro. Evidentemente l’introduzione del divorzio breve nel nostro paese imbarazza il Governo, che si sostiene grazie all’NCD di Giovanardi. I tempi del divorzio restano per il momento, dunque, invariati.
Non deve sorprendere, avviene quotidianamente che il PD si dichiari pubblicamente favorevole ad un provvedimento che crea numerose aspettative nel Paese, salvo poi ritirarlo o modificarlo sostanzialmente al momento della sua adozione.
Almeno adesso i cittadini in attesa di questa riforma, come delle molte riforme bloccate in Commissione, sanno chi devono ringraziare.
Enrico Cappelletti
Capogruppo Commissione Giustizia Senato
Movimento 5 Stelle
Cosa aspettano io vuolgio sposare de nuovo .Strozzi pulitci …..
Che l’Italia ormai sia un paese in declino sotto tutti gli aspetti è risaputo. Mi chiedo: l’Europa ci chiede di aumentare le tasse e loro lo fanno immediatamente; in tutta Europa nemmeno esiste la separazione e il divorzio è quasi immediato. Mi chiedo: possibile che non si rendano conto che ledono dei diritti fondamentali della persona umana? Credo che sia una vera e propria violenza personale quella di costringere due persone a stare insieme o bloccati nello status di sposati contro la loro volontà!
Si elimini la separazione e si consenta a chiunque di interrompere il matrimonio a semplice richiesta! Perchè la corte europea di giustizia non interviene?
I nostri politici sono solo dei delinquenti, e anche questa ne è la testimonianza.
questa è la conferma che i nostri politici sono degli emeriti ipocriti. Dovremmo mandarli a lavorare come facciamo noi, ed obbligarli a vivere nella vita reale. Almeno anche loro proverebbero sulla propria pelle a sottostare alle leggi ingiuste o inutili che loro stessi fanno passare.
Pazzesco!!!! Se non sei direttamente interessato/a difficilmente riesci a percepire l’arroganza e la violenza che ti costringe a rimanere sposato/a con uno/a che non vorresti più vedere (tutte le ragioni sono valide) e che magari vive in un’altra casa con un altro/a.
Altro che violazione dei diritti civili e delle libertà individuali. Qui siamo ai campi di concentramento.
Qui non si deve approvare il divorzio breve, si deve eliminare il divorzio lungo. Ognuno, nel rispetto degli impegni presi e dei figli, faccia della propria vita quello che vuole,
Ci stanno prendendo in giro… hanno illuso migliaia di persone che aspettano di rifarsi una famiglia e contribuiscono a migliaia e migliaia di atti violenti all’interno di coppie separate esasperate. Fate un referendum sul divorzio breve. DATE AGLI ITALIANI LA POSSIBILITÀ DI SCEGLIERE, NON VI SOSTITUITE AL NOSTRO PENSIERO E ALLE NOSTRE ESIGENZE!!!!