Cronaca

SenzaBarcode intervista Ileana Argentin su Meditral

Intervista telefonica con l’onorevole Ileana Argentin per far chiarezza sulle delibere Cutini e il servizio trasporto disabili, senza dimenticare gli autisti Meditral

La vicenda Meditral sta sollevando molte preoccupazioni, sia per gli autisti che rischiano di perdere il lavoro sia per gli utenti che non vogliono più che il servizio trasporto disabili sia affidato a questa azienda. Ai link potete leggere tutti gli articoli sulla vicenda con anche la documentazione originale del Campidoglio.

L’onorevole Ileana Argentin del Partito Democratico, ha prontamente risposto al mio messaggio e in poco tempo abbiamo organizzato un’intervista e mi ha aiutata a fare chiarezza su questa situazione ingarbugliata, perché se da una parte ci sono i disabili che meritano un servizio ottimale e, ancor meglio, la possibilità di scegliere tra il taxi ed i pulmini, dall’altra ci sono gli autisti Meditral che rischiano il licenziamento dal 22 novembre. Ma non è tutto, perché la delibera 303 del 10 ottobre rimanda a Roma Servizi per la Mobilità la commessa con 153.549,62 euro per lo start up, ma andrà fatto un bando per questo servizio ed oggi è il 30 ottobre, in 22 giorni si risolverà tutto?

Ecco le risposte dell’onorevole Ileana Argentin.

Onorevole, può aiutarci a fare chiarezza sulla situazione Meditral?

“Meditral vinse il bando indetto dalla precedente Giunta” la delibera era la 37 del febbraio 2013, titola < Approvazione, in via sperimentale, di nuove modalità di erogazione del servizio di mobilità per persone con gravi disabilità motorie e non vedenti > ” per il servizio di trasporto collettivo, significa che le persone con disabilità venivano trasportate attraverso dei pulmini e questo al fine di ridurre i costi.” In sostanza poi il servizio non ha funzionato per una serie di motivi, questa esperienza ha in effetti sollevato molti malumori e lamentele da parte dei disabili “sopratutto da parte dei non vedenti” puntualizza l’onorevole Ileana Argentin “hanno spinto su  questa nuova Giunta ed hanno ottenuto la delibera 304 del 10 ottobre 2014

Onorevole Ileana Argentin, che accadrà dal 22 novembre?

“Si passa dal sistema del trasporto collettivo obbligatorio ad un servizio in cui la libertà di scelta è il principio fondamentale” la scelta starà quindi tra i taxi e i pulmini “ci sono 50 taxi riservati alle disabilità, che sono comunque pochi per la popolazione romana” spiega l’onorevole ” io ad esempio sono una persona su sedia a ruote che ha difficoltà nei trasferimenti dalla carrozzina al sedile, se dovessi scegliere personalmente dovrei affidarmi ad un pulmino, a meno che non abbia a disposizione un taxi accessibile” l’onorevole è chiarissima specialmente puntualizzando che i taxi accessibili sono solo 50, a fronte di centinaia di disabili che utilizzano il trasporto.

Ileana Argentin, riconferma a Montecitorio nelle elezioni del 2013 dopo la vittoria delle Primarie PD, esprime anche un suo parere personale su questa modifica “è una fase sperimentale, vedremo se così si ridurranno i costi. Io sono per la libertà di scelta in assoluto, e non credo che si debba parlare di parte economica,  perché sono un falso pretesto i costi. La libertà di scelta è fondamentale, però non vorrei passare dal diritto al privilegio che è una cosa che detesto, dico questo non perché sono disabile ma voglio capire chi saranno i 50 fortunati che avranno il taxi

Se l’offerta è di soli 50 taxi è chiaro che non tutti potranno avere la libertà di scelta, ed a questa domanda probabilmente potrà rispondere solo qualcuno dal Campidoglio, come saranno scelti? A chi la precedenza? E la stessa domanda potremmo farla oggi, non tutti usano i pulmini Meditral, sappiamo di disabili che possono sfruttare il servizio taxi, non vogliamo una “guerra tra poveri” ovviamente, ma comprendere se Giulio Simeone, e lo cito perché ormai è amico di SenzaBarcode, avrà diritto al taxi o se dovrà accontentarsi del pulmino con tutti i disagi che già ci ha raccontato. Forse sarà “chi prima arriva meglio alloggia?” Allora fortunati quelli che attaccano a lavorare alle 5 del mattino…

Ileana Argentin però non dimentica gli autisti, altre vittime di questa situazione ” io sono scesa in piazza a manifestare con i disabili e insieme agli autisti Meditral, sono convinta che i lavoratori non vadano abbandonati. I due diritti, al lavoro ed a un trasporto ottimale, possono convivere. Non sono convinta che dal 22 novembre tutti andremo in taxi, perché i numeri non credo ci diano la possibilità di farlo. Poi ognuno sceglierà e vedremo quel che succede. Io le assicuro che il 22 novembre voglio chiamare i taxi e vedere se mi portano!”

Ricordando le parole della consigliera Erica Battaglia che proponeva di inserire nel prossimo bando di affidamento del servizio, l’assunzione dei lavoratori Meditral, l’onorevole risponde “credo che sia una battaglia che vada fatta, io sono accanto a loro, perché sono accanto ai lavoratori che si sono occupati fino ad oggi dei disabili e quindi sono accanto ai disabili stessi. I lavoratori sono padri di famiglia, non si possono mettere  in mezzo ad una strada!”  E su questo l’onorevole Ileana Argentin mi trova assolutamente d’accordo.

Però avrei raccolto le lamentele e i disagi dei disabili e degli autisti, prima ancora di confermare la delibera 37/2013 e avrei investito su Meditral e sul personale, adeguando i pulmini, mettendo più auto, formando il personale. Fornendo quindi un servizio taxi/pulmini targato Meditral.

Invece l’ufficio complicazione cose semplici ha deliberato che dal 22 novembre, molto probabilmente, regnerà se possibile ancora più caos. Grazie alla gentile Ileana Argentin deputata del Partito Democratico per questa intervista e la disponibilità registrata.

Per quanto mi riguarda ora sono particolarmente interessata a comprendere, come detto prima, i criteri di selezione per i 50 posti taxi, quindi agirò di conseguenza.

Sheyla Bobba

Classe 1978. Appassionata di comunicazione e informazione fin da bambina. Non ha ancora 10 anni quando chiede una macchina da scrivere come regalo per il sogno di fare la giornalista. A 17 anni incontra un banchetto del Partito Radicale con militanti impegnati nella raccolta firme per l’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti e decide che avrebbe fatto comunicazione e informazione, ma senza tesserino. Diventa Blogger e, dopo un po’ d’inchiostro e font, prende vita il magazine online SenzaBarcode.it Qualche tempo dopo voleva una voce e ha creato l’omonima WebRadio. Con SBS Edizioni & Promozione si occupa di promozione editoriale e pubblicazione. Antipatica per vocazione. Innamorata di suo marito. Uno dei complimenti che preferisce è “sei tutta tuo padre”.

2 pensieri riguardo “SenzaBarcode intervista Ileana Argentin su Meditral

  • salve sig giulio abbiamo avuto già modo di confrontarci se ricorda questo volta sono completamente d’accordo con lei in base a come spendere i propri soldi messi a disposizione dal comune. In questo caso il comune non può stabilire sia il compenso che il tragitto il disabile deve essere libero di decidere come utilizzare il proprio denaro, il vero problema credo fermamente sia chi sarà competente a gestire questo tipo di trasporto ? una domanda mi nasce spontanea a chi ha fatto comodo tutto ciò? c’era il servizio taxi ed’è stato tolto , c’era il servizio falaschi e non ‘è andato bene , per poi passare alla meditral peggio che mai chi c’è dietro tutto questo marasma ? la saluto e buon proseguimento

  • Ciao Sheyla,
    purtroppo il Comune di Roma ha deciso di complicare ancora una volta inutilmente la vita ai disabili, vanificando in parte gli effetti della delibera … in alcuni moduli che ho ricevuto ieri, c’è scritto, praticamente, che i taxi potranno svolgere il servizio solo “per i percorsi preventivamente autorizzati”, vale a dire potranno trasportare gli utenti soltanto lungo il percorso casa-lavoro. Adesso, gli utenti hanno sostenuto la battaglia per riavere il taxi principalmente perché questi ultimi possono garantire quella flessibilità nei percorsi che è essenziale per la loro autonomia: il Comune alla fine dà loro retta e però che cosa fa? Priva loro proprio di quella flessibilità nei percorsi che costituiva il loro obiettivo principale!! Per rendere l’idea. è come se un bambino, dopo che ha insistito tanto affinché i genitori gli regalino una bicicletta, se ne vede regalare una con le ruote sgonfie …

    Non c’è alcuna ragione concreta affinché il Comune, una volta che ha stabilito che ciascun utente non può spendere più di una certa cifra al mese (nel mio caso peraltro molto risicata) ponga una limitazione così forte sui percorsi. Se io spendo, per assurdo, tutti i miei 468 Euro mensili per andare a Orvieto e ritorno, e poi per il resto del mese non usufruisco del servizio, sono affari miei, e non del Comune. Il disabile come ogni altra persona, deve poter autogestire le risorse a sua disposizione. Questi vincoli sono in netto contrasto con la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità: il Comune di Roma deve smetterla con queste regole discriminatorie che favoriscono la segregazione sociale dei disabili. Io ora farò presente il problema nelle opportune sedi e spero che la delibera venga opportunamente emendata: in caso contrario, provvederò a denunciare alla magistratura le politiche ottuse e discriminatorie del Comune di Roma, magari con l’aiuto dell’ Associazione Luca Coscioni. L’espressione che hai usato “ufficio complicazione cose semplici” mi sembra molto appropriata!

    Per quanto riguarda i 50 taxi, invece, credo che le cose stiano un po’ meglio di come le descrivi, e come in effetti poteva sembrare dalle parole della Argentin. Nella delibera, non c’è nessun riferimento ad una scelta limitata a soli cinquanta taxi, e credo che la Argentin si riferisse al fatto che a Roma, in tutto, girano solo 50 taxi accessibili alle sedie a rotelle. Solo gli utenti del servizio che sono in sedia a rotelle, quindi, avranno la scelta limitata a 50 taxi; le altre categorie (non vedenti, persone con le stampelle) che sono in grado di viaggiare su taxi qualsiasi avranno la scelta tra un numero di taxi molto maggiore. Ciò non toglie, certo, che per gli utenti in sedia a rotelle, che credo siano abbastanza numerosi, 50 taxi sono pochi e che il Comune di Roma deve dare un contributo alle cooperative di taxi affinché provveda ad attrezzare un maggior numero di veicoli.

    Della situazione dei lavoratori della Meditral ho già parlato nel commento all’altro articolo, comprendo il loro rammarico ma credo che non avrebbero potuto continuare ad avere in carico un servizio che la loro società non è in grado di gestire con efficacia. Certo, nel caso che il Comune, con i suoi vincoli assurdi, impedisca anche ai taxi di erogare un servizio efficace, allora il loro sacrificio è stato inutile, tanto valeva lasciare il servizio alla Meditral …

    Bene Sheyla, per oggi concludo qua perché è tardi … ti ringrazio ancora per l’interesse, l’attenzione e la precisione giornalistica con le quali stai seguendo questa vicenda.

    Un caro saluto, Glulio Simeone

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