Rischio licenziamento per 100 addetti trasporto disabili. Meditral
Altre “stranezze” dalle aziende legate a Roma Capitale, a rischio il trasporto disabili, Meditral più di 100 verso il licenziamento
C’è qualche azienda legata a Roma Capitale che non presenta problemi e anomalie? Batta un colpo e ci spieghi come ci riesce! Ogni volta che vado in Piazza Campidoglio incontro qualcuno che sta rischiando il posto di lavoro. Ieri erano in 4 – ma il giorno prima 80 – e pure la loro storia sembrerebbe assurda se non fossimo in una roma guidata da Ignazio Marino che ci ha abituati quasi a tutto.
Trasporto disabili, un servizio delicato da affidare a personale specializzato, con mezzi adatti. Sul sito di Roma Capitale si legge “Roma Capitale ha istituito, fin dall’anno 1983, un servizio di trasporto individuale per i propri cittadini con disabilità motoria grave o con cecità totale, o con un residuo visivo non superiore ad 1/20”, sappiamo che il servizio fornito non è impeccabile, peer prima ammissione degli stessi lavoratori “siamo pochi e spesso accumuliamo ritardi, tra il traffico e i lunghi tragitti da compiere a volte capita che i disabili arrivino tardi a lavorare ed è in qualche modo colpa nostra, del nostro servizio, ma noi siamo legati a mezzi che spesso non sono neppur adatti al trasporto di persone con problemi motorie e mancando personale spesso non siamo in grado di coprire le esigenze”.
Dunque che fare? Migliorare il servizio e assumere personale? Certo che no, licenziamo e magari appaltiamo a privati o a “dispensatori di voto”.
Tra appalti e commesse si arriva ad oggi con la Meditral, che riceve da Roma Capitale la richiesta di servizio a volte con cadenza mensile e quindi, a catena, l’azienda è costretta a chiamare il personale per il trasporto disabili con la stessa frequenza e di conseguenza a rinnovare i contratti mensilmente. Ricordiamo sempre che stiamo parlando di un servizio molto utilizzato e importante, non di un “passatempo estivo”. Anche in questo caso i lavoratori non godono di una tutela contro il licenziamento e le necessità “incomprese e incomprensibili” in apparenza. Mi spiego meglio, maggio 2014, si legge in una nota della FISH Lazio a proposito della delibera 37/13 che affida a Meditral il servizio trasporto disabili – qui il comunicato stampa ufficiale sul sito del Fish Lazio – “con 85 pulmini M1 (da otto posti più l’autista) avrebbe dovuto garantire il trasporto di tutti gli utenti in carico (circa 800 persone) per le attività “fisse”, quali il lavoro, lo studio o la terapia, mentre gli spostamenti legati ad attività sociali o ricreative sarebbero stati effettuati con il servizio taxi, con un plafond mensile di 160 euro (per i residenti entro il Grande Raccordo Anulare), a disposizione per ciascuna persona con disabilità. Ebbene, il primo dato che salta all’occhio è di tipo economico: il servizio fornito da Meditral, infatti,costa più del doppio di quello dei taxi, dal momento che a fronte di una media mensile di 329 utenti che hanno usufruito dei taxi, per un totale di 3.946 utenti in un anno, un costo complessivo di 1.895.923,67 euro e un costo medio per utente di 480,44 euro, Meditral ha servito 2.592 utenti nel periodo che va da maggio a dicembre 2013 (324 al mese), con un costo totale di 2.828.830 euro e un costo medio per utente di 1.091,37 euro».
Per caso i dipendenti sono finiti nella rete di qualche braccio di ferro? Probabile, perché la delibera 37/13 è una delle ultime della giunta Alemanno. La nota continuava così “Il servizio con i pulmini non è riuscito a coprire tutte le esigenze degli utenti. Ad oggi – maggio 2014 – infatti, dei 567 utenti che usufruiscono del servizio di trasporto per motivi legati al lavoro, allo studio o alle terapie, 417 si spostano con i mezzi di Meditral e 150 ancora con i taxi, mentre in lista d’attesa ci sono ancora 173 persone (368 se si considera anche la categoria delle attività sociali) ma il problema principale non è legato all’aspetto economico, bensì ai ritardi e ai problemi coi mezzi, che non si risolve ovviamente licenziando ora i dipendenti, autisti e call center, magari affidando le commesse a qualche azienda privata!
Daniele Ozzimo, allora vicepresidente della Commissione politiche sociali del comune di Roma, affermava che il provvedimento era scritto male non essendo chiari i criteri di affidamento, controllo e effettivo funzionamento del servizio, Ozzimo oggi è Assessore al Lavoro e alla Casa, mentre assessore alle politiche sociali è Rita Cutini che proprio venerdì – e da qui scoppia la bomba che investe i lavoratori del trasporto per disabili – con una delibera ha messo a rischio autisti e personale call center. La delibera ancora non è nelle mani dei 5 rappresentanti dei lavoratori, ma la promessa è che, non appena saranno in grado di fornirla insieme a tutte le informazioni sullo sciopero previsto per lunedì 20/10/2014 al quale dovrebbero partecipare anche alcuni rappresentanti dei disabili, ce li faranno aver per fornirli liberamente a tutti i nostri lettori.
Nuovi licenziati all’ombra del Campidoglio? Ci auguriamo proprio di no! Intanto vi lascio al video e alle loro parole, presto tutti gli aggiornamenti.
Gentile Monica, ho volutamente tralasciato di commentare il disagio e il disservizio dell’utente perché ritengo di non dovermi “inventare o immaginare” la loro sofferenza e condizione, tant’è che spero di poter presto ospitare tra queste pagine la voce i chi vive il disagio da tempo e che, in tutto questo marasma, non sta intravedendo una soluzione adatta. Grazie del commento 🙂
Si pone l’accento sulla perdita del lavoro di 90 famiglia, ma nulla sul disservizio di cui tutti gli utenti si lamentano da anni. Se è vero che questa giunta cerca consensi…è anche vero che è sicura di perdere quella dei disabili e delle loro famiglie se non si adopererà affinchè il servizio funzioni.