Ersilia Orfei e Animalisti Italiani. Un circo senza animali
Ersilia Orfei è la testimonial della Campagna dell’Associazione “Animalisti Italiani Onlus” per la libertà di migliaia di animali sfruttati e maltrattati nei circhi.
Comunicato stampa ufficiale di Animalisti Italiani Onlus
“Sono orgogliosa di essere la testimonial di una grande Associazione come gli Animalisti Italiani Onlus, per l’amicizia che mi lega a loro e agli animali” – dichiara entusiasta Ersilia Orfei – “Da troppo tempo ormai la situazione nei circhi è degenerata. Tutti vogliono lucrare ed il benessere degli animali importa a pochi. Io sono nata nell’ambiente circense e l’ho vissuto giorno dopo giorno conoscendone ogni dettaglio. Non posso attendere oltre, è giunto il momento di uscire allo scoperto e rivelare quello che la gente non vede. Sono aperta a qualsiasi confronto faccia a faccia, per rispondere ad ogni domanda e raccontare la verità. Sono pronta a farlo davanti a tutti gli italiani e ai rappresentanti del Global Circus. Quello che è accaduto in questi ultimi venti anni deve finire. Gli animali nei circhi soffrono, parola di Ersilia Orfei”.
Dichiarazione di Walter Caporale, Presidente dell’Associazione “Animalisti Italiani Onlus”, autore di numerosi blitz, manifestazioni, denunce ed esposti contro lo sfruttamento degli animali nei circhi:
“Ogni anno in Italia migliaia di animali esotici, selvatici e domestici vengono sfruttati e maltrattati per eseguire ridicoli spettacoli eppure il 65% degli italiani non vuole più che nei circhi vengano utilizzati gli animali. Vogliamo che lo Stato italiano recepisca questo messaggio e che un Paese democratico si dimostri tale recependo con legge questa volontà. Invece il legislatore italiano non vede, non sente, non parla. L’unica legge in tema di circhi risale addirittura al 1968, la 337. Dopo l’assassinio di Alexander, la giraffa fuggita dal Circo Rinaldo Orfei e uccisa durante la cattura, la Regione Emilia Romagna ha approvato una risoluzione in cui la Giunta si è impegnata a obbligare i Comuni ad approvare regolamenti con il divieto di attendamento dei circhi con animali esotici, prendendo ad esempio alcuni comuni che avevano già provveduto in proprio ad emanare regolamenti più restrittivi: Bologna, Medicina, Monteveglio, San Lazzaro, Castello di Seravalle, San Giovanni in Persiceto. Purtroppo, però, una regione non può svincolarsi da un decreto sancito dallo Stato e i circensi hanno vinto i ricorsi”.
Sono numerosi i Paesi europei che hanno vietato i circhi che sfruttano gli animali: Austria, Belgio, Croazia, Estonia, Repubblica Ceca. In altri si limita fortemente l’uso degli animali o la tipologia di spettacoli (pratica ormai vietata all’estero è quella di far passare gli animali attraverso i cerchi di fuoco) come Danimarca, Finlandia, Grecia, Malta, Polonia, Slovacchia, Spagna, Svezia, Regno Unito. E anche nel resto del mondo sono tanti gli Stati che rinunciano al circo con gli animali: Stai Uniti, Canada, Argentina, Brasile, Colombia, Costa Rica, Nuova Zelanda, India, Israele, Australia.
Insomma in Italia, in controtendenza con il resto del mondo, non si vuole migliorare una legge vecchia di quarant‘anni che attribuisce al Circo, all’articolo 1, una “Funzione sociale e pedagogica”, controvertendo il senso scientifico della pedagogia che si basa sull’empatia e la conoscenza dei messaggi di sofferenza.
Inoltre il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, per effetto della legge 163/85 del 1986, ogni anno stanzia attraverso il Fondo Unico per lo Spettacolo (FUS) oltre 6 milioni di euro per finanziare le attività circensi.
Altro grande problema che il legislatore italiano non vede, non sente – e per questo motivo non parla e non agisce – è la presenza nei circhi di numerosi animali esotici e in via di estinzione: tigri, elefanti, rinoceronti, orsi, solo per citarne alcuni. I controlli degli organi competenti, la Sezione CITES del Corpo Forestale dello Stato e le ASL, rilevano che i circhi spesso non sono in grado di fornire la documentazione di ogni animale: l’autorizzazione prefettizia alla detenzione degli animali; la documentazione identificativa di ogni animale; la certificazione CITES, Convenzione sul commercio internazionale delle specie animali e vegetali in via di estinzione, firmata a Washington nel 1973; la valutazione dello stato di benessere e della cura delle gabbie, alloggi, mezzi di trasporto e modalità di manipolazione degli animali; il piano di alimentazione, pulizia e disinfestazione; lo smaltimento delle deiezioni; la descrizione della tipologia degli spettacoli in cui sono utilizzati gli animali; le cartelle cliniche degli animali.
Un piccolo segnale c’è stato poche settimane fa, il 24 settembre 2014, per la prima volta in Italia la Procura della Repubblica di Tempio Pausania (Olbia) ha disposto il sequestro di tutti gli animali del Circo Martin.
I titolari sono stati iscritti nel registro degli indagati per il reato di maltrattamento animale. La decisione arriva dopo un primo sequestro: lo scorso agosto erano stati portati via 16 esemplari della compagnia per le pessime condizioni in cui erano tenuti e per gli spettacoli che erano costretti ad offrire al pubblico.
Il nostro auspicio è che siano sequestrati tutti gli animali e che il circo torni a essere quello spettacolo fatto di magia, arte, divertimento senza lo sfruttamento degli animali. Insomma: viva il circo, ma senza gli animali.
Con la Campagna Circhi 2014 l’Associazione “Animalisti Italiani Onlus” lancia un nuova petizione per chiedere allo Stato italiano:
– di non finanziare più gli spettacoli con gli animali e, abolire i fondi FUS e l’articolo 1 della legge 337 del 1968 che riconosce la funzione sociale e pedagogica dei circhi in quanto in netto contrasto con il metodo della pedagogia scientifica.
– che la legge 189 del 2004, che punisce chi maltratta gli animali d‘affezione, sia estesa anche agli animali esotici e selvatici.