Flash Lazio: Sit-in Croce Rossa, nessuna idea di privatizzazione
Croce Rossa: Regione Lazio, nessuna chiusura né privatizzazione, ma trasparenza irrinunciabile. Appalto assegnato con gara europea ad evidenza pubblica. Dichiarazioni ufficiali.
“Rispetto al sit-in di questa mattina della Croce Rossa si sottolinea che per quanto riguarda il servizio 118 da parte della Regione non vi è alcuna idea di privatizzazione né chiusura nei confronti della Cri. La Regione Lazio ha scelto la strada della gara comunitaria per una questione di trasparenza irrinunciabile soprattutto nel caso di appalti di così rilevante importo. La Convenzione in essere tra la Regione Lazio e la Croce Rossa (che peraltro non copriva l’intero territorio regionale) è stata rescissa unilateralmente dalla Croce Rossa nel luglio 2012. Nel frattempo il Parlamento ha approvato la legge di riforma della Croce Rossa che ha trasformato i Comitati provinciali in soggetti giuridici di natura privata. I ministeri affiancanti per il piano di rientro in più occasioni ci hanno chiesto di espletare procedure di gara di evidenza pubblica tanto che, in precedenza, della questione venne incaricato uno dei subcommissari di nomina governativa come soggetto attuatore.
La Regione Lazio ha quindi affidato alla Centrale Acquisti l’espletamento di una gara ad evidenza pubblica. Il capitolato ha ridefinito il servizio razionalizzando i fabbisogni, pervenendo ad un importo complessivo annuale a base d’asta pari a circa 21,8 milioni di euro, rispetto ad un costo storico annuo complessivo (comprendente il costo della Convenzione, gli affidamenti a ditte private e cooperative sociali e la gestione del servizio da parte di volontari) di oltre 30 milioni di euro. La gara non è al massimo ribasso: è affidata con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa e il capitolato richiede requisiti qualitativi di accesso molto elevati. I livelli occupazionali e il personale attualmente in servizio sarebbero garantiti dalla eventuale aggiudicazione.
Come è evidente dai passaggi elencati non vi è alcun pregiudizio, tanto meno per la Cri rispetto alla cui storia e ruolo la Regione nutre rispetto. Siamo disponibili all’apertura di un tavolo tecnico di confronto, ma nella massima trasparenza e nel rispetto delle regole. Principio irrinunciabile”.