Cronaca

Flash Marche: occupazione Casa de’ Nialtri

Casa de’ Nialtri. Stabile regionale di Via Cialdini di Ancona, gli assessori Marcolini e Luchetti, insieme ai consiglieri Eusebi e Binci, incontrano gli occupanti. Un gruppo di lavoro tecnico e politico per individuare un’alternativa

La situazione legale va ripristinata e i tempi di sgombero dei locali non coincidono con quelli legati all’individuazione di un’alternativa per gli occupanti dello stabile che va liberato a breve, dal momento che proprio oggi l’Assemblea legislativa ha esaminato il progetto esecutivo di recupero e di valorizzazione dell’immobile di Via Cialdini, di proprietà della Regione.

La Regione è però disponibile a collaborare per individuare una soluzione alternativa, d’intesa con l’amministrazione comunale di Ancona, che garantisca spazi autogestiti per l’alloggio e per avviare forme di lavoro anche a beneficio delle persone, molte straniere, in difficoltà che stanno occupando l’edificio. In settimana si insedierà un gruppo tecnico e politico della Regione per individuare, sulla base di analoghe esperienze di altre Amministrazioni, un immobile da recuperare, anche con il contributo del lavoro delle persone che ne potranno poi usufruire attraverso un comodato gratuito a valore sociale.

Sono gli esiti dell’incontro odierno che si è svolto, in Via Cialdini, tra l’associazione Casa de’ Nialtri (Silvana Pazzagli, Alessio Abramo e Alfredo Antomarini), una rappresentanza degli occupanti e un delegazione regionale composta dagli assessori Pietro Marcolini (Patrimonio) e Marco Luchetti (Lavoro) e dai consiglieri Paolo Eusebi e Massimo Binci. Agli amministratori regionali è stato consegnato un progetto sperimentale di cantiere scuola per il recupero di un immobile, a Bari, che coinvolge la Regione Puglia, il Comune, lo Iacp e la Politecnica del capoluogo pugliese, insieme a un elenco delle professioni svolte dagli occupanti, che sono alla ricerca di un lavoro. Marcolini ha ricordato che attualmente le strutture pubbliche sono in grado di garantire pasti e alloggi temporanei a chi ne ha i requisiti, mentre le associazioni produttive sono disponibili a collocare le professionalità di cui hanno bisogno. “Il problema di individuare un luogo dove esercitare diritti non soddisfatti è reale, ma l’amministrazione pubblica non può derogare alle leggi – ha riferito – È avvertita la necessità di una Casa delle rappresentanze sociali e dell’integrazione, che va realizzata e gestita attraverso bandi pubblici con le associazioni accreditate. Comunque avvieremo subito un tavolo di lavoro per studiare forme di aggregazione costruite attraverso investimenti contro lavoro, sulla scorta di forme di co-housing sociale già sperimentate in altre città, dove vengono messi a valore immobili non utilizzati con la progettualità e il lavoro materiale delle persone che lo gestiranno in comodato”.

L’assessore Luchetti ha sottolineato l’importanza di individuare percorsi di formazione professionale per aiutare le persone in difficoltà a ricercare un’occupazione: “Le possibilità formative garantite dalla Regione vanno sfruttate anche a beneficio degli occupanti di Via Cialdini”. Il consigliere Binci ha parlato dell’urgenza di individuare una soluzione collettiva per tutti gli occupanti, mentre il consigliere Eusebi ha appoggiato la proposta dell’assessore Marcolini di avviare subito un tavolo tecnico e politico in grado di delineare una soluzione alternativa per gli occupanti di Via Cialdini.

SenzaBarcode Redazione

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