Cannabis: continua la scalata verso il successo?
La cannabis per uso teraputico è già una realtà di molte regioni italiane. In questi giorni uno studio sulla sclerosi multipla conferma la sua efficacia nelle terapie.
Non è più una novità. L’utilizzo della cannabis per uso terapeutico è, finalmente, un tabù infranto. L’Italia dovrebbe presto iniziare a coltivare cannabis nello stabilimento chimico militare di Firenze. I militari italiani dunque saranno al servizio di questa inedita svolta culturale da non sottovalutare. In questo modo, la cannabis che attualmente viene importata, verrà prodotta nazionalmente riducendo i costi per il sistema sanitario nazionale.
I dati presentati al Congresso mondiale sulla sclerosi multipla di Boston, aggiungono importanti elementi a favore dell’uso terapeutico, fornendo prove cliniche e affermando che i derivati della cannabis sono utili ad alleviare i sintomi della malattia. Diversi pazienti utilizzano già regolarmente la cannabis per questi motivi, ma finalmente la conferma è arrivata anche dalla scienza. Lo studio è stato condotto da Letizia Leocani, ricercatrice dell’Istituto di neurologia sperimentale dell’ospedale San Raffaele di Milano. Il principio attivo della cannabis, il THC, si è dimostrato benefico rispetto al sintomo della spasticità. Letizia Leocani spiega che grazie a questa ricerca si forniscono dimostrazioni cliniche, si tratta infatti di “una valutazione oggettiva del miglioramento ottenuto”. Il farmaco in questione è somministrato via spray ed è già disponibile e viene prescritto ai pazienti che non rispondono alle terapie tradizionali. Dimostrata la sua efficacia, resta ancora da capire il reale meccanismo d’azione che sarà oggetto di prossime ricerche.
La cannabis continua a far parlare di sé e colleziona sempre più consensi medici e clinici. Fino a tempi recentissimi argomento troppo scottante, messa al bando dalle politiche proibizioniste e da opinioni pubbliche negative, questa volta la pianta più famosa del mondo sembra aver intrapreso anche da noi un cammino di liberazione. Chissà, forse un giorno si potrà coltivarla sul balcone anche in Italia, senza troppi problemi. Come una qualsiasi altra erba medicinale, ma dagli effetti terapeutici davvero importanti e che sarebbero disponibili a tutti per poco prezzo.