Cronaca

Una giornata a Napoli

Un’estate in città: Napoli! Dove vado? Cosa faccio stasera? E domani mattina?

Siamo ormai giunti ad Agosto e l’estate tra poco più di un mese sarà finita, ma per molti le ferie sono iniziate da pochi giorni e non hanno alcuna voglia di pensare al temibile Settembre. Quest’anno saranno in tanti a rimanere in città, causa mal tempo ma soprattutto crisi economica. Questo però non significa non poter fare il turista! Spesso partiamo per mete lontane, volti verso capitali europee, Berlino, Parigi, Londra o per fino per gli USA (quanti non hanno sognato almeno una volta New York?), altri ancora preferiscono mete più esotiche. Ma quanti possono dire di conoscere la propria città? la propria casa?

Oggi vi propongo una giornata da turista nella mia Napoli. Vi auguro buon viaggio e  sperò che questo incantevole spicchio di mondo vi piacerà!

SABATO

ORE 09:00.

Partendo da Piazza Dante ci dirigiamo verso Piazza San Domenico Maggiore. Attraversiamo Port’Alba, un’antica porta della città di Napoli, ubicata a Piazza Dante, prende il nome da Don Antonio Alvarez De Toledo duca d’Alba. La porta collega con Piazza Bellini, molto popolata soprattutto di sera, ma ricca di bellezze architettoniche del ‘700 che possono essere ammirate di giorno. Noi però ci dirigiamo sulla sinistra e poi percorriamo un piccolo tratto di Spaccanapoli. E’ una di quelle vie da percorrere lentamente, molto lentamente soprattutto durante le prime ore del mattino, solo così è possibile cogliere l’anima di questa città. In questo piccolo tratto di strada c’è tutto ciò che  rappresenta la bella Partenope: gli odori, dei piccoli negozietti che vendono frittura, sfogliatelle, babbà ; le voci echeggianti, i rumori, la musica di quelli che gli inglesi chiamano busker, gli artisti di strada.  Arrivati a Piazza San Domenico facciamo colazione ovviamente da Scaturchio con cappuccino e sfogliatella, riccia o frolla, oppure entrambe. Il monumento della piazza di maggiore impatto visivo è sicuramente l’obelisco. Fu commissionato dai domenicani nel 1656 circa a Cosimo Fanzago, ma i lavori furono poi affidati a Francesco Antonio Picchiatti ed infine l’ultimo intervento avvenne nel 1737 ad opera di Domenico Antonio Vaccaro.

ORE 10:00

Il complesso di San Domenico Maggiore domina la piazza e dopo la nostra colazione è il primo luogo da visitare. La Chiesa fu voluta da Carlo II d’Angiò ed eretta tra il 1283 e il 1324, inizialmente in stile gotico, poi ,a partire dal rinascimento, vi sono state numerose ristrutturazione, ma incisivi furono gli interventi nel Seicento, secondo uno stile prettamente barocco. Nell’Ottocento i restauratori hanno tentato di ripristinare le originarie forme, ma con scarso successo.  Non molto lontano dalla piazza, precisamente a Via Francesco De Sanctis, c’è la nota cappella San Severo, dove è conservato uno dei maggiori capolavori scultorei mondiali, il Cristo Velato di Giuseppe Sanmartino. Realizzato nel 1753 è un’opera che lascia letteralmente sbalorditi. La resa del velo, i dettagli delle mani, del volto, perfino le vene rasentano la perfezione. Non poche sono, infatti,le storie che circondano la statua. Una vecchia leggenda vuole che il principe Raimondo di Sangro, uno scienziato, alchimista, forse un mago, abbia, tramite una reazione alchemica, marmorizzato un velo, che quindi non sarebbe stato scolpito. Dopo questa breve visita ci dirigiamo verso Piazza del Gesù. Tappa fondamentale è la Basilica di Santa Chiara con l’adiacente complesso monastico, eretta tra il 1310 e il 1340 per volere di Roberto D’Angiò in stile gotico, per poi essere restaurato in forme barocche dal Vaccaro. Particolarmente noto è il chiostro maiolicato.

ORE 12:00

Napoli è ricca di arte e cultura, ma la sua reale bellezza si scopre solo tramite un’attenta osservazione. I viali stretti e a volte bui, l’architettura degli edifici, angoli sottratti alla vista dei più, che sembrano nascondere chi sa quali segreti. Visitarla e imparare a viverla in un giorno è del tutto impossibile. Ultima fermata di questa lunga mattinate è il Museo Archeologico di Napoli,per arrivarci possiamo fare una breve passeggiata oppure prendere la metro e scendere alla fermata Museo.

ORE 13:30 

Ormai è ora di pranzo, cediamo al solito clichè e andiamo dritti dritti da Sorbillo, o Mattozzi a Via Roma, senza dimenticare che sotto Port’Alba c’è la prima pizzeria al mondo, Antica Pizzeria Port’Alba  sorta nel 1738.

ORE 16:00 

A volte quando penso a Napoli la immagino come una fenice, brucia e poi risorge dalle sue ceneri, che si stratificano e alla fine lasciano un segno indelebile. A 40 metri di profondità sotto le vie del centro c’è Napoli sotterranea, un complesso di cunicoli e cavità scavate nel tufo, oltre a numerosi ambienti ed architetture classiche greche e romane. E’ possibile effettuare tour ad orari prestabiliti, della durata di due ore.  

ORE 20:30

La giornata è stata  lunga e abbiamo scoperto molti luoghi della bella città partenopea, è ormai ora di goderci prima un aperitivo a Piazza Bellini, poi un’ottima cena. Se a pranzo abbiamo ceduto alla tradizione, la sera sperimenteremo la cucina orientale. In un vicolo vicino Via Caracciolo c’è un piccolo ristorante, Sushivendolo, specializzato nel Take away, ma molto intimo e riservato, adatto a giovani coppie, dove è possibile assaporare ottime pietanze della cucina giapponese, non solo sushi, e a prezzi contenuti. Dopo cena non è possibile rinunciare ad una passeggiata sul lungo mare ed arrivare a Castel dell’Ovo. 

Clelia Tesone

E m'abbandono all'adorabile corso: leggere, vivere dove conducono le parole. La loro apparizione è scritta; le loro sonorità concertate. Il loro agitarsi si compone, seguendo un'anteriore meditazione, ed esse si precipiteranno in magnifici gruppi o pure, nella risonanza. Una delle più belle citazioni di Paul Valery per molti, come me, che crescono tramite una pagina, che sia letta, scritta o studiata.

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